“Scusate, non ce la faccio” e scoppia in lacrime. La storia di Pisacane è una di quelle favole che fanno amare il calcio. Sport ricco di sentimenti e racconti che sanno ancora emozionare. Uno di questi lo ha scritto il difensore del Cagliari Fabio Pisacane che ha esordito in serie A a 30 anni. Un traguardo da sogno per tutti i giocatori. Ma quando si taglia dopo aver rischiato di non poter più dare un calcio al pallone, il sapore è ancora più forte.
Mentre Pisacane commenta la sua giornata storica, scoppia in lacrime davanti ai giornalisti. “Sono quattro mesi che pensavo notte e giorno a questo momento e ai problemi che ho passato per arrivarci. Non ho mai mollato un secondo. Scusate, non ce la faccio. Nell’ultima settimana cercavo di non pensare, ma durante la notte la testa mi portava indietro nel tempo di 10-11 anni”.
E’ ancora fresco nella memoria il dramma che ha vissuto da ragazzino. “Una mattina mi svegliai paralizzato dalla testa ai piedi” – raccontò Pisacane ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – “Mi fu chiara la gravità della situazione solo quando mi ritrovai in un letto di ospedale. La diagnosi fu terribile: sindrome di Guillain-Barré. Dalla speranza di realizzare il sogno che avevo fin da bambino mi trovai ad affrontare la partita più difficile. In quel momento non pensavo al fatto che forse non avrei più giocato a calcio. Tutti i miei sforzi, le mie speranze erano indirizzate a combattere per un bene più prezioso, la vita”.
Fabio Pisacane non è solo un ragazzo sensibile. In altre occasioni il suo nome è stato associato a vicende positive. Nel 2012 è stato incoronato dall’allora presidente della Fifa, Blatter “Ambasciatore del calcio” per aver respinto e denunciato un tentativo di combine quando il giocatore militava nelle fila della Ternana. Inoltre il difensore del Cagliari ha ricevuto la “Stella di Bronzo al Merito Sportivo”, premio conferito dal Coni come riconoscimento della “meritoria condotta che ha contribuito a sostenere e a difendere i valori autentici dello sport italiano”.