Una scelta che nasce dall’esigenza di dare una svolta alla propria vita, il pensiero di valere di più e di poter pretendere di più per se stessi e la consapevolezza di dover fare delle rinunce per ottenere quella marcia in più per stare bene. Per Valentina, trentenne tortoliese, la decisione è arrivata dopo un’estate trascorsa a lavorare in un piccolo bar di Tortolì. Esperienza piacevole, un bel lavoro per lei che ama stare in mezzo alla gente, ma alla fine della stagione, puntuale, la solita domanda: e ora che si fa?
Dopo innumerevoli stagioni terminate allo stesso modo, Valentina non aveva più dubbi e le tante risposte che aveva sempre avuto si erano ridotte a una sola. Partire!
“Dopo aver passato l’estate a lavorare in un piccolo bar del centro del mio paese, ho avuto modo di conoscere e parlare con molti giovani sardi che vivevano all’ estero. È bastato poco perché capissi che era arrivato il momento di dare una svolta alla mia vita lavorativa e culturale. Sentivo di volere di più per me stessa ed effettivamente non sentivo di potermi esprimere al 100 percento. Il motivo principale che mi ha spinto a partire era la ricerca di lavoro o per meglio dire di una stabilità che da noi viene a mancare spesso. Volevo e dovevo trovare qualcosa di più che una semplice stagione estiva”.
Dalla preparazione dei bagagli alla partenza non è passato molto tempo, ma è bastato un attimo per capire che le nuove esperienze regalano tanto, ma il prezzo da pagare è piuttosto alto “Il giorno in cui feci la valigia è stato il giorno più triste della mia vita, non dimenticherò mai le lacrime di mio padre.”
Toccato il suolo tedesco ecco la vita reale: lingua diversa, usanze diverse e un lavoro, seppur provvisorio, ad attenderli. “Ero in contatto con una famiglia tedesca che conobbi proprio durante una delle mie stagioni lavorative come cantante presso un villaggio. Vivo in una piccola cittadina di nome Rudelzhausen situata nel land della Baviera. La grande famiglia con cui io e il mio compagno viviamo è composta da madre padre e due figli. Io mi occupo di uno dei loro figli: si chiama Leander e ha sei anni. Sono passati otto mesi dal nostro arrivo, ma le valigie sono quasi pronte per una nuova esperienza. A breve mi dovrò spostare a Monaco per prendermi cura di un altro bimbo di un anno. La mia fortuna di poter lavorare con i bambini è, oltre all’amore che provo per loro, che grazie a questo lavoro sto imparando il tedesco che non è una lingua per niente facile, ma sono a buon punto! Il cibo personalmente lo trovo buono (anche se quello italiano mi manca tanto) ma spesso e volentieri c’è uno scambio di idee anche in cucina. Il fatto di vivere in una grande famiglia fa sì che la nostra vita sia un continuo scambio di idee e modi di vivere e di fare. Questo è molto bello, ti arricchisce molto da tutti i punti di vista”
Lasciare la propria casa e le proprie abitudini non è una passeggiata e la nostalgia ogni tanto si fa sentire, ma a mettere a tacere questo sentimento per Valentina c’è la voglia di migliorare, crescere e proseguire verso i propri obiettivi “Sono in Germania da otto mesi e ho avuto alcuni momenti di sconforto e nostalgia verso la mia terra, i miei amici e la mia famiglia, la mia quotidianità insomma…però ho sempre avuto sempre la forza di continuare questo percorso. Ora il mio sogno è quello di imparare meglio la lingua e appena sarò pronta vorrei avere la possibilità di lavorare a Monaco per la Caritas per poter aiutare le tante persone in difficoltà, poter dare loro il mio aiuto e capire veramente il senso della vita. Non pensavo sarei arrivata a tanto, sono molto fiera di me e orgogliosa di questo percorso anche se sono consapevole di poter migliorare sempre. Nel mio futuro non so cosa accadrà, ma di una cosa sono certa, non avró mai rimpianti”
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