DA ARASOLE’ A BADDE ‘E SALIGHES DI GIAN BATTISTA FRESSURA: PASSEGGIATA LETTERARIA TRA LE FORESTE DEL GOCEANO E MARGHINE


di Cristoforo Puddu

La Sardegna è una preziosa e ideale “isola” – per unicità naturalistica e per valenza ecologica e di eco-sistemi – che si presta a sorprendenti escursioni e percorsi di turismo naturalistico. La stessa identità dell’area montana interna dell’Isola è composta da significativi monumenti plasmati dal tempo, dalla storia e da un ambiente “umanizzato” nel segno di radicati equilibri territoriali. E luogo di incontro-convivenza tra uomo-natura è quello suggerito da Gian Battista Fressura – noto romanziere bonese in limba sarda, con all’attivo le pubblicazioni di Addaeriu (2005), A duru duru (2009) e Meri (2013) – con la propositiva pubblicazione “Da Arasolè a Badde ‘e Salighes – Una passeggiata letteraria tra le foreste del Goceano e  del Marghine”; opera dal forte messaggio educativo per riconquistare la natura e riposizionarla al centro delle nostre individualità e vita di comunità. Il volume di Fressura – corredato anche da pregiate foto in bianco e nero dell’archivio dell’Agenzia Forestas, datate anni trenta, e da altre attuali a colori dello stesso Autore – racconta le montagne del Goceano e del Marghine attraverso collaudati itinerari da “passeggiata”; tra luoghi di arcaica e immutata  “sacralità” ed ambienti meravigliosi da ammirare con riverente e intima partecipazione. Percorsi dove, la coscienza dell’uomo moderno e la sua idea di civiltà, può ricercare un riequilibrio dello sviluppo umano. E, quasi in punta di piedi, percorrerli per cogliere quelle sconosciute emozioni dell’anima radicate, da sempre, nell’essenza del creato. La natura è osservata attraverso i segni operosi, storici e letterari dell’uomo. I tre itinerari base del viaggio-passeggiata, proposti dal Fressura, si sviluppano, armoniosi e riflessivi, con i contributi poetici ed in prosa dei vari autori che hanno coltivato un forte legame con l’identità di Fiorentini, Ispedrumele, Sa Foresta de Anela, Buccaidu, Sos Niberos, Monte Rasu, Monte Pisanu, Foresta Burgos, Montes de Artu, Iscuvudè, Mularza Noa, Badde ‘e Salighes. Con l’articolata opera Da Arasolè a Badde ‘e Salighes, che esalta l’interazione tra uomo-natura e rivela la biografia geografica del paesaggio-territorio, i boschi e i salti montani del Goceano e Marghine diventano pagine da leggere in una seducente e poetica rotta di pura letteratura. I pensieri e i versi della creatività letteraria – che danno un senso alla riscoperta dei segni della storia, dei sentimenti, delle lotte sociali e sfide per la salvaguardia montana del centro Sardegna – sono di Cicito  Masala, Forico Sechi, Giovanni Antonio Mura,, Remundu Bechere, Nicolina Canu, don Domenico Virdis, Andreana Satta, Barore Sassu, Salvatore Sanna, Nicolino Pianu, Stefano Flore, padre Domenichino Ena, don Giovanni Manca, Mario Becciu, Petrino Marras, Pinuccio Giudice Marras, Pietrino Peigottu, Antonino Mura-Ena, Bianca Sotgiu, Lucio Gratani, Ignazio Camarda, Mario Puddu, Cristoforo Puddu, Angelo Dettori, Giulio Ortu e Federico Sedda. La presentazione del libro, edito dalla EDES-Editrice Democratica Sarda, si terrà a Bono il 29 ottobre, presso il Cine-Teatro Rex, con l’intervento, oltre all’Autore, dei relatori Maria Antonietta Azzu, Ignazio Camarda, Tore Patatu e Bachisio Solinas.

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Un commento

  1. Salvatore Buccudu

    L’articolo di Cristoforo Puddu mette in giusta evidenza l’importanza e i contenuti del libro di Gian Battista Fressura: Da Arasole’ a Badde ‘e Salighes. Il libro, che ho letto con grande interesse, e’ un chiaro atto d’amore dell’autore alle nostre montagne e ai nostri poeti e narratori. Condivido in pieno le scelte letterarie di Gian Battista che ancora una volta dimostra conoscenza e capacita’ di selezione. E’ chiaro che ognuno di noi avrebbe voluto inserire un brano o una poesia che riteneva particolarmente adatta ai luoghi via via presi in esame… Ma questo lascia il tempo che trova… Ribadisco la mia stima a G.B. e, quando lo incontrero’ sarò’ felice di una serena chiacchierata con lui. Ovviamente senza entrare molto in merito alla parte naturalistica che mi trova un poco impreparato. Grazie per questa bella opera e grazie a Cristoforo che l’ha posta all’attenzione di tutti in modo egregio.

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