Dopo la trasferta al teatro San Fedele di Milano dello scorso anno, il Premio Maria Carta torna nella sua sede più naturale, Siligo, dove ha celebrato la sua quattordicesima edizione.
La Fondazione dedicata alla cantante di Siligo scomparsa nel 1994 rinnova così nell’isola i punti forti della sua filosofia: non dimenticare il ruolo non solo culturale di Maria Carta, valorizzandolo e promuovendolo, al pari di quelle personalità che seguendone l’esempio, hanno promosso e valorizzato il patrimonio musicale, non esclusivamente di matrice etnica, le tradizioni della propria terra, la ricerca e gli studi su tematiche che ruotano attorno all’identità, al senso di appartenenza a una dimensione culturale specifica.
Per questa sua quattordicesima edizione il comitato Scientifico della Fondazione Maria Carta, cui sono delegate l’organizzazione del Premio e l’indicazione dei candidati, ha deciso di assegnare questi riconoscimenti.
Alla cantante Ginevra Di Marco, capace di transitare con grande consapevolezza e personalità da una forma nuova di canzone che negli anni Novanta la vide protagonista, al successivo profondo recupero della canzone e delle proteste popolari.
Al tenore di Porto Torres Francesco Demuro, passato da un percorso inverso che lo ha visto partire da una piena immersione nei motivi del canto popolare sardo all’ambito colto della lirica.
Al Concurdu e Tenore di Orosei, capisaldi di una tradizione così radicata nel loro territorio ma apprezzata all’estero, come hanno dimostrato anche le loro più recenti apparizioni e produzioni discografiche fuori dall’isola.
Al Trio Folk di Sassari, qui individuato come espressione e riferimento di un più ampio e popolare modulo espressivo quale è la canzone sassarese.
Al duo nuorese Menhir, uno dei più longevi gruppi della scena rap isolana, abilissimo nel saper inserire la forza della lingua sarda e i richiami alle più tipiche tecniche canore della Barbagia, in un contesto musicale e culturale di più lontana provenienza.
Al duo Fantafolk, costituito dal suonatore di launeddas Andrea Pisu e di organetto Vanni Masala, che sul solco di un rigoroso rispetto della tradizione, sono riusciti a rinnovare radicalmente le potenzialità espressive di quei due strumenti cardine del patrimonio etnofonico isolano.
Un altro riconoscimento è stato conferito ai Tressardi, che prima di altri e con successo hanno imposto una comicità e un’autoironia intrisa di Sardegna fuori dalla nostra regione.
Nel ricordo di Maria Carta ambasciatrice della cultura sarda nel mondo, il Premio riserva anche quest’anno un’attenzione specifica al mondo dell’emigrazione.
Premiata anche la Federazione dei circoli sardi in Argentina.
All’edizione di quest’anno erano presenti come ospiti anche i componenti del coro friulano Free Voices, protagonisti lo scorso anno a Gorizia di un gemellaggio culturale tra quella città e Sassari; il noto e apprezzato bluesman originario di Osilo Francesco Piu, premiato dalla Fondazione nel 2011 e, come di consueto, i ragazzi della scuola media Tola di Sassari.
Spazio anche alla poesia con letture tratte dal libro di Maria Carta “Canto rituale” affidate a Caterina Orecchioni e Ornella Porcu.
Da segnalare, infine, la presenza a Siligo in occasione del Premio anche di una delegazione del Centro di Creazione Musicale “Voce” di Pigna, in Corsica, con il quale la Fondazione di Maria Carta ha sottoscritto nei mesi scorsi un protocollo di collaborazione già concretizzatosi con la partecipazione di artisti sardi alla rassegna “Festivoce” dello scorso luglio e che intende promuovere altre iniziative per il prossimo anno.
I RICONOSCIMENTI DALLA FONDAZIONE DI SILIGO NEL 2016: LA XIV EDIZIONE DEL PREMIO “MARIA CARTA”
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