CENETTA CULTURALE ALL’ASSOCIAZIONE “SEBASTIANO SATTA” DI VERONA CON LA DOMUS ROMANA

immagine da esplorandoilmondo.blogspot.it


di Annalisa Atzori

Prima della pausa estiva (in realtà la Sede resta aperta, ma le attività riprenderanno a settembre), alla Sebastiano Satta di Verona ci siamo concessi un’ultima cenetta culturale, questa volta il tema è stato “La Villa Romana di Valdonega – Verona”.

Salvatore Pau, nel ricordare che le attività ed eventi organizzati dall’Associazione riprenderanno dopo l’estate con un ricco calendario fino alla fine dell’anno, ha introdotto lo storico Alberto Solinas, che ha vissuto di persona gli anni in cui la domus romana è stata scoperta e conserva ancora numerose fotografie scattate durante i sopralluoghi nel 1962. Molti veronesi non sanno nemmeno di questa villa, che è stata riaperta da poco alle visite guidate.

La residenza privata di epoca romana rinvenuta nella zona di Verona chiamata Valdonega, vicino a Ponte Pietra e al Teatro Romano, risale al I secolo d.C. (come testimoniano alcune monete trovate  nella pavimentazione della villa stessa). E’ stata scoperta in modo del tutto casuale, nel 1957, durante gli scavi per la costruzione di un nuovo condominio. Successivamente, agli scavi e alla conservazione della stessa ha lavorato la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.

Poco più in alto della villa, sulla collina, c’è la sorgente di Sommavalle, anch’essa di costruzione romana. La sorgente, tramite un acquedotto ancora esistente, forniva l’acqua alla ricca residenza.

 L’ambiente visitabile è costituito da un ampio spazio con pavimento in mosaico, probabilmente si trattava di un “oecus corinthium”, l’elegante sala da pranzo dove i proprietari della residenza intrattenevano i loro ospiti.

Alberto Solinas mostra le diapositive scattate prima dell’inizio dei restauri,  si tratta di foto praticamente inedite. Le pareti sono affrescate, i dipinti sui muri sono realizzati con calce fresca su intonaco.  Il restauro degli affreschi deve essere stato particolarmente laborioso, i colori sono realizzati utilizzando le terre naturali, il fissaggio avviene con colla arabica. E’ possibile ammirare fregi  che rappresentano uccelli tra cui numerose anatre, piante che richiamano l’ambiente fluviale o lacustre, si vede poi  un gallo, poi ancora alcuni volti umani sospesi nel nulla e ancora un ippogrifo, creatura mitologica dalla testa e le ali di aquila, le zampe anteriori e il petto da grifone e il corpo da cavallo. Il pavimento in mosaico presenta decorazioni che ricordano l’edera e ancora molti volatili di specie diverse. I colori utilizzati sono il verde, il marrone, il giallo, il rosso, oltre allo sfondo con tasselli bianchi. 

Sappiamo che le visite guidate si fanno su prenotazione, l’ingresso è gratuito. Di certo, qualche Socio presente alla serata culturale si recherà di persona a visitare la domus romana, ora che è di nuovo disponibile al pubblico. Sui giornali locali, parlando della riapertura, qualcuno ha ipotizzato molte similitudini con la “Villa dei  Misteri” di Pompei, per cui vale la pena davvero.

Per chiudere la serata in bellezza, cenetta veneto-sarda nella quale non poteva mancare un  bis di primi,  agnolotti di ricotta e riso con tastasal. Ora il meritato riposo a chi è sempre in prima linea nell’organizzazione degli eventi sardo – veneti a Verona e buona estate a tutti!

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