di Attilio Mastino
È scomparso nei giorni scorsi a 88 anni di età a Londra, assistito dal figlio Ugo, il nostro maestro e amico Nicola Tanda, presidente onorario della giuria del Premio Ozieri e di altri importanti Premi letterari in Sardegna, punto di riferimento per tante generazioni di poeti e scrittori sardi. La lunga stagione di Nicola Tanda ha avuto molti successi e molta forza. Sullo sfondo c‘è una scelta non scontata, la progressiva codificazione e circolazione letteraria plurilingue che è alla base anche dell’edizione del Premio Ozieri negli ultimi anni.
Presiedeva il Centro di studi filologici sardi nato nel 1980 e ne ha diretto la collana che continua a pubblicare, con la casa editrice Cuec, le edizioni critiche delle opere degli scrittori sardi. Il Centro promuove gli studi sulla cultura sarda e sulle lingue impiegate nell’uso scritto in Sardegna in epoca medioevale e moderna. Dirigeva inoltre la collana di letteratura sarda plurilingue “La biblioteca di Babele”, che ha scoperto progressivamente intelligenze nascoste, facendo emergere molti colleghi, allievi, autori non sempre noti.
Dal 1997 faceva parte del Consiglio direttivo nazionale dell’Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana.
È stato professore di Letteratura italiana e di Filologia sarda presso le Facoltà di Magistero e poi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari. Era uno tra i maggiori esperti di Teoria della letteratura applicata a periodi di transizione come l’Umanesimo e l’Illuminismo. Nel volume Contemporanei ha offerto un quadro criticamente aggiornato della letteratura italiana del Novecento (1972). Ha proposto un’osservazione del fenomeno letterario italiano dal punto di vista dello spazio geografico e delle differenziazioni linguistiche regionali. Ha pubblicato edizioni critiche della produzione letteraria contemporanea in sardo e in italiano. E’ il vero scopritore di Antonino Mura Ena.
È stato membro dell’Osservatorio della lingua e della cultura sarda – istituito in applicazione della legge della Regione Sardegna n. 26 del 1997 e della legge dello Stato italiano 482 del 1999 – che tutela, difende, promuove la cultura, la lingua e la letteratura della Sardegna.
Tra le sue opere, quelle che più amava: Dal mito dell’isola all’isola del mito. Deledda e dintorni, Roma, Bulzoni, 1992; Un’odissea de rimas nobas: Verso la letteratura degli italiani, Cagliari, Cuec 2003. Nel 2007 aveva pubblicato con Dino Manca l’Introduzione alla letteratura, questioni e strumenti, Cagliari, Centro di studi Filologici Sardi / Cuec,
Ci mancheranno le sue frequenti visite a Palazzo Segni, la sua pazienza e un poco anche le sue sgridate. Abbiamo contratto nei suoi confronti un debito di riconoscenza che rende il dolore per la sua scomparsa ancora più grande. Ci aveva chiamato una settimana fa, quando partiva per Londra: lo avevamo sentito sereno e Ugo ci raccontava che se ne è andato tranquillo, nel sonno, magari pensando da lontano alla sua terra, a Sorso innanzi tutto, alla Romangia e alla Sardegna. Credo senza il ripianto di non aver saputo parlar chiaro.
Nel momento in cui cessa una presenza costante per noi e inizia una assenza che pesa come quella di una persona ricca come Nicola, mi piace usare le parole di un poeta che amava, Orlando Biddau: “se il comune sentiero dovesse biforcare,la tua assenza s’addolcirà nel tempo come sorba o dattero o corbezzolo, solo per il calore assicurato a una casa”.
Grazie di cuore per il ricordo. Lui era il mio padrino di battesimo, un grande uomo, un grande sorsense.
un grande studioso della letteratura italiana. un grande intellettuale sardo .
uno dei grandi studiosi della lingua e della poesia sarda. nume tutelare del premio Ozieri.
un sostenitore dei circoli, nei quali abbiamo avuto l onore di ospitarlo in numerose iniziative.
ricordo solo la sua partecipazione ai nostri dibattiti su Grazia Deledda,
il suo contributo al premio di poesia del CSCS di Milano . Un amico.
ciao Nicola. Ci mancherai. Tonino