PROFESSIONE BUSKER, ARTISTA DI STRADA: FRANCESCO PORCEDDA, DA GUSPINI A LONDRA PER FARE DELLA MUSICA

ph: Francesco Porcedda


di Francesca Virdis

I colossi di Barclays, Boots e Tesco alla spalle, una gran folla intorno, qualche rapido sguardo ai visi di sconosciuti che passano senza rallentare, e il solito cielo grigio di Londra che riecheggia i rumori della capitale affrettata dell’ora di punta. 1845 km separano Francesco Porcedda, 21 anni, di Guspini, professione busker «che poi è praticamente l’artista di strada» – aggiunge sorridente, scoprendo una fila di denti bianchissimi- dalla sua terra. «Sono emigrato per fare della musica, più precisamente del beatbox, il mio lavoro. Riproduco suoni degli strumenti tradizionali attraverso l’utilizzo della bocca e della voce- spiega il giovane, in arte Mr. Fox- aggiungendo alcune influenze dal mondo del rap e della cultura hip/hop. Mantenermi con la sola musica di strada in Sardegna non sarebbe stato possibile, in parte anche a causa della mentalità non troppo aperta e del parziale disprezzo nei confronti di forme di arte come la mia». Mr. Fox trova il suo pubblico tra Camden Town e Oxford Street, «Sebbene spesso- racconta- mi piaccia spostarmi anche in zone diverse. Il turismo non manca e Londra è generosa coi suoi artisti. Amo la mia indipendenza e la possibilità di vivere della mia passione. Al momento ho in progetto la realizzazione di un disco, e non appena avrò messo su la strumentazione necessaria conto di mettermi al lavoro». Un distacco difficile, quello di Francesco dalla sua terra bella e matrigna. « Sono emigrato a vent’ anni. Se mi manca la Sardegna? Da morire» risponde, un moto di tristezza appena accennata negli occhi verde foglia. «Mi manca il mare, la mia famiglia, gli amici, il sole caldo sulla pelle. Sono tornato da poco e già non vedo l’ora di prendere l’aereo e riabbracciarli tutti. La prima cosa che farò non appena tornato? Senza dubbio un bagno al mare e un bel bicchiere di Ichnusa».

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