di Tonino Mulas
1.
L’attuale continuità territoriale aerea per la Sardegna (cosiddetta CT1), firmata dalla Regione Sardegna (proposta dalla Giunta Cappellacci), dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e dalle compagnie che hanno risposto al bando nazionale, prevede per 9 mesi l’anno una tariffa uguale per tutti, cosiddetta “unica”. Questa tariffa si aggira intorno a 150 euro A/R da Milano in convenzione (l’altra destinazione è Roma). Vale per i residenti e i non residenti, cioè anche per noi emigrati e per i turisti.
A suo tempo la FASI dette un parere favorevole all’ipotesi della tariffa unica, chiedendola per tutto l’anno. Questo per il semplice motivo che altrimenti i sardi emigrati sarebbero stati esclusi da ogni agevolazione. La Regione Sardegna ha stanziato per questi oneri di servizio 40.000 milioni di euro che coprono solo i 9 mesi. Si dice che la copertura per l’intero anno costerebbe circa 70.000 milioni di euro. Nei 3 mesi estivi continua per i sardi residenti e per altre tipologie di viaggiatori (giovani, studenti, disabili e persone d’età superiore ai 70 anni) la tariffa unica/di continuità territoriale. Per emigrati e turisti invece resta il libero mercato (che stoltamente qualcuno invoca tutto l’anno) che, secondo la convenzione in atto, prevede una tariffa fino a un massimo di 3 volte tanto rispetto a quella in continuità.
Dopo aver inizialmente protestato per la mancata copertura dell’intero anno, abbiamo chiesto un accordo con le compagnie che limitasse il danno.
L’abbiamo ottenuto con Meridiana, forti di una precedente collaborazione.
Qual è il contenuto dell’accordo:
una tariffa intermedia fra i 150 euro e i 450 euro, cioè circa 285 euro per un volo A/R.
Naturalmente, siccome c’è il “libero mercato”, le compagnie possono applicare ai turisti e a noi emigrati, nei giorni non di punta, una tariffa persino inferiore a quella della continuità: ad esempio, se io parto alle 7 del mattino di un mercoledì, quando l’aereo ha un surplus di posti a disposizione. Se io invece parto in alta stagione di venerdì e di sabato, a seconda degli orari, posso arrivare a un costo di 400/450 euro: in quel caso diventa conveniente per gli emigrati usare la convenzione FASI e il servizio Eurotarget.
Da sottolineare che questa bigliettazione è da noi praticata a tutti gli emigrati, non solo ai soci dei circoli.
2.
Fino all’estate 2015, quando è scaduta, esisteva anche la CT2, ovvero la continuità per le rotte cosiddette minori (fra cui Verona, Torino, Bologna, Pisa che interessavano in particolare gli emigrati sardi). Questa continuità non è stata rinnovata, sia per i costi, sia per la contrarietà dell’Unione Europea. La scusa dell’Unione Europea era quella che poteva essere sostituita dal libero mercato dellelow cost.
Questa decisione rappresenta un gravissimo danno per la Sardegna e la sua economia, per tutti i sardi, per gli emigrati. Abbiamo protestato. Continuiamo a protestare. Insistiamo con la Regione, con il Governo, con la UE (vedi comunicati FASI precedenti, vedi manifestazioni negli aeroporti a Bologna/Torino/Pisa/Roma nell’ottobre 2012).
3.
Tornando ancora indietro, fino al Governo Prodi nel 2007, la continuità territoriale comprendeva anche gli emigrati. Lo chiedemmo espressamente allora e fu scritto nella convenzione. Intervenne l’Unione Europea, con una procedura d’infrazione contro il governo italiano. Fu tolta. Andammo a protestare fino a Bruxelles con un presidio di 100 persone. Fummo ricevuti dai funzionari della Commissione Trasporti. Ci opposero rigidamente la norma che l’aiuto poteva essere fruito solo dai residenti, altrimenti sarebbe stata una “discriminazione” fra cittadini dello stesso paese. Protestammo. Raccogliemmo migliaia di firme su un appello, primo firmatario Cossiga, a seguire Pili, Soro e tanti altri, fra cui centinaia di sindaci e amministratori delle città del continente. Anche allora, una volta esclusi, non ci limitammo alla protesta. Trattammo con Meridiana e convenimmo una tariffa agevolata per gli emigrati, che è durata per alcuni anni, fino alla nuova continuità della tariffa unica.
E’ storia pubblica, ciascuno può leggerla sul sito della FASI. Come si vede non è la FASI che rovina la Sardegna, anzi è l’unica grande organizzazione di massa che si batte da 40 anni per i trasporti, per tutti i sardi, emigrati e no.
Basta avere un po’ di onestà intellettuale per riconoscerlo e basta un po’ di intelligenza per capire che non è la FASI che fa le convenzioni nazionali e che regola il mercato.
4.
Eurotarget è il centro servizi della FASI. E’ il frutto delle lotte e delle attività a favore della comunità dei sardi fuori Sardegna, a difesa del loro diritto alla mobilità, per conservare il rapporto con la terra madre e le loro radici culturali. E’ frutto del lavoro nel tempo di centinaia di volontari. Eurotarget biglietta per 6.000.000 di euro (attenzione: BIGLIETTA, non FATTURA, come sa chi conosce la misura e le variabili delle commissioni “misere” che vanno alle agenzie) e ha servito nel 2015 60.000 persone, soprattutto nel settore dei trasporti marittimi, che rappresentano il 95% della sua attività.
Non è previsto alcun compenso né per l’amministratore delegato, né per gli altri membri del C.D.A., né per i bigliettatori nei circoli.
E’ questo il nostro “gioiellino”.
Si può crepare di invidia e di sospetti, di fronte al miracolo di un’impresa “sociale” basata sul volontariato. Ma è così.
5.
Riguardo a Meridiana. Abbiamo con questa compagnia un buon rapporto. Occupa 2.500 persone. E’ importante per la Sardegna. Non ne determiniamo le scelte commerciali. E’ una compagnia che ha fatto molti errori e il suo management è stato più volte cambiato. Ha chiuso gli ultimi bilanci in passivo, frutto di quegli errori commerciali, ma anche perché la Sardegna è troppo piccola nel mercato globale. Si dice che per molti anni le perdite sono state coperte dall’Aga Khan. Oggi si prepara un intervento di una compagnia araba, la Qatar Airways.
Del risanamento fanno capro espiatorio i lavoratori. Erano previsti 900 esuberi, scesi poi a 600. Oggi paiono scongiurati i licenziamenti, con l’applicazione a turno del part-time. Siamo assolutamente a favore dei lavoratori e li sosteniamo. Ma sappiamo anche che il lavoro c’è finché c’è l’azienda e finché questa regge nel mercato. Per questo auspichiamo la massima attenzione della Regione Sardegna. Per questo siamo per una migliore continuità, con il ripristino della CT2, auspicando che la “Meridiana” futura resti in Sardegna, mantenga l’occupazione in Sardegna, serva allo sviluppo della Sardegna.
6.
Questa è la nostra posizione, è quanto abbiamo fatto in questi anni. Le informazioni sono già presenti nel sito della FASI o con una semplice ricerca tematica su Tottus In Pari. La sintesi serve a capire il nostro modo di lavorare. Il nostro metodo è quello di non limitarci solo al lamento, ma di fare quanto è possibile nella situazione data. Per questo, anche un accordo temporalmente circoscritto (3 mesi) e non rilevante dal punto di vista del risultato economico per Eurotarget, come quello con Meridiana, è importante, perché è un servizio e perché ha un valore simbolico. Perché è la FASI (non la Regione, non lo Stato) che cerca e trova soluzioni.
Come si suol dire: “aiutati che Dio ti aiuta”. La presente non è quindi solo una risposta a qualcuno provocatore o semplicemente ignorante, ma un promemoria per fare ancora meglio.
Nessun commento di fronte all’evidenza?
Ma questa invidia, gelosia, questo non fare noi, per criticare quello che fanno gli altri… sospettare guadagni faraminosi nel fare volontariato…
La nostra “isolanità” ci dovrebbe unire ancora di più, e invece…
Chapeau a quelli che lo fanno, spendendo molto tempo soldi energie, arricchendosi ancora di più in esperienze, rete umana soddisfazioni