di Maria Patrizia Floris
Eleonora Carta, con il suo libro “La Consistenza dell’Acqua” ha scalato le classifiche dei libri più venduti. Laureata in giurisprudenza, ha sempre creduto che sarebbe diventata un avvocato. Vive tra Torino e la Sardegna e si dedica alla scrittura. Per la prossima estate uscirà il seguito del suo primo lavoro, attualmente sta lavorando a un nuovo romanzo questa volta ambientato in Sardegna. Ci sarà un’indagine lunga e complessa e gli scenari della sua terra, di cui è profondamente orgogliosa.
Eleonora, laureata in giurisprudenza dalla Sardegna ti sei trasferita a Torino come mai questa scelta? Mi sono trovata a Torino per ragioni personali e professionali al tempo stesso. Torino è l’indiscussa capitale italiana dell’editoria, e questo lo sapevo. Quello che non potevo immaginare, era che mi sarei venuta a trovare in un ambiente tanto vivace, intellettualmente stimolante, ricco di opportunità e di occasioni. Oltre che lo scenario perfetto per un romanzo noir, s’intende.
Come è arrivata la decisione di scrivere il tuo primo libro “La consistenza dell’acqua”? “La consistenza dell’acqua” è il primo romanzo edito. In realtà ho scritto altri tre romanzi prima di questo, che non ho mai pubblicato. La mia nuova vita a Torino è stata di stimolo e ispirazione. Ho trovato una storia che chiedeva di essere scritta. E così è nata “La consistenza”, proprio nel mio primo anno a Torino.
Possiamo definirlo un legal Thriller o è una affermazione esagerata? Non direi esagerata, il legal thriller all’americana è certamente stato un modello di riferimento. La parte processuale, oltre che tutta l’indagine giudiziaria che la precede, occupano una parte rilevante della narrazione. Ma c’è anche molto altro.
Nello scriverlo ti sei ispirata a qualche evento di cronaca o hai fatto riferimento solo alla tua fantasia? Molti fatti di cronaca. Casi di cronaca nera che hanno avuto come vittime giovani donne. A partire dal caso Marta Russo, Meredith Kercher, Chiara Poggi, Melania Rea. C’è qualcosa di ognuno nella mia storia. Ma ci sono anche molte contaminazioni di fantasia. In particolari, ispirazioni tratte da alcune serie tv americane.
L’avvocato Anna Ferrari è alla sua prima esperienza giudiziaria. In quanto laureata in giurisprudenza, ti sei immedesimata in lei o hai qualcosa di lei nella vita? C’è molto di me in Anna. Ho voluto farle vivere qualcosa che non ho mai vissuto. L’emozione e la tensione di un processo per omicidio, ad esempio. Ma dato che di romanzo si tratta, ho aggiunto qualcosa in più. Dall’altro capo dell’aula, non c’è un PM qualsiasi. C’è l’uomo di cui crede di essere innamorata. Conflitto personale e professionale insieme.
Immagino sia una appassionata dei libri di Stephen King. Cosa ti intriga dei suoi romanzi? I molti modi in cui è in grado di raccontare il sentimento che credo più autentico e onesto. La paura. Stephen King è un conoscitore profondissimo dell’animo umano. Delle pulsioni più profonde, delle reazioni autentiche nel momento in cui non possiamo avere filtri o vie d’uscita e siamo costretti a essere quello che siamo. A rivelarci. Stephen King è indiscutibilmente il mio maestro, la ragione per cui ho deciso di provare a scrivere.
Cosa non deve mancare in un buon romanzo giallo o Thriller? Più che la sorpresa finale, amo la tensione. Mi piace leggere scene che mi rimangono in mente anche a libro chiuso. Storie verosimili, in cui identificarsi non richiede alcuno sforzo.
Stai scrivendo il proseguo di “La consistenza dell’acqua”? Uscirà per la prossima estate. Sarà una nuova storia con gli stessi protagonisti della “Consistenza”. Anche se le cose si disporranno in modo leggermente diverso.
Un progetto per il futuro? Sto anche lavorando a un nuovo romanzo, questa volta ambientato in Sardegna. Ci sarà un’indagine lunga e complessa, e non ci sarà un tribunale. E poi ci saranno gli scenari della mia terra, di cui sono profondamente orgogliosa.
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Brava e bella! Tifo per il Nobel