di Annalisa Atzori
Un weekend all’insegna delle tradizioni sarde quello organizzato dalla “Sebastiano Satta” di Verona, per festeggiare Sa Die. L’evento si è svolto sabato 14 e domenica 15 maggio e ha visto coinvolti Verona e Bovolone. Il Presidente Salvatore Pau, nel dare inizio alle danze, ha sottolineato “l’importanza di festeggiare Sa Die de Sa Sardigna, in ricordo dell’insurrezione popolare del 28 aprile 1794, i vespri sardi. La giornata del popolo sardo viene celebrata in tutti i circoli sardi del mondo. Noi della Sebastiano Satta abbiamo scelto quest’anno di coinvolgere oltre a Verona anche Bovolone, in quanto proprio lì la comunità dei sardi è numerosa e attiva. Con questa occasione abbiamo voluto sensibilizzare e coinvolgere i sardi della Bassa Veronese”. La festa è iniziata sabato al Circolo di Verona, con un pranzo tipico sardo e una settantina di commensali seduti a tavola: la regina della festa è stata “la pecora in cappotto”, servita con patate e cipolle. Gli ospiti sardi che hanno allietato le due giornate sono stati “Sos Cantores de Garteddi” e il “Gruppo Folk Tradizioni Popolari di Galtellì”. Il coro dei cantori (che è nato come associazione culturale nel 1991 e ha all’attivo 2 CD e concerti in tutta Europa) ha accompagnato la S. Messa nella Chiesa Parrocchiale di S. Domenico Savio. Antonio Pisanu e i suoi hanno sfidato addirittura la furia degli elementi … nel tardo pomeriggio infatti su Verona si è abbattuto un violentissimo nubifragio con tanto di grandine e i fedeli giunti per la Messa della Pentecoste hanno potuto apprezzare i canti sacri della Sardegna, nonostante fuori imperversasse la tempesta! Finita la celebrazione il coro e il Gruppo Folk, accompagnando i Soci della Sebastiano Satta e anche molti nuovi amanti della musica tradizionale appena conosciuti, si sono recati nel vicino teatro parrocchiale, per dar vita ad uno spettacolo che ha voluto, come ha detto Pisanu, “con semplicità, far rivivere le atmosfere galtellinesi”. Alcuni canti popolari “ a cuncordu”, poi i danzatori del Gruppo Folk hanno eseguito balli “a trespassos” e “ a ischina”, accompagnati dall’organetto di Paolo Rodriguez. Successivamente, hanno ballato ancora accompagnati dai cantori stessi, in un connubio tra canto e danza che è stato semplicemente meraviglioso. Nel gruppo Folk ballano alcuni padri con le loro figlie, sintomo questo di continuità nelle tradizioni, che a Galtellì (o Garteddi, come si dice da quelle parti) sono particolarmente forti. Domenica la festa è continuata a Bovolone. Dopo il saluto del Sindaco Emilietto Mirandola e del Consiglio Comunale, Sos Cantores e il Gruppo Folk si sono trasferiti in corteo al Duomo, dove “Sa Missa Manna” è stata anche qui accompagnata dal coro sardo. A seguire, il Gruppo Folk ha eseguito i balli tradizionali sul sagrato del Duomo: le donne con le loro ampie sottane a pieghe di orbace nero, gli orli di broccato rosso ricamato in oro e gli scialli di seta e frange; gli uomini con camicia e pantaloni bianchi, gilet di velluto colorato e “cambales” (i tipici stivali neri). Insieme hanno danzato elegantemente sotto gli occhi ammirati degli abitanti di Bovolone: certo uno spettacolo che non si può vedere tutti i giorni. E per chiudere i due giorni “sardi” ….. pranzo tipico dell’Isola presso Villa Panteo-Zampieri di Bovolone. A si biri!