E’ stato inaugurato ad Asuni – con una mostra fotografica che mette insieme gli emigrati sardi di ieri, rientrati in paese dopo una vita lontano dall’Isola, e i nuovi migranti di oggi che approdano in Sardegna sfuggendo alle guerre e alla fame – il Museo dell’Emigrazione (Mea).
Si realizza così, dopo dieci anni, il sogno di un emigrato, Antonio Porcu, che aveva donato la casa di famiglia al comune di Asuni perché ne facesse un museo. La volontà di Antonio Porcu, che per tanti anni è stato dinamico e sensibile presidente del circolo “Sardegna” di Bologna e dirigente della Fasi, è stata rispettata grazie alla sensibilità dell’amministrazione comunale e all’impegno della associazione “Su Disterru”.
Alla inaugurazione del “Mea” sono intervenuti in tanti, che non si sono fatti scoraggiare dalla pioggia battente. Dall’assessore alla Cultura Claudia Firino, che ha inserito l’iniziativa tra le manifestazione per “Sa Die de sa Sardigna”, all’assessore del Lavoro Virginia Mura, dal senatore Ignazio Angioni, all’on. Caterina Pes, ai consiglieri regionale Mario Tendas e Alessandro Collu. Folta la rappresentanza del mondo dell’emigrazione sarda. Serafina Mascia, Tonino Mulas e Franco Saddi della Fasi, Mina Puddu, presidente del circolo di Grenoble, Gianni Manca presidente della Federazione dei circoli sardi in Germania, Gianni Garbati del circolo “Ichnusa” di Madrid e PierPaolo Cicalò della Federazione delle associazioni di tutela.
Il significato della mostra “Senza titolo” è stato spiegato da Gianluca Vassallo che la realizzata coinvolgendo un gruppo di giovani migranti del centro di raccolta di Sarule e i vecchi emigrati di Asuni.
Sandro Sarai, ex sindaco di Asuni, che per primo abbracciò il progetto di Antonio Porcu, ha ricordato le tappe che hanno portato all’inaugurazione del “Mea”, sottolineando che quello raggiunto è solo il primo passo di un cammino ancora lungo da percorrere.
Visibilmente emozionato il giovane sindaco di Asuni, Gionata Petza, ha sottolineato con orgoglio la soddisfazione per essere riusciti a realizzare il “Mea” e ha ribadito l’impegno di farne un centro di documentazione e di studio che possa contribuire a rivitalizzare un piccolo paese come Asuni.
Plauso per l’iniziativa e per il coraggio dimostrato da una piccola comunità come quella di Asuni, è stato espresso dall’assessore Firino che ha colto l’occasione per rammaricarsi per le strumentalizzazioni seguite alla decisione di dedicare “Sa Die” al tema delle migrazioni.
L’assessore Virginia Mura ha ricordato che la Sardegna è terra di emigrazione, di una vera diaspora, e ha auspicato che il “Mea” possa rappresentare una prima forma di rilancio delle zone interne.
Dopo gli interventi del sen. Ignazio Angioni e di Mario Tendas, che ha assicurato l’impegno della 2 Commissione del consiglio regionale verso le problematica dell’emigrazione, Serafina Mascia ha ricordato la vicenda umana e l’impegno sociale di Antonio Porcu.
Tonino Mulas, e Nello Rubattu dell’associazione “Su Disterru”, hanno sottolineato come con l’impegno si sia riusciti a far si che quella che era solo un’idea diventasse un fatto concreto.
Il convegno si chiuso con l’intervento del sociologo Giovanni Mottura, dell’ università di Modena, che da anni studia e analizza i problemi delle migrazioni.
Il “Mea” vuole diventare un centro di documentazione e il museo sulle culture migranti. Ha già in corso la raccolta degli archivi delle associazioni dei sardi nel mondo, la raccolta di testimonianze ed elaborati letterari. Tra le iniziative quella di realizzare una biblioteca specializzata nella letteratura dell’emigrazione e dell’immigrazione.
Il “Mea” sta inoltre realizzando una cineteca e una biblioteca specializzata.
Lo scopo fondamentale del “Mea” – ha sottolineato Sandro Sarai – è di ricordare l’emigrazione sarda e studiarne i meccanismi, ma anche di capire quali sono i modelli attuali di flusso migratorio non solo verso la Sardegna.
Il sogno di Antonio finalmente concretizzato e la sua generosità premiata , grande Antonio e tutti coloro che hanno creduto e sostenuto il progetto !! Buon lavoro a tutti .
si, la donazione di Antonio Porcu si è concretizzata
il progetto del Museo di Asuni è stato fortemente voluto anche dalla Fasi