Ci sono partite che nascono male e per quanto ci provi, non riesci a raddrizzarle. Partite nelle quali attacchi a tutto spiano per novanta minuti, ma sembra che un dio dispettoso del calcio abbia piazzato una maledizione sulla linea di porta. È quello che è accaduto oggi al Cagliari al “Del Duca”. I rossoblù hanno giocato costantemente all’attacco, dominato senza discussioni, schiacciato l’avversario all’interno della propria area di rigore, collezionato occasioni su occasioni, colpito due pali a portiere battuto: tutto quello che hanno ottenuto è stato un gol su rigore, trasformato da João Pedro.
Neanche dopo essere rimasti in undici contro dieci il Cagliari è riuscito a sfondare: gli uomini di Rastelli le hanno provate davvero tutte, tirando da fuori, cercando l’imbucata stretta, mettendo in area decine di cross. Nulla da fare. E così i rossoblù escono sconfitti dal campo, dopo aver profuso mille energie per niente, con tanta rabbia in corpo. Sorride l’Ascoli, trascinato da Cacia, che ha vinto una gara impostata su difesa stretta e rapido contropiede. Ma il Cagliari comunque, al di là delle proprie colpe, non avrebbe meritato la sconfitta, come non avrebbe meritato di perdere sabato scorso contro lo Spezia. È un momento poco fortunato, ma continuando a giocare così, presto torneranno anche i risultati. Di partite maledette non ce ne sono poi tante.
Rastelli sceglie Giannetti e Sau dall’inizio, Joao Pedro si piazza alle loro spalle, Farias va in panchina. Come previsto, al fianco di Salamon c’è Krajnc a sostituire Ceppitelli. A centrocampo Cinelli e Munari sono i prescelti per assecondare l’estro di Di Gennaro. Il Cagliari parte bene, l’approccio è positivo, gli attaccanti sembrano in buona vena. All’8’ però a sorpresa l’Ascoli va in vantaggio: cross dalla sinistra di Dimarco, Cacia sfugge alla marcatura di Krajnc e indirizza al volo alle spalle di Storari. Uno schiaffo al quale il Cagliari reagisce come una belva ferita. Il tocco di prima intenzione di Sau libera al tiro João Pedro, rimpallato dal piede di un difensore.
Al 10’ angolo di Di Gennaro, Giannetti devia di testa a botta sicura, è addirittura Cacia a salvare davanti al portiere. Sono le prime di una lunghissima serie di palle gol costruite dal Cagliari. Al 14’ Di Gennaro verticalizza per Giannetti, tiro di sinistro, Lanni si salva in qualche modo. Al 16’ ci prova Salamon dalla lunga distanza, blocca ancora a terra Lanni. Un minuto dopo un tiro di Joao Pedro da ottima posizione è ribattuto fortunosamente dall’ex Canini. L’Ascoli esce dall’assedio al 18’, quando Orsolini serve in profondità Cacia, tiro deviato in angolo da Krajnc. La partita è piacevole, gioco veloce da entrambe le parti. Il Cagliari però domina. Al 23’ Giannetti si libera al tiro, il pallone sfiora di pochissimo l’incrocio. Al 28’ punizione di Di Gennaro che non centra la porta. Sau, toccato duro, deve lasciare il campo sostituito da Cerri. Il nuovo entrato si presenta liberandosi al tiro dopo aver saltato due avversari, Lanni respinge ancora, testa di Giannetti, João Pedro è pronto al tap-in da due passi che però finisce incredibilmente sul corpo di Cinaglia. Semplicemente incredibile.
Troppa grazia per un Ascoli spietato, che raddoppia al 34’: Cacia scappa a Salamon e batte Storari con un millimetrico pallonetto. Sempre più difficile per il Cagliari che non si arrende. Al 35’ tiro di Di Gennaro, alto. Al 37’ cross di Giannetti, Cerri non controlla in piena area. Al 40’ ancora Cerri di petto offre a Joao Pedro, pallonetto che supera Lanni, ma al brasiliano viene ravvisata una posizione di fuorigioco abbastanza dubbia. La ripresa vede il Cagliari nuovamente all’attacco. Anche di più perché l’Ascoli letteralmente non riesce ad uscire dalla propria metacampo. Entra Tello al posto di Cinelli. Al 55’ punizione di Jankto, girata di Canini che sfiora il palo. Da lì in avanti è solo Cagliari. Al 57’ Giannetti viene steso in area da Bianchi: rigore e doppio giallo per il centrocampista ascolano. Dal dischetto Joao Pedro spiazza Lanni e riapre l’incontro. Un minuto dopo sponda di Tello, Mitrea spazza affannosamente anticipando Giannetti. Al 59’ Balzano entra in area, prova il tiro in porta, alto di poco.
Mangia dalla panchina riassesta la sua squadra, inserendo Altobelli per Orsolini. Al 64’ tiro da fuori di Salamon che non va lontano dall’intersezione dei pali. Al 65’ João Pedro lancia Giannetti, solo davanti al portiere: tiro parato in angolo da Lanni. Al 66’ la difesa ascolana si salva in qualche modo dopo un cross di Di Gennaro. Passano 60 secondi, su cross dalla destra di Balzano, Giannetti, Munari e Tello, soli davanti alla porta, non trovano il pallone. È un assedio: Rastelli manda dentro anche Farias al posto di Munari. Al 69’ cross di Murru, deviato, Giannetti di testa indirizza verso la porta, blocca il portiere. Mangia si chiude ancora di più, con l’ingresso del difensore centrale Milanovic al posto di Dimarco. All’84’ ennesimo cross di Balzano, Lanni allontana coi pugni, tiro di Di Gennaro deviato in angolo.
I fuochi artificiali devono ancora venire. Salamon al 1’ di recupero colpisce il palo con una gran botta dalla distanza. Contropiede dell’Ascoli, Altobelli si trova a tu per tu con Storari, che è bravissimo a neutralizzargli il tentativo di lob. Rovesciamento di fronte, tiro di Farias a botta sicura, traversa piena col portiere fuori causa. Finisce 2-1, sabato al Sant’Elia c’è il Brescia.