ORISTANO E LE SUE STORIE: NEL RICORDO DI ZAHA HADID, LA NUOVA CASA DEI GIGANTI DI MONT’E PRAMA

ph: Zaha Hadid


di Beppe Meloni

Fatale un infarto in ospedale a Miami, ci ha lasciati a 65 anni Zaha Hadid, grande e geniale protagonista dell’architettura moderna che ha progettato il Betile di Cagliari, che dovrà diventare il museo dell’arte nuragica e contemporanea della Sardegna. Di lei e della su arte mirabile abbiamo scritto tempo fa sul settimanale “L’Arborense”, ipotizzando un Consorzio di Comuni dell’Oristanese per la gestione dei Giganti di Mont’e Prama. Sulla falsariga di quanto già fatto in Marmilla con il consorzio de Sa Corona Arrubia.’, voluto e creato dallo studioso Giovanni Lilliu, per una gestione partecipata dei beni culturali di quell’antico pezzo di Sardegna. Il tutto nella logica che sta alla base dell’elaborazione culturale sottesa alla nascita dei Giganti di Mont’e Prama, che non può e non deve essere scissa dal paesaggio che l’ha prodotta: le zone umide del Sinis con il loro patrimonio floro-faunistico, il Monte Arci per la produzione di ossidiana, il Montiferru da cui scaturiscono le prime sorgenti che alimentano il territorio, l’area marina protetta del Sinis con i suoi quarzi e i suoi fondali ancora da esplorare. Nel segno di un nuovo modo di intendere il bene culturale in senso lato, e di una condivisione di appartenenza senza sterili campanilismi. Avendo a cura unicamente la realizzazione di un sogno: una gestione integrale e partecipata delle ricchezze locali nell’interesse di tutto il territorio e della sua valorizzazione turistico – culturale. Per questi motivi candidammo a pieno titolo il territorio del Sinis, i suoi dolci rilievi prospicienti il mare di quarzo per accogliere il nuovo museo del Betile, progettato dall’architetto e designer irachena Zaha Hadid. Questo sogno, purtroppo, non si è avverato, ma il bel progetto vincitore che realizzerà la nuova e più grande casa dei Giganti, in riva allo stagno di Cabras, siamo certi soddisferà le aspettative dell’Oristanese, espresse a suo tempo sulla stampa isolana. Marchio identitario di un unico museo territoriale della civiltà nuragica, luogo fortemente simbolico e centro propulsivo e polifunzionale, aperto alla cultura e al turismo del mondo.

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