Secondo appuntamento con gli “Appunti linguistici sulla Sardegna contemporanea, la serie di conferenze organizzata dall’Associazione Culturale Sarda “Bruno Cucca” con il patrocino del Comune di Portoferraio. Ad accompagnare il pubblico alla scoperta della complessa geografia linguistica sarda sarà sempre il prof. Simone Pisano, ricercatore presso l’Università “Guglielmo Marconi” di Roma, dove insegna Linguistica generale, Linguistica applicata, Fonetica e Fonologia. L’incontro si terrà sabato 19 marzo alle ore 16,30 presso la Sala della Gran Guardia di Portoferraio.
Stavolta verranno ripresi e approfonditi aspetti e questioni emersi nel corso della prima “lezione”, sempre con il supporto di slide e di registrazioni audio. Si parlerà, quindi, di diversità e di unitarietà del sardo e dei possibili influssi delle lingue parlate in Sardegna, prima dell’affermazione del latino e successivamente attraverso le lingue che s’impongono come dominanti.
Sulla scia di un interrogativo emerso nella conferenza di gennaio in fase di dibattito, il professore si soffermerà sull’importanza dello studio del sardo per gli studiosi di discipline linguistiche e filologiche. Interessante, infatti, chiedersi chi studi il sardo e quanto sia facile essere “esperti” di sardo. «Essere linguista non significa parlare altre lingue, ma occuparsi di lingue in maniera scientifica, seguire la loro genesi storica, analizzare nel dettaglio le dinamiche sociali che stanno dietro all’uso delle forme linguistiche, occuparsi della realizzazione dei singoli suoni e del come “funziona” grammaticalmente un determinato codice linguistico», spiega Pisano, che da circa un decennio è impegnato, attraverso il lavoro sul campo, nella descrizione della morfologia verbale del sardo contemporaneo.