di Dario Dessì
Nel 1861 era morto Cavour e, anche se l’Italia, appena nata come nazione, fosse piena di debiti, il governo premeva per riprendere il processo d’espansione territoriale ed ottenere la liberazione del Veneto, ancora nelle mani dell’Impero Austro Ungarico.
Ma per raggiungere quell’ ambito traguardo bisognava ricorrere ad un altro conflitto contro il nemico di sempre; per cui era inoppugnabile la necessità di disporre di nuovi armamenti e di reparti armati da lanciare contro l’agguerrito esercito austriaco nel corso di una 3° Guerra d’Indipendenza, che ormai stava già profilandosi all’orizzonte.
Nelle lande di San Maurizio in Piemonte, il primo agosto 1862, si procedette alla costituzione del 63° Reggimento Fanteria.
Dalla sua unione col 64° Fanteria fu formata una nuova Brigata di Fanteria denominata “Cagliari” . Sassari era uno dei suoi distretti di reclutamento.
Il 24 giugno del 1866, alcuni giorni dopo la dichiarazione di guerra all’Austria da parte della Prussia, diventata nel frattempo alleata dell’Italia, la brigata “Cagliari” ebbe modo di distinguersi nei combattimenti di Monte Croce.
Nel 1871, una volta sciolte le brigate permanenti, assunse la denominazione di 63° Battaglione Fanteria “Cagliari” .
Nel 1881 una nuova unione dei due reggimenti 63° e 64° portò alla ricostituzione della “Cagliari” e questo avveniva in previsione di un’ ulteriore processo di espansione, che l’Italia, ormai diventata una nazione, aveva in mente di attuare in terra d’Africa.
La brigata fu dapprima dislocata di guarnigione a Milano, con il generale Doncieuak, quale comandante, per poi raggiungere l’ Africa orientale e partecipare alle operazioni del 1887, del 1888 e del1892 inEtiopia.
In seguito, dal 1911 al 1912, una volta schierata in Libia, a Bengasi e a Misurata, partecipò alla guerra contro l’Impero Ottomano.
15 maggio 1916
E’ la prima giornata dell’offensiva austriaca in Trentino, la Brigata Cagliari (63° e 64° reggimenti), appartenente alla 35° divisione, è impegnata assieme alla Brigata Ancona a opporre una strenua resistenza alle truppe del XX Corpo d’Armata sull’altopiano di Tonezza. La gravità della situazione, chiaramente delineatasi con la perdita del Col Santo e con l’abbandono dell’ altipiano di Tonezza, aveva, intanto, indotto il Comando Supremo a prendere in considerazione anche la probabilità di uno sfondamento nemico che avrebbe causato l’irruzione delle truppe austro ungariche nella pianura veneta, e quindi la necessità della costituzione di una grande unità di riserva.
In questa situazione viene citata la Brigata Cagliari e questo aiuta a capire come mai agli inizi del 1915, quando ancora l’Italia doveva entrare in guerra, a quella nuova compagine guerresca, formata prevalentemente da fanti sardi, fosse stato dato il nome di Brigata “Sassari”. Il 1° marzo del 1915, infatti, poco prima che l’Italia entrasse in guerra, alla nuova unità di Milizia Mobile, che fu formata a Tempio e a Sinnai in Sardegna, in seguito alle disposizioni ministeriali del dicembre del 1914, veniva ovviamente attribuito il nome di brigata “Sassari” in quanto nel Regio Esercito esisteva già una unità chiamata “Cagliari”.
1866 Partecipa alla 3^ guerra per l’indipendenza Nazionale, combattendo e distinguendosi a Custoza (Vr) e nella riconquista delle posizioni di monte Croce.
1881 Concorre alla spedizione di S. Marzano.
1887 – 1888 Partecipa alla guerra coloniale d’Africa.
1895 – 1897 Partecipa alla guerra italo-abissina.
1911 Partecipa alla guerra italo -turca in Libia. Il 20 ottobre entra in Bengasi.
1912 Il 12 marzo – prende parte alla battaglia delle Due Palme, guadagnando una
Medaglia d’Argento al Valor Militare.
1915 Partecipa con onore alla battaglia di Polazzo e Monte sei Busi.
1916 Trentino: Monte Baronia, Monte Coston. Nel corso dell’ l’offensiva austriaca Strafe expedition combatte a Campo Molon, a Soglio d’Aspio, al Coston d’Arsiero e nella difesa di Monte Novegno.
Nel mese di agosto si distingue nella battaglia per la conquista di Monastir, in Macedonia.
IL 16 novembre il 63° Fanteria espugna alcune trincee avversarie a nord di Velusina.
Rimane in Macedonia sino al termine del conflitto, partecipa ai combattimenti dell’Ansa, del Cerna, di Monte Baba, di Bucin, di Sop e Cer.
1917 – Piton Brulè.
1918 – Vlakar.
Dario Dessi mio parente fratello di Emilio e di Dino .
Bollettino della vittoria
Per dovere di cronaca, aggiungo questo breve inserto su chi è il Generale Gianfranco Scalas che 10 anni orsono era presenta a Nassyria:
IL GENERALE SCALAS – Durissimo il commento sulla stampa del Generale Gianfranco Scalas, che dieci anni fa era il portavoce della Brigata Sassari in Iraq: “Le parole dell’Onorevole Corda mi lasciano sconcertato. Mi chiedo se sia sopportabile che un rappresentante del popolo italiano possa in qualche modo mettere ancora più il coltello in una ferita che non si è mai chiusa. Dalla classe politica mi aspetterei provvedimenti che stanno più vicini a chi ha subìto attentati di questo tipo, non un ulteriore colpo di testa. Altro che Accabadoras. Quelle parole – ha concluso il Generale – hanno fatto ancora più male di 3mila chili di tritolo”.
Accabadora: In sardo, «accabadora» è colei che finisce. Agli occhi della comunità, il suo non è il gesto di un’assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi.
Per noi sardi. ..per conoscerci meglio