SARTIGLIA DI ORISTANO, I GIOIELLI DI NANNI ROCCA, HANNO IMPREZIOSITO “SA MASSAIA MANNA”MANUELA CARTA


di Gian Piero Pinna

Nanni e il figlio Pierluigi, che oltre che essere un abile orafo, è anche uno che si dedica alla ricerca storica, sono già arrivati alla settima generazione di artigiani orafi. Si sa che nell’ambito della tradizione sarda, i gioielli accompagnavano la vita dei nostri progenitori e ne scandivano le varie fasi esistenziali, sia nei momenti felici e sia in quelli tristi. Di antichissima tradizione è il cosiddetto “occhio di Santa Lucia”, che aveva il compito di proteggere la vita dei bambini e difenderli dal malocchio.

Nel laboratorio dei Rocca, originari di Gavoi, si realizzano ancora tutti i gioielli tradizionali, usando le stesse tecniche di un tempo.

Dalle mani di Nanni Rocca, sono stati confezionati svariati gioielli per alte personalità come il famoso rosario donato dall’Amministrazione comunale di Oristano a Giovanni Paolo II, o quelli per Azelio Ciampi, per Cossiga, per Scalfaro e tanti altri ancora.

Le mostre alla quale partecipano, sono innumerevoli e raccolgono sempre entusiastici consensi. Molti lavori di Nanni Rocca, sono stati acquisiti anche da importanti Musei, tra questi, se ne possono annoverare anche tre sardi, che espongono in modo permanente i suoi lavori, ma sue opere si trovano a New York, Ginevra, El Cairo, Roma, Firenze, Savona, Milano, Pavia, Cagliari e Porto Cervo.

L’onore di indossare i gioielli di Nanni Rocca, in occasione della Sartiglia di Oristano di quest’anno, è toccato a “sa Massaia Manna” del Gremio dei Contadini, Manuela Carta. Chiediamo a Rocca di illustrarci le caratteristiche di questi gioielli, che tra l’altro sono tutti pezzi unici e realizzati a mano: “Tra i gioielli indossati da sa Massaia Manna – spiega Rocca – spicca “sa cannacca ‘e coraddu”, una collana tipica del Campidano, realizzata in oro e coralli. Un altro gioiello di spicco, è “su Dominu” in filigrana d’oro, granato e micro perle, che veniva indossato come segno distintivo, dalla padrona di casa, in modo tale che sia gli ospiti, sia la servitù, capissero subito che dovevano rispetto e riguardo a quella persona”.

La prerogativa di invitare sa Massaia manna e is Massaieddas, che devono vestire su Componidori, è delle Priorisse; la scelta, fatta anche in base all’esperienza e all’affidabilità delle varie Massaieddas degli anni precedenti, quest’anno è caduta su Manuela Carta. Le cose non si stavano mettendo molto bene, perchè sa Massaia manna prescelta, proprio il pomeriggio prima della vestizione, aveva smarrito il suo chiuhuahua, alla quale è affezionatissima, ma per fortuna tutto è finito bene col ritrovamento della piccola bestiolina, grazie anche alla mobilitazione di tantissime persone.

Oggi, giornata fatidica, in cui il compito di organizzare la Sartiglia spetta al Gremio dei contadini, a mezzogiorno in punto, nella loro sede in via Aristana, è cominciata la vestizione di su Componidori, che dietro la sapiente e preziosa regia di sa Massaia manna, Manuela Carta, tutto è filato liscio e come da tabella di marcia, alle 13,15 il corteo era già in marcia verso via Duomo.

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