di Maria Vittoria Dettoto
La manifestazione risale alla metà del 1.200, ma giostre di cavalli e cavalieri si segnalano anche da prima in città. Il termine Sartiglia deriva dal termine latino sorticola, anello che è il diminutivo di sors, fortuna. La Sartiglia è infatti una sintesi tra destrezza, abilità, fortuna, rito e mito. Si narra che ai tempi di Eleonora d’Arborea e del giudicato di Aragona, i cavalieri si addestrava mesi per partecipare all’evento, che rappresentava per i sardi anche un momento di rivalsa verso i dominatori spagnoli. Capitava a volte che nel corso delle Sartiglie medioevali, nascessero delle vere e proprie risse tra i cavalieri. Nel 1543 per ovviare a questi problemi d’ordine pubblico e per dare una migliore impronta organizzativa all’evento, vennero fondati dal canonico oristanese Giovanni Dessi’ i due Gremi che ancora oggi la caratterizzano:il Gremio dei falegnami e quello dei contadini. Da quell’anno la manifestazione cambia impronta e da giostra equestre per i cavalieri diventa manifestazione carnevalesca. Quella del 2016 rappresenta la 551° edizione della Sartiglia, perché la numerazione viene fatta risalire a partire dal 1465. Il Gremio dei contadini sottende alla protezione di San Giovanni spetta l’organizzazione della Sartiglia della domenica. Il Gremio dei falegnami sottende alla protezione di Giuseppe, spetta l’organizzazione della Sartiglia del martedì. Alla fine del secolo scorso si arrivò ad avere 7 gremi. Oggi oltre ai due succitati sopravvive quello dei muratori, sotto la protezione di Santa Lucia. Spetta ai Presidenti del Gremio dei contadini e di quello dei falegnami, la scelta de Su Componidori o Capo Corsa, figura androgina tra mito e realtà, che prende vita nel corso della vestizione pubblica che viene fatta nel corso delle due giornate accompagnata dal suono dei Tamburini e dagli applausi scroscianti della folla. Per conoscere più da vicino il loro mondo, accetto l’invito del Gremio dei falegnami che ha organizzato tramite il gruppo Fidelis del quale è presidente Antonello Murgia, un evento pubblico svoltosi ad Oristano in via Solferino. All’evento erano presenti oltre che i cavalieri appartenenti al Gremio ed ai Tamburini e trombettieri che si sono esibiti un paio di volte tra la folla festante, diretti dal Presidente Andrea Piras, il gruppo degli Istentales, il Presidente del Gremio di San Giuseppe Umberto Atzei che ha nominato sinora ben 4 Capi corsa e naturalmente la pariglia di testa che aprirà la Sartiglia di martedì 9 febbraio. Componidori è stato nominato Alessio Garau, impiegato 38enne residente ad Oristano. Sartigliante da 17 anni. Su segundu è Gianluca Russu e Su terzu è Andrea Solinas, entrambi con 20 anni di esperienza di Sartiglia alle spalle. Tutti loro mi accolgono con grandissima gentilezza e disponibilità e accettano di buon grado di rispondere alle mie domande invitandomi peraltro da subito ad andare a trovarli in scuderia il giorno della Sartiglia. Cosa che certamente non mancherò di fare.
Quanti cavalieri siete? Domando a Solinas. “Siamo 120 cavalieri. Tutti partecipiamo sia alla Sartiglia della domenica che a quella del martedì. Cambia su Componidori:domenica per i Contadini sarà Castagna, martedì per il nostro Gremio sarà Alessio.”
Alessio Garau,cosa si prova ad essere Su Componidori? In quelle ore rappresenti una figura mitologica. Quasi un semi-Dio. È un ruolo importante. Di responsabilità anche, non credi? “Ho iniziato a correre nel 2.000. Nel 2003 feci su Secundu con Luigi Taratore (che ha assistito all’intervista). Sono stato nominato Capo corsa da Atzei e questo rappresenta per me motivo d’orgoglio. Seguirò con emozione tutti i momenti della manifestazione, dalla vestizione alla corsa alla stella, alle pariglie. A me spetterà il pieno controllo di tutto ciò che accadrà nel corso della stessa. Dall’ordine di discesa dei Cavalieri nella corsa alla stella, al numero delle pariglie in via Mazzini. Tutto dovrà essere perfettamente organizzato mantenendo rigidamente l’ordine pubblico. Come Associazione cavalieri ci interfacciamo oltre che alla Fondazione Sartiglia che partecipa alle spese della manifestazione ed ha il compito di divulgare l’evento e di organizzarlo nei dettagli, ci interfacciamo con l’amministrazione comunale di Oristano ed il Questore.
Tutta la città di fatto prepara da un anno all’altro l’evento e vi partecipa attivamente.”
Qual è a vostro avviso la spesa che pesa maggiormente sul budget della manifestazione? “Certamente la spesa per il pranzo, alla quale partecipa attivamente la Fondazione Sartiglia” risponde il Presidente del Gremio.
“Ma la nostra passione per la Sartiglia ci fa andare oltre le spese, il tempo e le energie che investiamo” aggiunge Russu.
“Consideri che ogni cavaliere per partecipare alla Sartiglia spende almeno 2.500 euro. Per ricoprire il ruolo di Capo Corsa ne occorrono non meno di 10.000” prosegue Garau. “Ogni anno abbiamo nonostante questo un numero di iscrizioni superiore a quelle dei 120 cavalieri che fanno poi le corse della domenica e del martedì. Siamo dunque costretti a fare una selezione tra i richiedenti, portata avanti secondo criteri di abilità nello stare a cavallo e nel fare le pariglie. Le prove si svolgono in una frazione di Oristano. Selezionati i cavalieri che secondo il regolamento della nostra Associazione, devono essere residenti ad Oristano ed avere un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni, procediamo alla preparazione dei costumi e persino all’ordine di discesa durante la manifestazione”.
Quale criterio viene scelto per l’ordine di discesa? “Generalmente i gruppi di cavalieri che scendono tra i primi sono quelli più vicini a Su Componidori”.
Parliamo dei costumi. Noto che si differenziano tra loro. Alcuni sono tipicamente sardi. Altri spagnoleggianti… Chi ve li fornisce? “I costumi o vengono tramandati o vengono cuciti da artigiani.
In molti si rivolgono al negozio Manis, nella periferia di Oristano, specializzato in questo” risponde Solinas.
E per quanto riguarda le maschere? “Quella de Su Componidori è sempre la stessa e viene tramandata negli anni. Le altre maschere per i cavalieri ce le fornisce sempre Manis”.
“Il costume se Su Componidori è sempre lo stesso. Cambia tra i Gremi la maschera ed il corpetto nonché il colore dei fiocchi:bianchi e rossi per San Giovanni, rosa e celesti per San Giuseppe” dice Garau.
Essendo il capo corsa scelto dal presidente dei Gremi, la nomina dello stesso presidente è importante. Come si svolge? “Il presidente del Gremio di San Giuseppe viene scelto tramite votazione. Nel Gremio di San Giovanni, il 26 giugno giorno del santo patrono, viene nominato il Presidente del Gremio che secondo il loro regolamento, non deve aver ricoperto alcuna carica elettiva interna al Gremio nei tre anni precedenti la sua nomina”.
Ad un certo punto sopraggiunge al nostro gruppo una donna, Sofia Pilloni. Mi dice di aver partecipato a ben 8 Sartiglie, tra Sartigliedda dei piccoli e Sartiglia. Di essere sempre stata tra i primi gruppi di cavalieri a fare la discesa e di aver fatto anche le pariglie. Il suo arrivo mi ricorda che è bene sottolineare che il mondo Sartiglia non è esclusivamente maschile. Da anni infatti anche le donne partecipano attivamente sia a quella estiva, indirizzata ai bambini, che a quella invernale.
Si è mai sentita discriminata sessualmente dai suoi colleghi cavalieri uomini? Le chiedo. “No. Mi sono sempre sentita perfettamente integrata a loro.” sostiene.
Chiudiamo il nostro incontro. Li saluto. Li ringrazio. E domando loro se hanno un qualche sito di riferimento al quale chi volesse trovare documenti, informazioni, curiosità e notizie attinenti l’evento possono rivolgersi e mi suggeriscono questo: www.sartiglia.info Non ci resta che aspettare le corse alla stella a questo punto. Consiglio vivamente a chi può di partecipare a questa splendida manifestazione ultrasecolare che richiama da anni per bellezza, emozione e trasporto che suscita nello spettatore e nei protagonisti, migliaia di visitatori ogni anno.