di Maria Luisa Secchi
«Un esempio per tutti di determinazione, passione e voglia di combattere». Con queste parole il suo allenatore, Antonio Murgia, descrive Sara Spano. La sedicenne cagliaritana, protagonista ai Campionati del Mondo di atletica IAADS (International Athletic Association for people with Down Syndrome) che si sono svolti lo scorso novembre in Sudafrica. La giovane atleta della Sa.Spo Cagliari ha centrato quattro medaglie d’oro, imponendosi nei 200, nei 400 e nelle staffetta 4×100 e 4×400. Due medaglie, ma d’argento, anche per Simone Nieddu. L’altro atleta cagliaritano presente alla rassegna. «Con loro – afferma l’allenatore – ha vinto, soprattutto lo sport. Quello che spesso non finisce nelle prime pagine dei giornali, ma che regala soddisfazioni autentiche. I ragazzi sono sottoposti ad allenamenti molto impegnativi. Si allenano tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Il loro impegno permette di considerare lo sport come uno degli strumenti più importanti del benessere psicofisico». L’Associazione Sa.Spo Cagliari nasce nel 1982 allo scopo di favorire l’inserimento della persona disabile nella società attraverso la pratica di attività sportive. Rappresenta la più importante realtà sportiva a livello regionale. Coinvolge la disabilità fisica sensoriale ed intellettiva-relazionale. È affiliata alla Federazione Sportiva Paralimpica e riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico. «La Sa.Spo – spiega Murgia – promuove la pratica di diverse discipline sportive. Si va dall’atletica leggera al basket. Passando per la canoa e il nuoto. Ma ancora il paratriathlon, le bocce, torball, vela, tiro con l’arco, tiro a segno e handbike. Tutte le discipline sono aperte alle persone disabili che intendono affermarsi con le proprie potenzialità psicofisiche. Per ogni atleta è previsto un percorso personalizzato. I ragazzi, circa 60 al momento, si confrontano in manifestazioni di carattere regionale, nazionale e internazionale. I risultati ottenuti sono per molti un punto di arrivo, ma per la società rappresentano solo il punto di partenza. Si lavora con particolare attenzione con atleti portatori di handicap grave. Una strada complessa e impegnativa, ma che permette di conoscere e di cogliere la vera essenza dello sport.». Come nel caso di Simone Nieddu anche Sara ha intrapreso la sua esperienza nel mondo dell’atletica in tenera età. Successivamente alla prematura scomparsa della madre, la campionessa conta ora sul sostegno costante della sua famiglia.«La società – specifica Murgia – si basa esclusivamente sul volontariato. Nonostante le difficoltà economiche i risultati continuano ad arrivare. Soprattutto grazie all’impegno dei ragazzi e delle loro famiglie». Il prossimo appuntamento internazionale della nazionale italiana FISDIR e quindi dei due alfieri saranno i “TRISOME GAMES” che si svolgeranno a Firenze dal 15 al 22 luglio prossimi.
http://www.chiesadicagliari.it/news/il-portico/
Simone Nieddu splendido alunno. Complimenti ai due giovani atleti. La tua ex prof.ssa Maria Teresa Muceli