di Maria Vittoria Dettoto
In una tiepida giornata autunnale incontro a Cagliari Piergiorgio Massidda, Presidente di Cagliari Free Zone, la società che gestisce la Zona Franca doganale del porto di Cagliari. Si presenta solo. Senza addetto stampa. O segretario d’ordinanza. Inizio la mia intervista e vengo immediatamente interrotta dallo squillo del suo telefono. Squillerà di continuo per tutto il corso dell’incontro. È Massidda persona molto nota. E ricercata, a quanto pare. Parlamentare per quasi vent’anni tra Camera e Senato, il 21 dicembre 2011 decide di dimettersi dalla poltrona di senatore per dedicarsi esclusivamente al suo ruolo di Presidente dell’Autorità portuale di Cagliari. Da questa sua esperienza inizia la nostra intervista.
Quali risultati ha ottenuto nel corso della Sua gestione dell’Autorità portuale di Cagliari?
“Quando ho iniziato il mio percorso nell’Autorita’ portuale di Cagliari, ho trovato un porto sfiduciato, una città che volgeva le spalle al porto e sono stato costretto a lasciarlo perché mi veniva contestato di non avere una laurea affine. Essendo che a Napoli c’era chi copriva il mio stesso ruolo di Presidente, avendo la terza media.
Nonostante questo, ho lasciato il porto di Cagliari con risultati talmente positivi da classificarlo terzo porto in Italia.Ho triplicato il numero delle barche da diporto, ho aumentato il numero delle navi da crociera arrivate a Cagliari con 300.000 crocieristi a bordo, oltre ad un terminal crociere che aprirà la strada all’Hub Crocieristico. Siamo aumentati come traffico merci:il porto di Cagliari è stato l’unico tra quelli del Mediterraneo che nel biennio 2012/2013 ha avuto parametri positivi”.
Di cosa si occupa attualmente?
“Presiedo la zona franca, ruolo per il quale non percepisco un euro ed è il nostro uno dei pochi enti in Italia in cui tutti lavorano gratis”.
Vogliamo parlare di Cagliari città turistica?
“Ho sempre sentito parlare di Cagliari città turistica, ma in realtà un tempo non c’era una programmazione neppure per tenere i negozi aperti di domenica. Parlando coi negozianti ho fatto capire loro che tenendo i loro esercizi commerciali aperti, il turista che arriva a Cagliari e vuole spendere, può farlo in ogni periodo dell’anno, sette giorni su sette. Ho portato a Cagliari Luna Rossa, modificando il piano regolatore del porto. Poi purtroppo Luna Rossa è andata via. Le faccio un esempio:la società che gestisce la pubblicità dell’Oman mi disse che conobbe Cagliari, attraverso Luna Rossa.A Cagliari manca un servizio al turista:a cominciare dalle guide che parlano in inglese, passando per l’assenza di bagni pubblici. Nessuno controlla queste cose.
Ne’ il Comune di Cagliari, né la Camera di Commercio”.
Giorni fa Lei è uscito sulla stampa lamentando il silenzio del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, in merito alla dipartita di Ryanair dalla Sardegna. Mi parli di questo.
“Il nostro progetto politico è compromesso a seguito della dipartita delle compagnie aeree low cost. Il porto è la zona dove prende la maggior parte dei turisti. Le navi da crociera hanno una media tra i 3.600 ed i 4.500 crocieristi. Una nave per partire deve essere carica almeno all’80%. Volevamo l’Hub che avrebbe portato i crocieristi a imbarcarsi a Cagliari creando indotto. Nei periodi belli si poteva fare crociera e andare al mare a Cagliari. Come Authority volevo portare avanti il progetto. A Cagliari non tutti gli alberghi sono occupati. Alcuni sono occupati dagli stranieri. Una delle nostre idee era ad esempio creare con gli Advisor servizi tipo “la badante di quartiere”. Un sindaco come quello di Cagliari dovrebbe pretendere che la città capoluogo venga trattata come tale. Le low-cost chiedevano 10 euro a passeggero. Consideri che uno straniero che viene a Cagliari spende almeno 500 euro; spenderli poteva essere un investimento per la comunità. Ma qualcuno ha posto il problema che potesse esserci un’infrazione da parte dell’Europa. Perché questo pericolo vale solo per la Sardegna? Perché le altre compagnie low-cost operanti in Europa non hanno questi problemi? L’Assessore Regionale ai Trasporti Deiana, sostiene che attraverso il co-marketing avremmo commesso un’infrazione. In realtà attraverso il co-marketing le istituzioni danno una compartecipazione che può essere in forma di soldi o di pubblicità e questo a mio avviso rappresenta un modo intelligente per evitare gli aiuti di Stato.
Se si fa riferimento ad una legge europea, l’infrazione verrebbe commessa da tutti gli stati che operano attraverso questo sistema. Perché lo si contesta solo in Sardegna? “
Parliamo di cultura. Come la promuoverebbe? Quali strumenti utilizzerebbe per promuoverla e portare il turista a scegliere la nostra isola?
“Il Teatro Lirico di Cagliari è un danno disastroso. Il bisticcio tra sindaco e Teatro ha portato a debiti disastrosi. La cultura la promuoverei esattamente come fa lei in questo momento, che scrive per un blog online e attraverso la pubblicazione dello stesso è possibile farlo vedere agli amici e divulgarlo. Occorre usare i mezzi moderni da Facebook, a Google,a Youtube per diffonderla. Non sappiamo promuoverla. Da poco è venuto a Cagliari l’Ambasciatore di Montecarlo, che ha detto che Cagliari può essere la seconda città turistica del Mediterraneo. Abbiamo ancora tanto da fare”
In questi giorni si parla tanto di riforma degli enti locali. Parliamone.
“Cagliari ha perso 30.000 abitanti trasferitisi nell’hinterland. L’area vasta di Cagliari che si estende sino al Sulcis, arriva a comprendere 700.000 persone. La logica della città con tanti paesini è che venisse fatto un servizio razionale e comune a tutti i comuni.Non è possibile che Cagliari sia sporca ed abbia la più alta tassa rifiuti d’Italia. Non è possibile che solo Cagliari paghi le tasse per tutto l’hinterland. Prendere una grande città e ragionare come se i piccoli comuni ragionino come circoscrizioni. Cagliari si è divisa in 77 comuni. Occorre razionalizzare la città metropolitana e mettere a sistema. Occorre amministrare la città senza sprechi”.
C’è chi propone lo spostamento dell’Autorità portuale da Cagliari ad Olbia. Cosa ne pensa?
“Non sono d’accordo. Ciascun porto deve decidere autonomamente. Cagliari-Olbia distano 260 km. Cagliari-Porto Torres sono 230. Un’autorità non può gestire distanze tanto grandi. Ci dovrebbe essere una forma di coordinamento tra tutti i porti. Ciascun porto dovrebbe avere un responsabile che abbia l’autorevolezza per seguire delle scelte. I nostri emigrati per i quali lei scrive, dovrebbero essere i primi ambasciatori della Sardegna.”
Lei è prima di tutto un medico. Cosa pensa della sanità cagliaritana?
“È di altissimo livello,ma non abbiamo soldi. Abbiamo medici di altissimo livello, con strutture sottodimensionate. Se facessimo arrivare i turisti a Cagliari potremmo usare i soldi provenienti dall’indotto per finanziare i servizi. Uno yacht ormeggiato a Cagliari porta alla città 1.200 euro al giorno. Occorre far arrivare il turista, farlo spendere, investire, dare in concessione. Da parlamentare mi sono sempre battuto per questo ed ho intenzione di continuare a farlo”.
complimenti Maria Vittoria Dettoto