Federico Dessì ed Emilie Luciani
di Dario Dessì
Federico Dessì, nato a Venezia da genitori sardi ed Emilie Luciani nata in Corsica da genitori corsi, sono due operatori umanitari impegnati nella crisi siriana e coordinano il blog “Focus on Syria”,: mail@focusonsyria.org, creato nel dicembre 2012, quale contenitore indipendente di informazioni aggiornate che documentano la situazione del popolo siriano.
E. L. possiede una notevole esperienza sia nel settore privato così come nel coordinare progetti di sviluppo e di natura umanitaria. Ha vissuto e lavorato in Siria sino all’autunno del 1912, dove ha acquisito una perfetta conoscenza del la lingua araba
F. D. ha svariati anni di esperienza quale coordinatore di programmi di assistenza umanitaria, possiede una profonda conoscenza della Siria e di tutto il Medio oltre a una notevole padronanza della lingua araba. E’ stato un consulente freelance per organizzazioni non governative e agenzie internazionali, portando a termine missioni quale valutatore di situazioni di indigenza e quale osservatore dello svolgimento di elezioni.
Mercoledì 23 novembre nella Sala Consiliare del Comune di Zero Branco, a pochi chilometri da Treviso, davanti a un pubblico attento e preparato e alla presenza del vice sindaco Lucia Scattolin e dell’Assessore alla Cultura Luca Durighetto, hanno parlato del tremendo impatto che la guerra siriana ha avuto sulla popolazione civile: Ad iniziare dal 2012, quando nel mese di febbraio, nel corso della battaglia di Homs, ci fu un uso massiccio dell’artiglieria e si verificò la chiusura delle ambasciate occidentali e quando, nel corso delle battaglie di Aleppo e di Damasco, ci furono i primi bombardamenti aerei, al 2015 con la presa di Palmira da parte di Daash, con i villaggi sotto continuo assedio, dove la popolazione civile, era costretta a sopravvivere senza acqua, senza cibo e senza medicine. E indubbio che la crisi siriana ha ormai raggiunto le caratteristiche della più consistente emergenza umanitaria dell’ evo moderno. Tutto questo è costato al popolo siriano ben 250.000 morti e 700.000 feriti e la costrizione ad un esodo biblico con ben 6 milioni e mezzo di sfollati nella stessa Siria, 4 milioni di profughi nei paesi immediatamente confinanti ed ha causato un massiccio incremento dell’arrivo di rifugiati nel continente europeo.
Alcuni giorni prima Federico aveva partecipato a un Vernissage nel Centro Culturale di Trifolion in Lussemburgo, dove ha presentato una serie di immagini di rifugiati siriani in Giordania e in Libano e la proiezione di un filmato documentario “Due paesi, un esilio” , opera sua in collaborazione con Justin de Gonzague, alla presenza di madame Corinne Cahen, ministro della famiglia. Tutto questo per attivare una raccolta di fondi a sostegno dell’organizzazione Umanitaria “Medecins du Monde”.
Federico ed Emilie fanno del loro meglio per sostenere moralmente e materialmente le attuali vicissitudini del popolo siriano, vittima, soprattutto, di ciò che accade in seguito allo sfacelo dell’impero ottomano, alla fine della 1° Guerra Mondiale, quando, sconsideratamente, con qualche tratto di penna sulla carta geografica, vennero create delle nazioni, dove furono costretti a convivere popoli di etnie diverse.