di Maria Patrizia Floris
Maria Severa Mocci stilista rifinita con una passione innata per l’uncinetto. Un pò artista ha imparato a lavorare ad uncinetto da bambina per poi trasformarsi in una Fashion Designer molto originale in grado di trasformare quel semplice filo in veri e propri abiti unici e da collezione.
Maria Severa come è nata la passione per il ricamo? Sono nata in un paese ai piedi del Monte Linas, Gonnosfanadiga. Fin da piccola ho imparato la legge del “fai da te”, infatti per ragioni di economia domestica mia madre, mia nonna e mia zia filavano e tessevano i famosi sacchi neri che usavano i pastori. Così mentre le guardavo con ammirazione imparai a filare la lana col fuso di cui oggi ne conservo gli attrezzi e il ricordo dei tempi di infanzia, quando lavoravamo tutte insieme, d’inverno davanti al caminetto e d’estate in cortile. Ricordi indelebili che mi commuovono.
Cosa hai imparato da loro nell’arte del cucito? Quando mia mamma insegnava a mie zie a preparare il corredo per il loro matrimonio, il mio compito era quello di fare i punti a giorno dei numerosi tovaglioli. Per me era una immensa soddisfazione. Ammiravo moltissimo il lavoro meticoloso e attento che facevano la mamma e la nonna. Ogni capo era realizzato interamente a mano, ogni punto cucito con minuzia e destrezza. Da loro ho appreso la pazienza, la passione e la volontà con cui si cimentavano in ogni lavoro dal più semplice al più complesso.
Hai appreso tutto in famiglia o hai approfondito quest’arte anche con gli studi? Nelle scuole medie una bravissima insegnate di applicazioni tecniche ci insegnò a fare anche altri punti: quello a chiacchierino, a uncinetto e ai ferri. Ricordo che come prima verifica scolastica feci un copri borsa per acqua calda presi un bel 10. Da quel momento mi sentì motivata, capì che avrei potuto realizzare qualcosa di unico grazie alle mie idee e alla mia fantasia. Quando ero bambina non c’erano molti soldi e mi cimentai a confezionarmi i costumi da bagno, maglioni, sciarpe e vari accessori che mi servivano, come borse e borsellini porta oggetti, insomma ho imparato la nobile arte del risparmio. Poi nel 1978 partecipai a un corso per sarta dove appresi ancora meglio i segreti.
Quali sono le tue realizzazioni? Come sapete, non troppo tempo fa le donne preparavano il corredo da portare in dote per il matrimonio, così anche io ho preparato accuratamente il mio corredo da sposa e arredato la mia casa dando ampio spazio alla mia fantasia. Ho anche allestito tovaglie per Altari di chiese e pizzi per portantine. Per ogni occasione mi sono inventata l’abito da indossare cercando di scegliere colori e modelli di tendenza rimanendo però ferma nel mio stile unico perché non mi è mai piaciuto copiare. Ho scelto sempre filati di qualità e possibilmente colori che non diventassero demodè in breve tempo. Mi rendo conto infatti che il vintage delle mie creazioni non hanno tempo. Quando sono nate mie figlie ho preparato il corredino e durante la loro infanzia le ho vestite con capi particolari e unici sempre in armonia con la loro personalità e stando attenta alle loro esigenze.
Ogni tuo lavoro è unico. Cosa caratterizza il tuo stile? Credo che ciò che rende speciale ogni mio lavoro sia dato dal fatto che in ogni pezzo, dalle tovaglie ai capi d’abbigliamento, sia difficile capire il sistema di lavorazione che ho utilizzato. Perchè ogni cosa nasce da un’idea che in fase di realizzazione si modifica, si perfeziona, si stravolge, creando qualcosa di inimitabile.
Tra i tuoi incantevoli lavori scialli e ombrellini ad uncinetto… come crei questi pezzi unici? Ogni capo è inimitabile. Realizzato interamente a mano e a uncinetto. Gli scialli riprendono lo stile sardo ma, non sono realizzati in seta, sono interamente di cotone con lavorazione ad uncinetto. Ogni scialle ha bisogna di molte ore di lavoro per essere completato e nulla è lasciato al caso. Ogni particolare è studiato nei minimi dettagli. Gli ombrellini, sempre in cotone con ricamo di uncinetto richiedono un lavoro meticoloso e di grande precisione. Ogni punto deve essere perfetto. Ci vogliono molti giorni per realizzarli ma, a lavoro concluso è una vera soddisfazione per me.
Da cosa trai ispirazione? Ogni mio capo nasce da un’idea frutto di una emozione che, a sua volta, è frutto di una attenta osservazione. Io elaboro un progetto un ricamo nel silenzio, “Un silenzio che mi parla” e mi permette di mettere a frutto la mia fantasia.
I tuoi capi dove si possono trovare? I miei lavori non sono in vendita. Le mie creazioni non trovano mercato in Sardegna essendo di pezzi di un certo valore. Purtroppo le nostre istituzioni non ci permettono di fare un salto di qualità e di poter entrare nel mondo del commercio perché per affrontare certi mercati bisogna possedere determinate condizioni economiche, e il talento da solo non basta.
Hai partecipato però a delle sfilate raccontaci questa esperienza… Si, è capitato in un momento particolare della mia vita. Un giorno per puro caso mi hanno proiettato in passerella e da li mi è stata data l’opportunità di mettere in mostra le mie creazioni e con non poca difficoltà mi sono trovata catapultata in un settore e lungo una strada che non mi sarei mai immaginata di percorrere. Ho sempre amato la moda, lo trovo un mondo affascinante fatto di lustrini che supera lo spazio e il tempo. Partecipare a sfilate di moda è sempre una grande emozione in cui si ha l’opportunità di incontrarsi con realtà molto differenti. Nelle passerelle si passa dal silenzio delle mura domestiche, dove i gomitoli si sciolgono tra le mie dita trasformandosi in abito, alla luce della ribalta dove gli abiti scivolano disinvolti nel corpo delle bellissime modelle, e possono essere ammirati da tutti. Qui l’arte incontra la bellezza. Questo mi crea una forte emozione, resa ancora più intensa quando noto lo lo stupore nei volti di chi osserva le ragazze mentre sfilano.
Come ti definisci? Molti mi definiscono una stilista ma io non mi considero tale, c’è chi mi definisce artista perché le mie creazioni le considera capolavori. Ognuno cerca di darmi una ipotetica collocazione, io non saprei definirmi. La mia personalità mi ha portato da sempre a camminare controcorrente ed è per questo che sono diventata “dura e tosta” per arrivare oltre le mie umane possibilità. Nella vita ho imparato che bisogna andare sempre avanti con le risorse che si hanno e trovare nuovi stimoli per non far morire le idee. Fino a che mi rimane un alito di vita cercherò di metterle all’opera.
Cosa rende bella e sensuale una donna? Amo creare, adoro l’eleganza e dico che una Donna deve essere bella e sensuale allo stesso tempo e nel vestirsi deve sentirsi a suo agio in ogni momento della giornata. Il vestito deve essere perfetto per il suo corpo, nascondendone gli eventuali difetti e mettendo però in evidenza i particolari pregi. Certo non è semplice fare questo, ma con gusto e mesi di certosino lavoro per chi li realizza il risultato è assicurato.