VII CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN ARGENTINA: LE ASSOCIAZIONI DIRETTE DALLA NUOVE GENERAZIONI

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di Daniela Vargiu

Dirigere un’associazione sarda in Argentina significa un altissimo onore e un’enorme responsabilità. Un onore perché di quel modo si rende omaggio ai nostri padri, nonni e bisnonni i quali con un profondo senso di sardità hanno fondato anni fa,con vocazione di futuro e continuità le nostre associazioni, e responsabilità per il dovere che ci compromette a portarle avanti.

Sono convinta che solo si possa assumere la carica di presidente di un circolose si sente nella pelle il legame con la Sardegna, e solo si sente questo legame se da piccoli si beve in famiglia la nobile savia della cultura sarda. Ho avuto la fortuna di, oltre di essere coccolata con amore da zia Elena e nonna Pietruccia con delle canzoni, giochi, e delizie della cucina sarda, aver vissuto per tre anni in Sardegna, un’esperienza indimenticabile che mi ha permesso di vivere e apprezzare in prima persona la realtà sarda, ma non tutti i giovani hanno questa possibilità. Ai figli, nipoti e addirittura pronipoti non è facile prendere l’impegno di dirigere un’associazione di emigrati sardi e discendenti,sono molte gli obblighi di famiglia, studi e lavoro che limitano il tempo a destinare alla vita associativa, per ciò è che abbiamo bisogno non solo del nostro entusiasmo e creatività, ma soprattutto dell’aiuto e sostegno dei nostri genitori e delle persone anzianeche generosamente ci offrono il loro tempo ed esperienza.

Una realtà in quasi tutti i circoli di Argentina è che purtroppo ormai restano pochisardi nativi, e in questa situazione risulta più difficile mantenere vive le tradizioni e la cultura; da un’altra parte la distanza geografica che ci separa dall’Isola è un ostacolo, che grazie ai mass media molto si può salvare, però che ci impone serie limitazioni per avere un contatto tangibile con la Sardegna.

Sebbene contiamo sull’orientamento dei nostri predecessori e delle autorità della Federazione, abbiamo bisogno pure della comprensione e accompagnamento delle autorità sarde, per sviluppare pienamente i nostri ruoli di neo dirigenti.  A volte sentiamo da parte loro diffidenza nei confrontidelle nostre attività che come volontariato assumiamo, e quello ci preoccupa e scoraggia. Vogliamo sentirci più vicini a voi, sentirci presi in considerazione come interlocutori validi in tutte le attività che coinvolgano soprattutto ai giovani. Valorizziamole diverse iniziative indirizzate alla formazione delle nuove generazioni, ma vogliamo essere parte in qualche modo delle stesse, per valorizzare anche il ruolo dei circoli in seno della comunità.

Tante volte abbiamo sentito dire che i circoli e i sardi all’estero siamo ambasciatori della Sardegna, e veramente così lo consideriamo, ma è anche necessario che le autorità da cui dipendiamo ci diano segni in questo senso.  

Ringrazio tutti per questa possibilità d’incontro che ci consente di trovarci e scambiare idee, e condividere tante cose che ci legano e approfondiscono il senso di appartenenza alla comunità sarda organizzata. Forza Paris y Muchas Gracias.

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