La pubblicazione, esistente sin dal 1997, informa con regolarità di uscita e con ampiezza di contenuti sulle attività dei circoli degli emigrati sardi sia dell’Italia continentale sia dei Paesi europei ed extraeuropei. Si è avvalsa e intende avvalersi sempre più della collaborazione attiva di tutti coloro che credono nella necessità di documentare, a vantaggio degli altri sardi (residenti nell’isola o fuori di essa), le iniziative dei circoli degli emigrati operanti nella Penisola e all’estero.
E’ molto difficile non dire banalità e stupidaggini davanti a tragedie come quelle di Parigi. C’è tutto l’orrore del mondo. Quello di chi viene falciato da un mitra durante una partita, quello di chi affoga nel Mediterraneo dove si fanno le crociere, quello dei bazar orientali, degli ospedali e le case con donne e neonati, bombardate da ‘nostri’ per errore (e tante scuse a tutti), quello di milioni di bambini che muoiono di fame nell’indifferenza generale. Banale è pensare di rispondere ai terroristi con la pace (gliene frega molto a quelli della nostra pace). Altrettanto, e forse peggio ipotizzare una vita sempre con la pistola in tasca, in stato d’assedio, (sono certo che molti populisti sarebbero favorevoli), perché se qualcuno non l’avesse capito, non siamo in un videogames di guerra. Si coglierebbe esattamente la provocazione in cui stanno cercando di farci cascare. Si riempirebbero i nostri fiumi di sangue misto, letteralmente e non metaforicamente. La soluzione è fermezza e intelligence. Equilibrio, acume, politica, e interventi mirati a sgominare gli estremismi e gli estremisti. Tuttavia vanno rimosse le cause, le metastasi, che sono moltissime, e non si chiamano soltanto Isis.
Il Dio di tutto questo comunque non è Dio, ma uno stronzo sanguinario vestito da uomo.
In pochi secondi, in qualche metro tutto può cambiare. La pacifica quotidianità violata all’improvviso, nei luoghi della nostra normalità, che però è dei pochi e non di tutti; le distanze diventano profonde e di colpo la cronaca della follia tocca anche noi.
Una strage nel cuore di Parigi apre una nuova stagione di paura. Non di certo dell’Isis ma della frammentazione etnico-sociale su cui poco si sta realmente facendo!
C’è davvero poco per cui stare sereni e tranquilli, quando anche solo un innocente muore per mano di un terrorista. Questo è annientare la libertà, la vita. Con il cuore a Parigi.
Il. Mondo e’ sotto scacco ..!! Stringiamoci in modo solidale a Parigi per questo ulteriore violento attacco contro civili inermi ..
Non basta stamani affermare che siamo tutti francesi, lo sostenemmo anche qualche mese fa, in occasione dell’altro attentato parigino. Oggi e’ un altro giorno terribile, la morte nel cuore, 160 morti e’ una notizia che ti dilania dentro…non c’è più’ la pacifica convivenza civile…e tra qualche settimana, a Roma, si apre il Giubileo…molta paura. Fraternamente vicino alla Francia e ai francesi.
Le notizie che giungono da Parigi, raccontano di una guerra mai finita e di un futuro in cui la difesa degli Stati sarà fondamentale…certo un bel mondo che lasciamo ai nostri figli..