«Se di notte, mentre dormi, ti senti chiamare tre volte, sono le Janas che ti hanno scelto per portarti a vedere i tesori che custodiscono: se sarai onesto e non cercherai di rubarli verrai ricompensato, altrimenti tutto ciò che toccherai diventerà cenere». È solo una delle innumerevoli leggende che, come vuole la tradizione, le famiglie sarde si tramandano di generazione in generazione. Narrano delle Janas, figure mitiche descritte come fate alate proprietarie di inestimabili ricchezze nascoste in piccole grotte scavate nelle rocce porose tipiche del paesaggio nuragico. E se la scienza ci insegna che la porosità di questa pietra si deve al lavorio del tempo e dei fenomeni atmosferici, è vero anche che le storie popolari sono un patrimonio culturale che una terra deve saper conservare e diffondere. In Sardegna, due guide turistiche riportano in vita la mitologia locale attraverso uno schermo 3d.
Cultura sarda digitale. Alba delle Janas è un cartoon in 3D, il primo di tre cortometraggi ideati e sceneggiati da Mariangela Corda e Grazia Serci, due guide turistiche sarde che hanno costituito l’Associazione Muvis (Museo Virtuale Itinerante Solidale) per dare vita a un progetto che coniugasse cultura, intrattenimento e tecnologia digitale: una trilogia sulle più antiche leggende popolari realizzata con una tecnica mista tra riprese reali e animazione tridimensionale. Con la regia di Daniele Pagella, i disegni di Riccardo Atzeni, le musiche originali di Matteo Martis e l’interpretazione dell’attrice Michela Atzeni, ha preso forma la storia di Alba, una giovane e appassionata archeologa che, durante una spedizione, viene catapultata in una dimensione fantastica popolata da Janas, fate protettrici di boschi, foreste e villaggi, che le faranno vivere incredibili avventure ambientate nell’antica civiltà sarda. Ogni episodio ripercorre un tratto della storia dell’Isola, dei suoi monumenti e siti archeologici e delle tipiche costruzioni sepolcrali di cui è disseminato il territorio: le Domus de Janas, i Nuraghi, la necropoli di Anghelu Ruju e le Tombe dei Giganti. «Alba incarna la passione di una donna per la sua terra – spiega Mariangela Corda – attraverso di lei abbiamo voluto comunicare anche la nostra, con uno strumento che potesse avvicinare anche bambini e adolescenti alla loro tradizione: la tecnologia».
Un crowdfunding solidale. Al momento è stato lanciato il teaser del primo episodio della trilogia. Per completare il film, è partita anche una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo. Testimonial del progetto è l’attrice sarda Caterina Murino, ex bond girl della pellicola Casino Royale. «Abbiamo scelto il crowdfunding perché, avendo costituito l’Associazione meno di due anni fa, siamo escluse da bandi regionali destinati alla cultura – racconta ancora la guida – ad ora, però, abbiamo raccolto solo il 5% della cifra che avevano preventivato, 40.000 euro: in Italia è ancora troppo radicata l’idea che “finanziamento dal basso” significhi fare elemosina, non essere parte di un progetto destinare ad avere una ricaduta sulla collettività, come vorremmo fosse il nostro». Parte del ricavato di Alba delle Janas, che verrà presentato al prossimo Festival del Cortometraggio di Nancy, verrà infatti destinato al ripristino di alcuni beni culturali danneggiati dall’alluvione che colpì la Sardegna nel 2013.