La comunità sarda di Melborne ha celebrato degnamente il decimo compleanno di Sa Oghe, la rivista della Sardinian Cultural Association (SCA), con un pranzo luculliano presso il ristorante Pomodoro Sardo. Tra stuzzichini e antipasti serviti con il pane ‘carasau’ i classici ‘curugiones’ i ravioli con ripieni di patate e menta, e i malloreddus, più innovativi serviti con ricotta e bottarga, ma sempre nel rispetto delle tradizioni, fino ai dolci tradizionali, preparati dalla signora Tonina (i migliori malloreddus di Melbourne) e dallo chef Stefano Rassu, alla presenza del Console generale d’Italia per il Victoria e la Tasmania Marco Maria Cerbo, della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura Lina Panetta, e del Consultore regionale Pietro Schirru, sono state ripercorse le tappe salienti di Sa Oghe, la voce della comunità sarda. Il presidente del Circolo Paolo Lostia ha voluto sottolineare l’enorme contributo dato dall’amico Angelo Ledda, che da un decennio produce la rivista: “Siamo indebitati con Angelo per aver reso possibile questo memorabile anniversario, avendo mantenuto l’orgoglio delle sue origini sarde e il rispetto della sua patria d’adozione e così facendo arricchendo l’ASC”. Angelo Ledda, ringraziando la moglie Elaine per la comprensione e l’aiuto lungo gli anni, ha ricordato come la prima edizione della rivista sia nata quasi per caso al termine di una gita del Circolo a Bonegilla: “Paolo Lostia mi aveva chiesto di prendere qualche nota da includere nel resoconto finanziario delle attività del Circolo da inviare alla Regione Sardegna, ma scoperto che buona parte del lavoro veniva semplificato dall’utilizzo del computer ho proposto di fare una rivista di quattro pagine e la decisione è stata ratificata dal comitato e dopo dieci anni siamo ancora qui”. Il Consultore-Coordinatore dei Circoli Sardi d’Australia Pietro Schirru, che ha ricordato il contributo finanziario della Regione Sardegna, si è congratulato vivamente, a nome di tutti i sardi nel continente australiano, per il risultato finora raggiunto, augurando lunga
vita a Sa Oghe. Il Console Marco Cerbo, bergamasco di nascita, ma con un degli zii residenti in Sardegna, dopo essersi complimentato per la longevità della rivista, ha dato prova della sua competenza linguistica recitando un proverbio in perfetta lingua sarda. I vini rigorosamente sardi offerti dalla ditta Twelve Bottles, e il
tradizionale Mirto hanno reso più allegre e divertenti le celebrazioni per Sa Oghe che ci auguriamo continuerà nella sua attività per molti anni a venire.