Primo stop stagionale per i rossoblù, battuti 1-0 all’Adriatico-Cornacchia di Pescara. E’ una sconfitta comunque indolore, dato che il Cagliari mantiene il primato in classifica, seppure in coabitazione con Crotone e Cesena; e soprattutto è una battuta d’arresto in una partita pesantemente condizionata dall’espulsione di Di Gennaro, avvenuta al 38’ del primo tempo. Giocare in dieci contro undici contro un avversario del calibro del Pescara non sarebbe stato facile per nessuno; il Cagliari non è riuscito ad uscire fuori con un risultato positivo, ma la squadra ha poco da rimproverarsi. Ha dato tutto quel che aveva, ci ha provato sino all’ultimo, collezionando punizioni e calci d’angolo, ma l’acuto del singolo, altre volte decisivo, non è arrivato. In undici contro undici però sarebbe stata tutt’altra partita. Inizialmente Rastelli sceglie di tenere in panchina Farias; come trequartista agisce Joao Pedro, torna nella squadra titolare Deiola. In avanti, Cerri affianca Melchiorri, mentre in difesa Pisacane si posiziona sulla fascia di sinistra e Krajnc viene preferito a Salamon. La gara è piuttosto spezzettata, scorbutica: l’arbitro ammonisce tre giocatori nel primo quarto d’ora, due sono del Pescara, il terzo è Balzano. Di grosse occasioni non ce ne sono, da una parte e dall’altra. Da segnalare una spinta in area ai danni di Melchiorri, sulla quale l’arbitro sorvola, e un liscio di Cocco da ottima posizione su cross basso di Zampano. Al 32’ gran lancio di Di Gennaro per Melchiorri che scatta, palla per Joao Pedro fermato da un difensore, poi Cerri commette fallo in attacco. Al 38’ l’episodio decisivo: Di Gennaro insegue a centrocampo Valoti, dalle immagini tv sembra colpire il pallone, il pescarese sullo slancio cade. L’arbitro ferma il gioco e ammonisce il numero “8” rossoblù, che protesta in modo vibrante. Troppo vibrante, per il signor Maresca, il quale estrae il rosso diretto. Cagliari in dieci. Rastelli opera accorgimenti alla sua squadra: Dessena si sposta al centro, Deiola va a destra, Joao Pedro arretra a sinistra. Ad inizio ripresa il Pescara colpisce: azione combinata con un tocco verso l’interno dell’area dove Lapadula ha il tempo per coordinarsi e fare partire una saetta rasoterra, Storari non può fare niente. Immediata la contromossa di Rastelli: dentro Fossati per Deiola. Ma è il Pescara ad andare vicino al raddoppio, prima con una bordata del neo entrato Caprari, che chiama Storari alla grandissima parata in angolo, quindi con un tiro centrale da ottima posizione di Torreira, sul quale ancora Storari rimedia di piede. Oddo si chiude, con il difensore Campagnaro che rileva Cocco; dall’altra parte entra Farias per Cerri. Il Cagliari preme, pressa e recupera palloni anche sulla trequarti, ma l’azione non scorre fluida, il Pescara stringe le fila e rattoppa ogni varco. Rastelli gioca la carta Sau al posto di Melchiorri. Gli abruzzesi, stremati, tengono palla, i rossoblù non riescono a trovare il buco per passare. Non hanno esito un paio di incursioni di Farias; il brasiliano allo scadere del tempo regolamentare cade in area, ma anche qui l’arbitro lascia correre. I sei minuti di recupero scorrono senza palpiti. Per il Cagliari non c’è tempo per piangere sopra la sconfitta, sabato arriva al Sant’Elia il Cesena per il primo scontro diretto della stagione.