Il libro (L’eroe di zolfo – edizoni Amicolibro 2015), racconta la storia di un uomo che, dopo un’infanzia difficile trascorsa a lavorare nelle buie e fredde miniere, viene arruolato nell’arma dei carabinieri dove riesce, grazie alla sua buona volontà, a studiare e a vincere un concorso che gli permetterà di diventare sottufficiale e di condurre finalmente una vita più serena. Ma, per via della sua onestà, purtroppo la sua esistenza verrà stravolta proprio nel momento in cui tutto sembrava andare per il meglio. La storia è raccontata da Vittorio Cravotta, figlio del protagonista della storia, siciliano, e si svolge nella cittadina di Sant’Alfio, comune della zona orientale dell’isola. Vittorio Cravotta è alla sua terza pubblicazione, da quasi cinquant’anni vive a Cagliari dove ha famiglia e lavoro.
Vittorio Cravotta, un libro che già alla prima edizione nel 2012 si è aggiudicato un terzo posto nella sezione romanzi al Premio Franz kafka italia 2013. Ma ora, finalmente è arrivato il premio più ambito. Mio padre subì la sua via-crucis nel Comune di Sant’Alfio in provincia di Catania dove trascorse anche i primi anni del pensionamento anticipato, avvenuto in conseguenza delle ritorsioni subite dopo il suo rifiuto di partecipare ad un atto di corruzione. In quel paese papà visse sia la vita di comandante della stazione dei carabinieri che di operaio stradale nei cantieri pubblici di lavoro subito dopo il pensionamento. La miserrima pensione non consentiva il mantenimento della numerosa famiglia per cui non ci fu alternativa al lavoro in cantiere. I cittadini di Sant’Alfio si mostrarono solidali da sempre con mio padre e questo gesto fu molto apprezzato per cui, a distanza di quarantacinque anni dalla morte, hanno deciso di intitolargli una piazzetta a perenne ricordo della figura di un uomo che volle anteporre i principi di legalità alle lusinghe di una vita agiata, ben consapevole che tutto ciò avrebbe avuto un duro prezzo.
Un libro, che consente al lettore di ripercorrere la storia del lavoro nelle miniere in tutta la sua durezza. Il lavoro dei “carusi” in miniera era stato già descritto da Giovanni Verga. Nel libro è fatto riferimento a vita vissuta che ho descritto riportando quanto raccontato da mio padre che iniziò a lavorare all’età di otto anni nelle miniere di zolfo della Sicilia. Nei primi del novecento ciò era normalità e veniva accettato quasi come una benedizione dalle famiglie i cui “bambini” iniziavano un duro calvario di vita. Oggi questo fatto viene definito “sfruttamento del lavoro minorile” perseguito dalla legge. Purtroppo questa pratica non è scomparsa dalla terra perchè è attiva nei paesi del terzo mondo nei quali si ricorre ancora al lavoro dei minori per la produzione di beni consumati nell’occidente.
L’onestà, la dedizione al lavoro e alla famiglia e la forza di suo padre, erano la forza degli uomini di allora. Oggi? Il panorama odierno è desolante. Il mito del denaro ha sostituito tutti i tradizionali principi di moralità. Il modello che si presenta ai giovani non fa di certo riferimento a sacrifici e fatica. Esso prospetta invece personaggi dello sport e dello spettacolo che vivono in mezzo agli agi in una vita facile ampiamente illustrata nei giornali. La cronaca giornaliera riporta inoltre fatti di corruzione e arricchimenti illeciti di ogni tipo che non risparmiano alcun settore della vita civile. Scelte sicuramente ben diverse da quelle fatte dall’Eroe di zolfo.
Lucio Salis, nella sua prefazione, scrive che questo libro viene pubblicato in una nuova edizione per celebrare la Sicilia della speranza e degli uomini onesti. In Sicilia il connubio mafia/politica ha prodotto uno sfascio sociale e la sterilizzazione della legalità. Nonostante ciò uno stuolo di uomini onesti si è opposto alla illegalità pagando di persona e spesso con la vita. L’elenco di questi eroi, magistrati, forze dell’ordine, comuni cittadini è innumerevole. Sono orgoglioso dell’appartenenza di mio padre a questa categoria.
Per la prima edizione del libro di Vittorio Cravotta rimando al mio articolo comparso su “Tottus in Pari” il 2 settembre 2012:
http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2012/09/02/a-santalfio-catania-presentazione-del-libro-leroe-di-zolfo-del-siciliano-sardo-vittorio-cravotta-sulla-vita-del-padre-fin-da-otto-anni-costretto-al-duro-lavoro-nelle-miniere-di-zolfo/
Presso “Amicolibro” Cravotta non solo ha pubblicato la seconda edizione di “L’eroe di zolfo” (sulla quale lo intervista qui Carmen Salis) ma anche un nuovo libro “Le due isole” (con dedica «a mia moglie Miriam, che mi ha legato indissolubilmente alla Sardegna»). La stessa Carmen Salis vi ha premesso una breve prefazione e ha pubblicato un colloquio con l’autore apparso, sempre su “Tottus in Pari”, in data 29 gennaio 2014:
http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2014/01/29/le-due-isole-sicilia-e-sardegna-due-culture-a-confronto-nel-libro-di-vittorio-cravotta/
Ricevuta una richiesta inoltrata dal comune amico Leonardo Patti (ex sindaco di Sant’Alfio, provincia di Catania), Cravotta mi ha gentilmente e prontamente inviato una copia anche di questo suo secondo libro, e, oltre che ringraziarmi per la segnalazione del primo su “Tottus in Pari”, mi ha scritto: «In questa mia seconda opera narrativa esprimo il mio amore per la Sardegna di cui mi sono innamorato dopo aver sposato una Tonarese rimanendo però sempre col cuore legato anche alla mia terra madre, la Sicilia. Nel libro esordisco vantandomi di essere figlio di due culture di gran valore e ciò spiega il motivo per cui i racconti sono ambientati parte in Sicilia e parte in Sardegna».
Un’opera insomma adatta ad essere presentata anche in qualche Circolo di emigrati sardi, dove, come è presumibile, non mancano soci di origine siciliana: mariti di sarde o mogli di sardi.