Nel padiglione Coldiretti arriva il turno del maialetto sardo. L’eccellenza “più bistrattata, costretta al confino in casa propria a causa della peste suina”, ha potuto varcare i confini sardi ed arrivare in Expo solo grazie ad una proroga eccezionale. Ed i tanti visitatori che si devono prenotare dal giorno prima per mangiare sardo, vista la lunga fila, apprezzano il maialetto arrosto, il simbolo dell’enogastronomia sarda. “Solo in Expo, fuori dell’Isola, si trova e si può mangiare il vero porcetto, quello allevato e macellato in Sardegna”, spiega Pierluigi Mamusa, l’unico allevatore sardo autorizzato a esportarlo. “E questo fa ancora più rabbia”, osserva Antonello Salis, l’unico trasformatore che termizza il porcetto, solo modo per lasciare l’Isola, “perché ci conferma le grandi potenzialità del settore suinicolo regionale. Il rammarico è che solo la Coldiretti crede nella esportazione del prodotto agroalimentare che più di tutti ci distingue nel mondo”. Il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, è netto: “La deroga per l’Expo deve essere un primo passo verso la libera circolazione del porcetto. È un prodotto sano. Nessun altro viene sottoposto a dei controlli cosi severi. Non ha senso continuare a punire chi rispetta le regole e penalizzare un intero comparto che potrebbe dare molto ossigeno all’economia sarda”.
PER GUSTARLO CI SI DEVE PRENOTARE UN GIORNO PRIMA: MAIALETTO SARDO ALL’EXPO, E’ BOOM!
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Si paga o è gratis?
come si fa a prenotare?
Secondo me gratis. Se c’è il boom… Mi sbaglierò…