di Paolo Pulina
Nei primi due mesi di maggio e giugno risultava non presidiato il corner, l’angolo, affittato dalla Regione Autonoma della Sardegna nella grandiosa “fattoria” enogastronomica Eataly (contrazione e intreccio delle parole eat – mangiare – e Italy) per marcare la propria presenza di “isola senza fine” all’EXPO 2015, esposizione universale in corso nel polo Rho-Fiera di Milano dal primo maggio fino al 31 ottobre all’insegna del tema “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita”.
Certo potevano essere ritirati gli opuscoli promozionali pubblicati dall’Assessorato regionale al Turismo e l’attenzione poteva essere attirata dalla grande fotografia di uno dei Giganti di Monte ’e Prama o dallo scorrere sul video di immagini suggestive dell’isola, ma l’attrattiva si fermava lì.
Dall’inizio di luglio questa situazione di “anonimità” (che aveva suscitato comprensibili critiche) è cambiata, grazie alla collaborazione richiesta dalla Regione alla FASI, la Federazione delle 70 Associazioni Sarde nell’Italia continentale, di cui una ventina attive proprio nel territorio della provincia di Milano.
E così fino al 31 ottobre, tutti i giorni, quattro giovani dei Circoli lombardi della FASI (Claudio ed Elena di Magenta, Giacomo di Pavia, Martina di Saronno), in t-shirt con il logo della Regione, quell’angolo (bancone informativo e saletta espositiva) lo stanno tenendo e lo terranno “vivo” e animato rispondendo alle richieste di informazioni dei visitatori interessati a conoscere la Sardegna, preparando nei momenti canonici della giornata – pranzo e cena – degustazioni di pane carasau, formaggio pecorino, salsiccia, papassinos.
Anche l’allestimento della saletta è stato arricchito con manufatti tessili (arazzi, tappeti, bertulas) e così la scenografia dell’angolo sardo, pur nei limiti imposti dalle rigorose regole dell’organizzazione EXPO (che vietano ogni particolare “personalizzazione” degli ambienti), ha assunto un aspetto molto più accattivante rispetto ai primi due mesi.
Lo svolgimento del lavoro dei giovani al servizio della riconoscibilità dell’immagine e del potenziamento del “brand” della Sardegna è quotidianamente “monitorato” dai referenti regionali e dai vertici della FASI (la presidente Serafina Mascia, il presidente onorario Tonino Mulas, il coordinatore della Circoscrizione dei Circoli della Lombardia Antonello Argiolas). Agli stessi responsabili è affidato il compito sinergico di pianificare gli eventi che caratterizzeranno il momento di massima visibilità della Sardegna nella settimana ad essa dedicata nel Padiglione Italia dall’11 al 17 settembre.
La presidente Serafina Mascia ci tiene a precisare che ogni sabato e domenica i gruppi folk collegati ai Circoli FASI propongono una animazione presso gli spazi “sardi” (il 24 luglio, per esempio, il complesso folk “Naramì” di Vigevano ha eseguito canti e balli tradizionali della Sardegna non solo presso il padiglione “Eatitaly” ma anche presso quello denominato “Cibusèitalia”, dove è stata tenuta la prima delle tre iniziative dell’assessorato regionale sardo all’Agricoltura, che sono organizzate con il supporto scientifico e logistico di Laore Sardegna e che sono volte a promuovere i cibi Dop e Igp prodotti nella salubre “terra dei centenari”).
Anticipazioni per le prossime settimane.
Domenica 13 settembre è programmata la “Giornata dei Circoli Sardi all’EXPO”, che prevede un biglietto per i soci con tessera FASI al costo di soli 10 euro con ingresso dedicato.
L’appuntamento sarà proprio davanti al Padiglione Sardegna e prevede l’incontro con le autorità della Regione.
A partire dalle ore 11 si terranno sfilate dei gruppi folk dei Circoli e di tutti i soci che indosseranno il costume tradizionale del proprio paese d’origine, che – sappiamo – molti sardi emigrati custodiscono gelosamente in casa. Il 13 settembre è l’occasione giusta per indossarlo in una giornata di testimonianza del forte legame affettivo e culturale che gli emigrati mantengono con la Sardegna. Per questi partecipanti in costume l’ingresso sarà con pass gratuito.
L’invito ai sardi che passano davanti all’angolo sardo dell’EXPO magari perché vogliono andare a gustare le leccornie dei dirimpettai punti di ristoro con i cibi delle regioni Puglia e Sicilia (nei mesi di settembre e ottobre al loro posto ci saranno due ristoratori sardi che sapranno valorizzare al massimo il prodotto enogastronomico sardo e che connoteranno quello spazio “sardo” così ampliato come “isola [del gusto] senza fine”…) si facciano riconoscere dai giovani della FASI: come ho potuto constatare, lo scambio in limba anche di poche parole è un forte “detonatore” di identità in una immensa “città” universale densissimamente popolata in ogni ora della giornata.
E vadano a vedere, proprio sopra questo spazio “sardo”, nella mostra “Il Tesoro d’Italia” curata da Vittorio Sgarbi, i due capolavori prestati dall’ISRE – Istituto Regionale Superiore di Nuoro, provenienti dal patrimonio del Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde. Si tratta del dipinto di Giuseppe Biasi “La canzone del Pappagallo” (olio su tela del 1917) e di un copricassa proveniente da Morgongiori, risalente al XIX secolo.