ALL’EXPO DI MILANO, L’ “ANGOLO SARDEGNA”E’ PRESIDIATO DA QUATTRO GIOVANI DEI CIRCOLI F.A.S.I.. DOMENICA 13 SETTEMBRE LA “GIORNATA DEI CIRCOLI SARDI ALL’EXPO”

Paolo Pulina, accanto al copricassa di Morgongiori, Milano, EXPO, 20 agosto 2015


di Paolo Pulina

Nei primi due mesi di maggio e giugno risultava non presidiato il  corner, l’angolo,  affittato dalla  Regione Autonoma della  Sardegna nella  grandiosa  “fattoria” enogastronomica Eataly  (contrazione e intreccio delle parole eat – mangiare –  e Italy) per marcare la propria presenza di  “isola senza fine” all’EXPO 2015, esposizione universale in corso nel  polo  Rho-Fiera di Milano dal primo maggio fino al 31 ottobre all’insegna del tema “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita”.

Certo potevano essere ritirati gli opuscoli promozionali pubblicati  dall’Assessorato regionale al Turismo e l’attenzione poteva essere attirata dalla grande fotografia di uno dei Giganti di Monte ’e Prama  o dallo scorrere sul video di immagini suggestive dell’isola, ma l’attrattiva si fermava lì.

Dall’inizio di luglio questa situazione di “anonimità” (che aveva suscitato comprensibili critiche) è  cambiata, grazie alla collaborazione richiesta dalla Regione alla  FASI, la Federazione delle 70 Associazioni Sarde nell’Italia continentale, di cui una ventina attive proprio  nel territorio della  provincia di Milano.

E così fino al 31 ottobre, tutti i giorni,  quattro giovani  dei Circoli lombardi della FASI (Claudio ed Elena di Magenta, Giacomo di Pavia, Martina di Saronno), in t-shirt con il logo della Regione,  quell’angolo (bancone informativo e saletta espositiva) lo stanno tenendo e lo terranno “vivo” e animato rispondendo alle richieste di informazioni dei visitatori interessati a conoscere la Sardegna, preparando nei momenti canonici della giornata – pranzo e cena – degustazioni di pane carasau, formaggio pecorino, salsiccia, papassinos.

Anche l’allestimento della saletta è stato arricchito con manufatti tessili  (arazzi, tappeti, bertulas) e così la scenografia dell’angolo sardo, pur nei limiti imposti dalle rigorose regole dell’organizzazione EXPO (che vietano ogni particolare  “personalizzazione”  degli ambienti), ha assunto un aspetto molto più accattivante rispetto ai primi due mesi.

Lo svolgimento del lavoro dei giovani al servizio della riconoscibilità dell’immagine  e del potenziamento del “brand” della  Sardegna è quotidianamente “monitorato” dai referenti regionali e dai vertici della FASI (la presidente Serafina Mascia, il presidente onorario Tonino Mulas, il coordinatore della Circoscrizione dei Circoli della Lombardia  Antonello Argiolas). Agli stessi  responsabili è  affidato il compito sinergico di  pianificare gli eventi che caratterizzeranno il momento di massima visibilità della  Sardegna nella settimana ad essa dedicata nel Padiglione Italia dall’11 al 17 settembre.

La presidente Serafina Mascia ci tiene a precisare che ogni  sabato e domenica i gruppi  folk collegati ai  Circoli  FASI propongono una animazione presso gli spazi  “sardi” (il 24 luglio, per esempio, il complesso folk “Naramì” di Vigevano ha  eseguito canti e balli tradizionali della Sardegna  non solo presso il  padiglione “Eatitaly” ma anche presso quello denominato “Cibusèitalia”, dove è stata tenuta la prima delle tre  iniziative dell’assessorato regionale sardo all’Agricoltura, che sono organizzate con il supporto scientifico e logistico di Laore Sardegna e che sono  volte a promuovere i cibi Dop e Igp prodotti nella salubre  “terra dei centenari”).

Anticipazioni per le prossime settimane.

Domenica 13 settembre  è programmata la “Giornata dei Circoli Sardi all’EXPO”, che prevede un biglietto per i soci con tessera FASI al costo di soli 10 euro con ingresso dedicato.

L’appuntamento sarà proprio davanti al Padiglione Sardegna e prevede l’incontro con le autorità della Regione.

A partire dalle ore 11 si terranno sfilate dei gruppi folk dei Circoli e di  tutti i soci  che indosseranno il costume tradizionale del proprio paese d’origine, che – sappiamo – molti sardi emigrati custodiscono gelosamente in casa. Il 13 settembre è l’occasione giusta per  indossarlo in una giornata di testimonianza del forte legame affettivo e culturale che gli emigrati mantengono con la Sardegna. Per questi partecipanti in costume l’ingresso sarà con pass gratuito.

L’invito ai sardi che passano davanti all’angolo sardo dell’EXPO magari perché  vogliono andare a gustare le leccornie dei dirimpettai punti di ristoro con i cibi delle regioni Puglia e Sicilia (nei mesi di settembre e ottobre al loro posto ci saranno due ristoratori sardi  che  sapranno valorizzare al massimo il prodotto enogastronomico sardo e che connoteranno quello spazio “sardo” così ampliato come “isola [del gusto] senza fine”…) si facciano riconoscere dai giovani della FASI: come ho potuto constatare, lo scambio in limba anche di poche parole è un forte “detonatore” di identità in una immensa “città” universale densissimamente popolata in ogni ora della giornata. 

E vadano a vedere, proprio sopra questo spazio “sardo”, nella mostra “Il Tesoro d’Italia”  curata da Vittorio Sgarbi,  i due capolavori prestati  dall’ISRE – Istituto  Regionale Superiore di Nuoro, provenienti dal patrimonio del  Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde.  Si tratta del dipinto di Giuseppe Biasi “La canzone del Pappagallo” (olio su tela del 1917) e di un copricassa proveniente da Morgongiori, risalente al XIX secolo.

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