Non si è ancora spenta l’eco del successo del film – documentario “Tutte le storie di Piera”, interamente dedicato alla vita e alla carriera della grande attrice Piera Degli Esposti, che arriva “La nostra quarantena” il nuovo film di Peter Marcias.
L’opera è incentrata sul dramma del lavoro e sulla crisi che tuttora attanaglia l’Italia e in particolare i nostri giovani.
La trama si sviluppa attorno a una docente universitaria, Maria Mercadante, che insegna a Roma ed ha tra i suoi studenti, Salvatore, che viene inviato a Cagliari per realizzare un reportage su un gruppo di quindici marinai marocchini bloccati nel porto in stato di sciopero perché senza stipendio da nove mesi. Essi rinunciano volontariamente alla loro libertà nella speranza di conservare il lavoro e di recuperare i salari arretrati. Nel confronto di opinioni sulla condizione degli operai emerge anche lo stato di precarietà di molti giovani italiani: senza lavoro, con un futuro incerto e con la necessità per alcuni di lasciare il Paese.
Un film sull’Italia e sui problemi sociali della nostra società che Marcias ha così presentato:
“ Sono partito da un fatto di cronaca, quello della nave Kenza sotto sequestro per mesi. Un episodio dal quale si sviluppa poi il tema centrale del film che sposta l’attenzione su una questione semplice, se vogliamo perfino banale: come può un giovane studente italiano e prossimo alla ricerca di un’occupazione, addentrarsi in un terreno complesso e spinoso come i diritti del mondo del lavoro. Di qui parte La nostra quarantena, che getta uno sguardo sul nostro paese immobile e nello stesso tempo “porto” di migrazioni. Su quella nave la città di Cagliari sembra lontana, il mondo solo un’ombra fugace. L’unica vera realtà è il tempo, un tempo che scorre incessante ed impietoso, che assiste alla rappresentazione di un piccolo dramma che simboleggia il dramma universale del lavoro. Ho provato a mettere in luce la sospensione dei corpi, la paura. Insieme però alla bellezza del nostro paese, alla ricerca di una verità e soprattutto dell’incomprensione che attraversa l’identità dei “nuovi individui” racchiusi come in “quarantena”.
“La nostra quarantena” è stato girato tra Roma e Cagliari.
Ad interpretare il ruolo di Salvatore, giovane studente che vive i disagi della precarietà e dell’incertezza del futuro, è stato chiamato Moisè Curia, già apprezzato protagonista della fiction Rai Braccialetti rossi .
Il compito di recitare la parte di docente universitaria è stato, inoltre, affidato a Francesca Neri, una delle attrici italiane più belle e affermate.
Prodotto da Capetown di Camillo Esposito, in collaborazione con la Fondazione Anna Ruggiu e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, il film uscirà in sala in autunno con Cinecittà Luce.
Fra alcuni giorni sarà possibile però vederlo in anteprima assoluta.
Il film infatti è stato scelto, quale evento speciale, a chiudere il Festival “50+1 Mostra Internazionale del Nuovo Cinema” di Pesaro.
Appuntamento a tutti, pesaresi e no, per sabato 27 giugno, ore 22.00, in Piazza del Popolo: saranno presenti il regista, Moisè Curia e Francesca Neri.