di Giovanni Salis
Giovanni Salis, il volontario Emergency sardo, a un anno di distanza ricorda l’incredibile esperienza alla Partita del Cuore che fruttò oltre 1.500.000 euro di beneficenza.
“Per me è stato come vivere un sogno ad occhi aperti”. Giovanni Salis, volontario del gruppo Emergency di Sassari, non nasconde la sua emozione e nostalgia nel ripensare – a un anno di distanza – all’incredibile esperienza vissuta con la partecipazione alla 23a edizione della Partita del Cuore disputata il 19 maggio 2014 allo stadio “Artemio Franchi” di Firenze: un grande evento di sport e di solidarietà organizzato per festeggiare i vent’anni di attività di Emergency e per raccogliere fondi a favore dell’associazione fondata da Gino Strada e Teresa Sarti il 15 maggio 1994 in un ristorante di Milano in occasione di una cena di un gruppo di medici e amici. “Se ci ripenso mi viene la nostalgia e devo frenare le lacrime agli occhi, e se non fosse per le tante foto e video rimaste da quella straordinaria esperienza, ancora oggi penserei che si sia trattato di un sogno. E pensare che mi sono autocandidato e che sono stato selezionato fra tanti altri per curriculum associativo e calcistico.” Per l’occasione in campo si affrontarono due squadre molto speciali: la Nazionale Italiana Cantanti e il Team Emergency, e il risultato finale non poteva che essere un pareggio (4 a 4) perché il vero vincitore doveva essere lo Sport e la Solidarietà. Giovanni era naturalmente tra le fila del Team Emergency, al fianco dei medici Sauro Forni e Luca Redaelli, del responsabile del “Programma Italia” Andrea Bellardinelli e del volontario Riccardo Rovarini del gruppo Lago d’Orta. Con loro, attivi ogni giorno nel campo del sociale, anche molti altri personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, come Javier Zanetti, Rino Gattuso, Totò Di Natale, Luca Toni e Roberto Baggio – vero idolo di Giovanni fin da ragazzino quando lo vedeva giocare e segnare con la maglia della nazionale e delle tante squadre italiane in cui ha giocato durante la sua lunga e tormentata carriera – e diversi ex campioni della Fiorentina come Antognoni, Toldo e Batistuta e rappresentanti viola di oggi come Montella, Pasqual e Borja Valero. “Per molti anni – racconta – ho giocato a calcio (disputando 16 stagioni giocando tra I e III categoria fra Ploaghe e Martis, oltre 300 partite condite da 60 reti, vincendo due campionati e guadagnando tre promozioni di categoria). Poi ho smesso di giocare proprio perché non ce la facevo più a dividermi fra la passione per il calcio e per il volontariato e l’organizzazione di eventi artistici e culturali, quindi questa esperienza è stata davvero un sogno nel sogno perché ho avuto la fortuna di conoscere Roberto Baggio, di giocare in un stadio di Serie A stracolmo e festante, insieme a tanti campioni del calcio e volti noti del mondo dello spettacolo e della musica, e di farlo per di più con la maglia di Emergency indosso, il sogno di una vita che si realizza insomma!”. Il racconto continua con le curiosità del prepartita: “All’ingresso dell’Hotel ricordo in particolare l’arrivo di Roberto Baggio. È stato accolto come fosse un Papa. Nonostante non giochi più è davvero tanto l’affetto che ruota ancora intorno a lui. Era otto anni che non toccava un pallone per dei problemi alle ginocchia, e alla fine ha perfino segnato su rigore. Adesso è ambasciatore della FAO nel mondo e nel 2010 i premi Nobel per la Pace gli hanno assegnato il prestigioso World Peace Award 2010 per il suo aiuto alle organizzazioni benefiche e per la campagna di liberazione di Aung San Suu Kyi, politica birmana, premio Nobel per la Pace nel 1991. Nella riunione tecnica del pre-partita (disturbata continuamente come a scuola da Scamarcio, Bonolis e Giorgino) ricordo che il “divin codino” e Nico Colonna – il direttore sportivo e uno dei principali artefici del grande evento – hanno deciso di farmi giocare in onore della Sardegna, che sarà teatro del prossimo Incontro Nazionale dei volontari Emergency a Cagliari dal 26 al 28 giugno 2015. Mi ha colpito in particolare l’efficienza e l’organizzazione di tutto, le tante persone che seguivano ogni aspetto legato all’evento. Ma più di tutto lo stare in mezzo a personaggi famosi, come se si stesse andando a fare una gita in campagna. Ricordo che prima di entrare in campo, mentre ero nel sottopassaggio e sentivo i cori del pubblico sugli spalti, le gambe mi tremavano e avevo paura di non farcela a correre.” E sono tanti gli aneddoti da ricordare per i posteri: “Il torello pre-partita con Giorgino (il conduttore del Tg1), che non riusciva a prenderci la palla, e Raoul Bova che lo prendeva in giro. La telefonata di Renzi (che sognava di giocare con i suoi idoli fiorentini) a Gino Strada. C’era chi fumava, chi giocava con la pancera per nascondere i rotoli di troppo, chi – come Maurizio Landini il segretario generale della Fiom Cgil Nazionale o Frankie Hi-NRG – era venuto solo per restare in panchina. La visita negli spogliatoi di Prandelli (allora allenatore della Nazionale dei Mondiali brasiliani), di Bruno Pizzul. La chiacchierata con Baggio che aveva gli occhi lucidi per il ritorno a Firenze dopo tanti anni. Le battute simpatiche di Bonolis sui sardi – “non avrai messo anche il porcetto nella sacca, Salis?” – a cui è legato particolarmente per la presenza di parenti a Buddusò. Javier Zanetti che è arrivato in ritardo, impeccabile in giacca e cravatta, e si è presentato con tutti a uno a uno stringendo la mano, come il più modesto dei calciatori. Batistuta che voleva segnare ancora nonostante le due reti, e mi sgridava perché passavo la palla all’attrice Cristina Capotondi anziché a lui. La doccia finale con Batistuta e Scamarcio a commentare la partita come vecchi compagni di squadra. E poi l’edizione del quotidiano ‘la Repubblica’ dell’indomani con la fantastica foto di copertina che mi ritraeva abbracciato a Batistuta”. Ad oggi l’incasso complessivo dell’operazione risulta di 1.567.153,00, compreso il numero solidale, i biglietti della partita, le donazioni. È il risultato che dà seguito agli ottimi ascolti ottenuti con la diretta di Rai1 che ha trasmesso il match, con la conduzione di Carlo Conti e Fabrizio Frizzi (4 milioni e 163mila spettatori e uno share del 15,50%), di fronte ad oltre 40.000 spettatori accorsi allo stadio Artemio Franchi. Il ricavato della partita del cuore è stato utilizzato per l’avviamento di un Poliambulatorio a Castel Volturno con copertura dei costi per un anno e per l’acquisto di un ecografo tridimensionale e due ecografi portatili destinati al Salam Center in Sudan con sostegno alle attività chirurgiche per 4 mesi. Giovanni fa parte del gruppo Emergency di Sassari dal lontano 2001 – quando contribuii alla nascita – coordinato attualmente dalla volontaria Rita Diez, e che nel 2012 ha visto realizzare il sogno dello sportello socio-informativo per aiutare gratuitamente migranti e persone in stato di bisogno ad accedere alle cure del Servizio sanitario nazionale (ad oggi 3.752 accessi e prestazioni). “In questi 14 anni di militanza e attivismo ho dato, e soprattutto ricevuto tanto, ma mai avrei pensato di ricevere in regalo questa straordinaria e impensabile esperienza. Come volontario Emergency, sono fiero e orgoglioso di aver rappresentato, insieme agli altri fortunati rappresentanti dell’associazione (volontari, medici e responsabili) le migliaia di volontari e volontarie italiani che ogni giorno dedicano il loro tempo libero, gratuitamente e con una passione incredibile, alla causa dell’associazione per diffondere una cultura di Pace e Solidarietà e per sostenere i tanti progetti attivati in questi 21 anni, attraverso 16 diversi paesi – costruendo ospedali, centri chirurgici, centri di riabilitazione, centri pediatrici, posti di primo soccorso, centri sanitari, un centro di maternità e un centro cardiochirurgico – e curando più di 6 milioni di persone in tutto il mondo. Il mio stupore, i miei sorrisi increduli, le mie risate, la mia gioia, la mia felicità, la mia voglia di correre in quel meraviglioso prato verde e il mio tentativo malriuscito di giocare insieme a quei campioni di Calcio e a quei personaggi famosi, sono stati il mio modo per ringraziare l’associazione e tutti i v
olontari, sostenitori e simpatizzanti, che seguivano la partita sugli spalti e nei televisori a casa. Ringrazio di cuore le tantissime persone di Emergency e di Smemoranda che hanno lavorato con dedizione e passione per trasformare questo splendido sogno in realtà.” E non manca naturalmente un pensiero e un augurio di pronta guarigione all’infermiere sassarese che dal 13 maggio scorso è ricoverato, e sta lottando contro il virus dell’ebola, presso l’Istituto Spallanzani di Roma, la stessa struttura in cui era stato trattato il medico Fabrizio Pulvirenti – sempre di Emergency – alla fine del 2014 e guarito dal virus nei primi giorni del 2015. E ricordate, se non l’avete ancora fatto, di donare il vostro 5×1000 a Emergency tramite il CODICE FISCALE 97147110155. Con il vostro #5×1000 costruiamo ospedali, curiamo le vittime della guerra e della povertà, formiamo il personale locale e promuoviamo il rispetto dei diritti umani. Su http://goo.gl/bb7pNb trovate tutte le informazioni su come donare il tuo 5 per mille. Potete farlo anche se non siete tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi. Grazie!