di Michela Girardi
Ha lasciato la Sardegna quindici anni fa, dopo il diploma, per conoscere il mondo e mettersi alla prova. Oggi vive in Australia, a Sydney, dove ha trovato l’amore e dove, dopo anni di lavoro nel settore della ristorazione, ha aperto finalmente un locale tutto suo. Maria Rosaria Landi, tortoliese classe 1981, racconta la sua storia che sa di Oceano Pacifico.
Quando e perché hai lasciato la Sardegna? Era l’anno 2000, subito dopo il diploma sono partita per Londra. Il desiderio di andare all’estero è stato sempre molto forte, specialmente dopo il viaggio in Belgio fatto con la scuola. Da piccolissima facevo finta di conoscere l’inglese e mi inventavo i testi delle canzoni. Partire era diventato quasi un bisogno e la voglia di vedere il mondo un desiderio fortissimo. Il coraggio fa parte del mio carattere.
Da quanto tempo vivi a Sydney? Hai fatto fatica ad ambientarti? Sono arrivata in Australia nel 2002 e devo ammettere che appena uscita dall’aeroporto ho avuto la sensazione di essere arrivata a casa. Viaggiare mi ha sempre dato la carica. Nonostante le tante ore di volo e l’essere sola, mi sono sentita leggera, libera. Questa terra è meravigliosa, la rispetto tantissimo e mi ha donato Dylan che reputo la mia anima gemella. La mia famiglia australiana è molto calorosa e mi ha accolta a braccia aperte. Mio marito parla perfettamente l’italiano ed anche un pò di sardo. In base alla mia esperienza l’australiano è generalmente molto onesto, allegro e open minded. E’ facile amare questo popolo e per questi motivi non ho mai avuto difficoltà ad ambientarmi.
Hai aperto un locale in città. E’ stato difficile far avverare questo sogno? Oggi il bilancio è positivo? Ho sicuramente lavorato duro per poter acquistare il locale. La maggior parte della mia carriera lavorativa si è svolta in ristoranti e bar dove ho avuto la fortuna di stare accanto a dei celebrity chef dai quali ho imparato veramente tanto. Inoltre ho ottenuto un diploma in business management che a mio parere è fondamentale per aprire un’attività commerciale come la mia. Il bilancio è molto positivo. Ho due dipendenti a tempo pieno e adoro il mio lavoro e i miei clienti. Abbiamo creato una grande famiglia, quella del Red Lime Cafè. Facciamo anche gruppi in lingua italiana. La cosa più carina è che tutti vanno via dicendo “ciao ciao”. Per me andare a lavoro è un vero piacere, il senso di comunità è fortissimo ed ora nel mio quartiere conosco quasi tutti. In due anni ho avuto tante soddisfazioni sia a livello personale che professionale.
Cosa ti manca di casa? Il profumo della Sardegna, l’odore di ginepro, fico, finocchio selvatico, corbezzolo mischiato al profumo del mare. Sento tantissimo la mancanza dai miei genitori Maria Bonaria e Nicola e quella di mio fratello Domenico. Sono delle persone speciali che amo tantissimo e che vorrei qui con me in Australia. Mi manca anche la cucina sarda: i culurgioni, l’arrosto, le seadas, le pardule, la bottarga. Poi le spiagge, le camminate in montagna e l’andare alle Cale, che restano il posto più bello che abbia mai visto. E poi mi manca il ballosardo. Adoravo ballare con zio Paolo Pani durante le feste padronali.
Cosa consiglieresti a chi volesse fare un’esperienza come la tua all’estero? Di partire subito: più giovani si è e meglio ci si adatta. I sogni si possono avverare con tanto impegno e dedizione.
Pensi di tornare in Italia un giorno? Mio marito che adora l’Italia non vede l’ora di tornare. Vorremmo che i nostri futuri bambini potessero vivere in Sardegna almeno per un periodo di tempo. Ma dopo aver entrambi vissuto a Roma per tre anni, io e Dylan siamo consapevoli del fatto che vivere in Italia comporti molte difficoltà che in Australia quasi non esistono. Il lavoro qui abbonda.
Che differenze hai riscontrato tra i giovani australiani e quelli italiani? Noi italiani siamo più passionali, espressivi e sognatori mentre gli australiani sono più indipendenti e pragmatici.
Vivere in Australia ha cambiato la tua filosofia di vita/il tuo modo di vedere il mondo? Sicuramente qui la vita è molto pacifica e gli australiani detestano le polemiche. Ho imparato da loro la filosofia del “vivi e lascia vivere”. Abito davvero in un’isola felice.
Felicità è… Avere un compagno di vita che ami e che ti ama, avere tanti sogni e realizzarne il più possibile, lavorare con passione.
*vistanet.it