Il progetto
Il prossimo settembre partirà la seconda campagna di scavo del nuraghe Candelargiu, nel territorio di San Giovanni Suergiu (Sulcis). Già nel mese di settembre 2014, infatti, una equipe congiunta di archeologi spagnoli e sardi, che ha coinvolto le Università di Siviglia e di Cagliari, ha realizzato la prima indagine su un’area estremamente interessante, che non era mai stata oggetto finora di ricerche scientifiche.
Il Colegio de Doctores y Licenciados en Ciencias, Filosofia y Letras de Sevilla y Huelva – attraverso la dott.ssa Araceli Rodríguez, direttrice del progetto – ha promosso questa iniziativa allo scopo di intensificare i contatti scientifici e umani tra la Sardegna e la Spagna e, mediante un laboratorio didattico di scavo per formare anche i futuri professionisti del settore, avvicinare i cittadini a una scienza come l’archeologia, che desta sempre più interesse tra il largo pubblico.
Il laboratorio, infatti, da un lato si propone di permettere agli studenti universitari e ai giovani professionisti di acquisire esperienza sul campo, dall’altro intende permettere a chi sia interessato di toccare con mano le procedure e le metodologie della ricerca archeologica e questo scopo viene ottenuto aprendo le attività a tutti coloro che ne facciano richiesta, senza necessità di alcuna esperienza precedente.
Così tutti i corsisti avranno l’opportunità di partecipare in prima persona allo scavo archeologico, che si svolgerà la mattina e interesserà la struttura del nuraghe e una grande capanna di oltre 11 m di diametro, probabilmente impiegata per le riunioni dell’aristocrazia nuragica. Tutti i pomeriggi sono invece previste attività laboratoriali (pulizia e catalogazione dei reperti rinvenuti, disegno archeologico, etc), lezioni frontali (Storia della Sardegna, Storia della civiltà nuragica, museologia etc) o escursioni nei siti più significativi per inquadrare la preistoria e la storia della Sardegna e del Sulcis – dalla tomba di giganti di Barrancu Mannu (Santadi) al complesso nuragico di Grutt’i Acqua (Sant’Antioco) all’antica città di Monte Sirai – e nei musei del territorio. Ciascun turno ha la durata di due settimane e si conclude la seconda domenica con la visita guidata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Il sito
L’area archeologica di Su de Candelargiu, al confine tra i territori di San Giovanni Suergiu e Tratalias, nel Basso Sulcis, è estesa alcuni ettari e presenta alcuni monumenti molto visibili e numerosi altri ancora coperti dalla vegetazione.
Al momento gli scavi interessano il nuraghe trilobato e la capanna delle riunioni.
Il nuraghe è formato da tre torri unite da due muri che delimitano uno spazio interno con la funzione di cortile. Le dimensioni delle torri variano tra gli 8,20 m di diametro di quella più grande e i 6,50 di quella più piccola, con muri di 2 m di spessore e più di 3 m di alzato residuo dall’attuale piano di campagna.
Tra la capanna e il nuraghe si estende un’ampia zona da cui emergono numerosi allineamenti curvilinei di conci di medie dimensioni, che lasciano dedurre la presenza di un ampio villaggio, presso il quale è presente un pozzo.
La prima campagna di scavo, sotto il controllo della Soprintendenza Archeologia per la Sardegna (funzionario dott.ssa Sabrina Cisci) si è svolta nel mese di settembre 2014. I risultati saranno resi noti a breve in sede scientifica, ma si può anticipare che è emerso un riutilizzo del nuraghe in epoca contemporanea nei pressi dell’ingresso (strutture, monete e altri oggetti del XIX e XX secolo – per esempio fornelli di pipa e placchette decorative di armi da fuoco). Invece dal primo saggio di scavo della grande capanna sono stati portati alla luce diversi conci a forma di T in calcare (mentre la capanna e tutte le altre strutture sono in trachite), che segnalano una particolare importanza di questa ampia costruzione, dal diametro di oltre 11 m.
La campagna 2015 – apertura iscrizioni
Nel settembre 2015 si svolgerà la seconda campagna di scavi, che sarà anche quest’anno aperta alla partecipazione di tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo della archeologia.
I suoi obiettivi saranno l’inizio dello scavo all’interno del nuraghe, così da poter recuperare progressivamente la struttura nella sua totalità; la prosecuzione dello scavo dell’interno della capanna per determinare concretamente la sua funzione e verificare se possiede gli elementi caratteristici di questo tipo di strutture; l’inizio dello scavo del villaggio, che rimane al momento inesplorato.
Il primo turno si svolgerà dal 7 al 20 settembre, il secondo dal 21 settembre al 4 ottobre.
*Per informazioni
Scrivere a hola@proyectonuraghe.com
Visitare il sito web dell’iniziativa www.proyectonuraghe.com (in italiano, spagnolo, inglese e a breve in sardo)
Visitare la pagina Facebook www.facebook.com/arqueocerdena
Telefonare al +39 349 3224666 o Whatsapp +39 392 7098423 (Manuela Puddu, codirettrice del progetto e coordinatrice per l’Italia).