LA NASCITA DELLA BRIGATA SASSARI: E’ TRASCORSO UN SECOLO DA QUANDO …


di Dario Dessì

La Brigata Sassari,la BrigataRossa,la Brigatadei Diavoli Rossi,la Brigatadi ferro, l’erede dei Granatieri di Sardegna e dei Reggimenti sardi, di cui conservava  i colori delle mostrine, fu formata nel 1915, quando in Europa la Grande Guerra era già iniziata da sette mesi e l’Italia conservava ancora il suo stato di  neutralità.

In origine la Brigata Sassari avrebbe dovuto costituire la milizia mobile, secondo il vecchio ordinamento delle Forze Speciali della Sardegna, e sarebbe dovuta rimanere nell’isola così come fu presentata, con dovizia di particolari, alla Germania in un’ opuscolo dello Stato Maggiore.

Le direttive  generali, emanate  dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, con ordine ministeriale N. 20 del 20 gennaio 1915, contenevano le indicazioni fondamentali per

la formazione dei primi reparti della Brigata Sassari

E fu così che il 1° marzo 1915 nella cittadina di Sinnai, non lontana da Cagliari, fu costituito il 151° Reggimento Fanteria “Sassari”. Inizialmente furono costituite tre compagnie, che, quasi subito, furono trasformate in battaglioni e questo grazie al contributo dei militari in servizio permanente e delle giovani reclute  che provenivano dal 46° Reggimento Fanteria Brigata Reggio, di guarnigione nella città di Cagliari.

Nello stesso giorno del 1915 venne  formato a Tempio Pausania (SS) il 152° Reggimento Fanteria “Sassari”. Era composto da tre battaglioni, dei quali due di stanza a Tempio e uno a Calangianus, sempre in provincia di Sassari.

Questi  tre battaglioni, al quale appartenevano anche elementi romani  e ufficiali di varie regioni italiane,  uniti al 151° reggimento formarono la brigata omonima.

Un Deposito a Ozieri provvedeva  agli stampati occorrenti alla formazione del nuovo reparto.

Le Disposizioni Ministeriali, della circolare numero 2100 del 14 dicembre 1914, contenevano disposizioni sulla urgente esigenza di creare nuove brigate di fanteria per un loro inevitabile utilizzo nella guerra, che,  già da mesi, stava  divampando in Europa ed alla quale prima o poi l’Italia non avrebbe potuto  fare a meno di prender parte. Ebbero così inizio, con una certa celerità, i preparativi per la formazione e l’addestramento dei fanti di quella  nuova brigata, destinati a diventare  famosi in Sardegna e in tutto il mondo per le eccezionali  imprese compiute in quasi tutti i fronti italiani nel corso di quasi  quattro anni di guerra.

Entrambi i due nuovi reggimenti erano costituiti da uno stato maggiore, tre battaglioni con quattro compagnie di 250 uomini e tre sezioni di mitragliatrici, ciascuna delle quali disponeva di due armi.

La Brigata, che impiegava  militari, di provenienza, prevalentemente isolana,  ebbe come primo comandante il generale Luigi Calderai e come moto: “Deus et su Re” “Dio e il Re”.

Le mostrine, che i fanti portavano al colletto della giubba, si distinguevano per i colori bianco e  rosso, che dovevano  perpetuare le intrepide virtù del Reggimento Sardo, costituito nel 1738, e  poi unitosi, un secolo dopo, con i Granatieri di Sardegna. I seguenti versi, dedicati a quei  colori, e che  mirabilmente identificavano  i sentimenti di tutti coloro  che ebbero l’onore, in pace e in guerra, di appartenere alla Brigata “Sassari”,  furono scritti da un fante rimasto sconosciuto.

“Su biancu est fide pro no cedere                “I bianco è la fede per non cedere

incontru  a s’inimigu, a sos affannos,          davanti al nemico, alle avversità

su ruiu est s’amore pro sos mannos,            il rosso è l’amore per i grandi,

pro  sa Patria….”                                      per la Patria…”

14 maggio 1915 la partenza  

 

SALPADE   NAVES

 

Salpade naves ferreas latinas

Conchistade sas terras irredentas

Su mare nostru, sas nostras marinas

O Trieste, o Trieste chi alimentas

Dogni ispiritu ardente italianu

In custa tragic’ ora e tottu ammentas,

S’Imperadore barbaru inumanu

Patibulos cadenas e orrendas

Presones, duru artigliu, ingorda manu.

Trieste attende in sas oras tremendas,

Tende sos brazos a sa  libertade,

Bessi fiera, istrappadì sas bendas

E, fraternizza cun solennidade.

Ozieri, 1915 Da “Paginas eroicas” di Gavinu Ruggiu da Bosa.       

  “DEI NOI PARTIANT A SU FRONTI”

A Sinnai un monumento ricorda il luogo da dove  i fanti del 151° Reggimento Fanteria partirono  per il fronte.

Il 3 maggio 1915 l’Italia aveva denunciato la Triplice alleanza con l’Austria e la Germania, tramite una nota del ministro degli Esteri Sonnino al governo di Vienna.

Senza rivelare i contenuti del patto di Londra, Sonnino aveva informato il Consiglio dei ministri che l’Italia si era impegnata a entrare in guerra a fianco dell’Intesa entro il 25-26 maggio.

Venerdì 14 maggio 1915, il porto di Cagliari era gremito di scolaresche, di bande militari e di tanta gente che sventolava tricolori e che acclamava festante la partenza dei numerosi soldati sardi, destinati a  raggiungere la frontiera  tra l’Italia e l’Austria.

Erano presenti autorità  civili, militari e religiose, ma anche tanti parenti e amici arrivati  con i più disparati mezzi di trasporto dai più sperduti e lontani paesetti della Sardegna.

Non si poteva fare a meno di porgere l’ultimo saluto ai  soldati partenti!

A  un certo punto un  fischio acuto e prolungato della sirena del transatlantico America  ne preannunciò la partenza,  tra un tripudio di gente e una festa di fiori e di sole.

Il cuore della Sardegna palpitava per quella nave che aveva iniziato a scivolare silenziosamente nel mare, intensamente azzurro, col suo carico di gioventù, di forza, di fede e d’entusiasmo.

Quella nave, noleggiata per l’occasione, era stata trasformata in una specie di caserma galleggiante.

Trasportava un intero reggimento: il 151° Fanteria della Brigata Sassari, il 1° Battaglione del 152° Reggimento e il Comando della Brigata Sassari.

Nel suo ventre capace erano stati stipati quadrupedi, carriaggi, carrette e tonnellate di materiale vario.

L’America, che solitamente trasportava poveri emigranti, che partivano dal porto di Napoli per le Americhe, questa volta era in procinto di partire da Cagliari alla volta di Napoli con un nobile carico: i migliori giovani della Sardegna, destinati a svolgere un ruolo determinante in quasi tutti i fronti del triveneto e ad essere quasi sempre chiamati  ad intervenire, dove, a un nemico forte, ben addestrato e ricco di tradizioni, bisognava  contrapporre truppe audaci e determinate.

Da Napoli il reggimento avrebbe raggiunto Roma in ferrovia, ma chissà quanti di quei fanti sardi avevano mai visto,  prima di allora, un treno o una nave?

Per due settimane il reggimento sarebbe rimasto a Roma, accantonato in alcune caserme:la Regina Margheritae il Principe di Napoli e nella Scuola Elementare Adelaide Cairoli.

Nel frattempo, il 17 e il 21 maggio,  il 2° e il 3° Battaglione del 152° erano partiti da Porto Torres alla volta di Civitavecchia. In quella città di mare, non lontana da Roma si sarebbero presto ricongiunti col 1° Battaglione.

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2 commenti

  1. Già , ed è anche in loro onore che si deve il nome scelto dalla nostra Associazione: DIMONIOS che è proprio l’inno della Brigata Sassari !!!

  2. Questi uomini con le loro gesta hanno forgiato una tradizione che ancora oggi onora la loro terra. Anche se non sono sardo, sono orgoglioso di aver prestato servizio di leva con le loro insegne.
    Forza paris.

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