di Laura Vergani
E’ stata un grande successo, come tutte le iniziative targate Fiaccolata San Giorgio, la cena sarda che i ragazzi casatesi con i volontari del Circolo sardo “R. Piras” di Carnate hanno organizzato con l’entusiasmo ormai tipico, quello di chi ha il cuore già in viaggio ma la testa attenta ad organizzare in ogni minimo particolare un’impresa così grande e importante. 270 le persone che hanno affollato sabato sera la Casa del Giovane, trasformata per l’occasione in un vero e proprio ristorante sardo, e pronte ad aiutare i giovani della fiaccolata con le loro iniziative di raccolta fondi e a gustarsi una cena tipica di una delle isole più belle del Mediterraneo. Seadas, mirto, agnello sardo e carciofi, malloreddus a sa campidanesa: un menù impegnativo che gli organizzatori della fiaccolata, abituati a non lasciare nulla al caso, hanno realizzato in collaborazione con dei veri esperti dell’isola dal mare cristallino: il Circolo Culturale Sardo “Raimondo Piras” di Carnate, Associazione che vanta una lunghissima tradizione di attività ed eventi culturali legati alle tradizioni sarde. E non solo. Gianni Casu Segretario e Uda Luigi Presidente del Circolo Culturale, ci hanno raccontato delle tantissime iniziative promosse con passione dai loro soci, tra cui anche il sostegno ad una campionessa convocata ai Giochi Mondiali Estivi Special Olympics di Los Angeles 2015. “Da anni, e ora più che mai, in vista di EXPO 2015, siamo impegnati nella riqualifica e nella promozione di alcuni prodotti, come l’agnello di Sardegna I.G.P. e il carciofo spinoso di Sardegna D.O.P.. Sono tutti prodotti di eccellenza che gli ospiti di questa sera potranno gustare: unicamente sapori e profumi certificati della Sardegna”. La bontà dei prodotti e la bravura dei cuochi sardi si poteva leggere sulle facce soddisfatte dei tantissimi presenti, che hanno apprezzato la cena e l’ottima organizzazione, frutto di una collaborazione tra l’oratorio e il Circolo di Carnate, tra Brianza e Sardegna: quando la passione è condivisa, nascono cose grandi e belle. E i tantissimi ragazzi che senza riposo percorrevano la sala in lungo e in largo, consegnando ai commensali le specialità sarde preparate con cura dagli esperti del Circolo o occupandosi della lotteria, sono il segno più grande di questa passione. E la passione, quando brucia forte nel cuore, può portare a grandi cose. Che siano i progetti per promuovere una tradizione secolare, come quelli del Circolo Piras, o che sia una fiaccola pronta a percorrere 1300 km e che si sta accendendo pian piano. Con l’aiuto e l’entusiasmo di tutti.
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Il Circolo Culturale Sardo Raimondo Piras di Carnate nell’ambito della sua mission statutaria ha portato a Casatenovo i sapori della Sardegna nell’ambito della festa promossa dall’oratorio. Nel salone dell’oratorio si sono accalcati 270 commensali ai quali sono stati serviti i piatti tipici sardi secondo il menù della serata: antipasto sardo (salsiccia – Olive e pecorino semistagionato), malloreddus alla campidanese piatto tipico della zona del Campidano, agnello sardo I.G.P cotto alla brace da Piseddu Igino, Murgia Piero e Atzori Mario, carciofi sardi D.O.P. provenienti dall’Azienda Agricola Terzitta di Valledoria (SS), seadas (in sardo logudorese) o sebadas (in sardo campidanese e nella variante barbaricina del logudorese) (chiamate anche, secondo la zona, seattas, sevadas – singolare è “seada” o “sebada”), sono un piatto tipico della tradizione sarda a base di semola,formaggio, miele o zucchero come condimento. Il tutto accompagnato da vino Rosso e Bianco della terra dei Nuraghi. E per finire un buon mirto e un buon filuferro. E’ stata un serata all’insegna della tipica e buona cucina sarda, ovvero la cucina variegata e caratterizzata dall’insularità e dalla cultura agropastorale tipica della Sardegna. La serata è l’anticipazione di tante manifestazione che il Circolo Culturale Sardo di Carnate vuole proporre nell’ambito temporale di tempo della durata dell’ EXPO che dal 1 maggio al 30 ottobre 2015 promuove un progetto di alimentazione “nutrire il pianeta energia per la vita”.
Alla festa sarda di Casatenovo il suga faceva schifo