di Simmaco Cabiddu
Giovedì 16 aprile, a Cagliari, in via dei Genovesi, nella suggestiva cornice di Palazzo Siotto, per non dimenticare il genocidio armeno, primo dei quattordici appuntamenti proposti dall’Associazione culturale Suoni&Pause, nell’ambito del XIV edizione della rassegna Le Salon de Musique, tra musica, poesia e cinema.
Ad inaugurare la serata, Andrea Manzoni Marongiu, Sardo di terza generazione, nato a Biella e Rosy Anoush Svazlian, Armena, nata a San Francisco, California.
Il concerto intitolato “Melodie armene” è il risultato del lavoro di oltre un anno tra ricerca, arrangiamenti, prove, registrazioni e produzioni. “È stato difficile entrare nella musica armena – dichiara Andrea – ho dovuto ascoltarne moltissima e lavorare per più di un anno per comprenderne i tre punti fondamentali: melodia, testo e aspetto ritmico. Ho accettato questo concerto a Cagliari – continua – perché è la mia prima opportunità in Sardegna e sono felice di ritornarci questa volta per lavoro. Poi, perché l’evento creato dall’associazione Suoni&Pause rientra in un progetto legato al genocidio armeno che sto portando avanti assieme alla cantante armena Rosy Anoush Svazlian.
Domani, mercoledì 15 aprile, “piano solo” anteprima di Andrea Manzoni Marongiu nelle prestigiose sale del Palazzo Vice Regio, a Cagliari, anticipazione del viaggio lungo i sentieri della memoria del popolo armeno al quale il popolo sardo dentro e fuori dall’Isola, si sente ed è particolarmente vicino.
“Mia madre si chiama Luciana Marongiu, figlia di nonno Mario che negli anni 30 è emigrato a Taranto per frequentare l’Accademia dell’aeronautica. Poi, conosciuta mia nonna, si è trasferito a Biella dove ha trascorso tutta la vita tornando, però, ogni estate a Porto Torres”, ricorda il musicista sardo-biellese con un velo di nostalgia e un pizzico di orgoglio. E continua: “In Sardegna cerco di tornarci ogni anno anche se il mio lavoro me lo impedisce perché sono sempre in viaggio. Là, tra Sassari e Porto Torres, vivono i miei cugini e un pezzo del mio cuore”
Da un paio d’anni Andrea Manzoni Marongiu vive la sua emigrazione lontano da Biella, a Parigi, dove maggiori sono le opportunità e più ampi gli orizzonti. Ora, il ritorno nella terra degli avi per ricordare il dramma del popolo armeno e, con esso, quello dei tanti popoli che vivono la sofferenza della diaspora.