di Nicola Grande
SETTIMANA SANTA DI IGLESIAS
Due iniziative importanti hanno caratterizzato, ancora una volta, i legami storici che uniscono la città di Pisa e la Sardegna. Il 6 marzo, presso la Sala Regia di Palazzo Gambacorti, si è svolta la cerimonia di promozione dei preziosi riti della Settimana Santa della città di Iglesias, rappresentata dal suo Vice Sindaco Simone Franceschi e dal Conservatore dell’Arciconfraternita del Santo Monte Giacomo Orrù. L’occasione ha consentito, grazie alla presenza in Sala Regia di numerosi operatori, di prefigurare un rafforzamento di scambi culturali e commerciali, in particolare in campo religioso, sportivo e studentesco. Dopo il saluto delle Istituzioni pisane da parte del Vice Sindaco di Pisa Paolo Ghezzi, è stata la volta di Giovanni Deias, Presidente dell’Associazione Culturale Sarda “Grazia Deledda”, il quale, oltre ai saluti di circostanza, ha ringraziato tutte le Istituzioni che hanno reso possibile questo incontro, a partire dal lontano 2009 con la cerimonia di gemellaggio tra le città di Pisa e di Iglesias. Di seguito, Simone Franceschi ha illustrato ad un pubblico attento e numeroso i riti della Settimana Santa di Iglesias, mettendone in evidenza le forti ed evidenti influenze iberiche, a ricordo della secolare dominazione spagnola della Sardegna. Egli ha voluto sottolineare come, a partire dalla Domenica delle Palme, Iglesias entra in un clima particolare, in cui la tradizione torna a vivere nelle strade e nei vicoli della città vecchia: c’è attesa per i riti e le processioni, durante le quali è possibile – anche per gli ospiti visitatori – vivere momenti di spiritualità. La mattina del Venerdì Santo i Germani (dallo spagnolo hermanos) salgono al quartiere Sa Costera, mimando l’ascesa verso il Calvario. Qui, in una funzione privata a loro riservata, si svolge il rito de S’Incravamentu (la crocifissione). La sera invece ha luogo il rituale della Deposizione. Segue la processione più suggestiva dell’intera settimana, la Processione del Descenso, caratterizzata da un corteo funebre che, nel buio illuminato solo dalle tremolanti luci delle fiaccole, riconduce il simulacro in città. Giacomo Orrù ha tracciato per sommi capi la storia ed il ruolo dell’Arciconfraternita nei riti della Settimana Santa e non solo. Soltanto nel novembre del 1616 il sodalizio viene elevato da Confraternita al rango di Arciconfraternita con l’aggregazione a quella romana del Gonfalone. La vita del sodalizio è regolata da Costituzioni antichissime che non hanno subito nel corso dei secoli modifiche sostanziali; non hanno intaccato lo spirito originario e le tradizioni del Santo Monte. L’abito dei confratelli è di tela bianca, fine e inamidata, composto da una camicia e una gonna. La camicia, guarnita di volanti alle maniche, spalle, girocollo e petto, è arricchita da fiocchi neri. L’abito maestoso ed imponente viene imposto ai neoconfratelli durante la cerimonia della professione, che si svolge di norma il Venerdì che precede la Domenica delle Palme. Al termine dell’esposizione di Giacomo Orrù, la giornata si è conclusa con l’inaugurazione della mostra fotografica “Settimana Santa di Iglesias”, allestita per l’occasione presso l’androne del Palazzo Comunale, dove resterà aperta fino al 16 marzo.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “BELLE COME IL SOLE” DI SECONDA CARTA
Sabato 7 marzo, presso la sede pisana di Via Carducci, dell’Associazione Culturale Sarda “Grazia Deledda”, nell’ambito del calendario pisano di iniziative volte a caratterizzare il mese di marzo dedicato alla figura della
donna, si è svolto un interessante pomeriggio, che ha visto come protagonista femminile a tutto tondo, Seconda Carta, scrittrice ed insegnante sarda, coniugata con tre figli, e autrice della sua nuova fatica letteraria “BELLE COME IL SOLE”. Dopo un breve aperitivo e, giusto il tempo di attendere gli ospiti invitati, accolta dal saluto del Presidente dell’Associazione Giovanni Deias, l’autrice ed il suo libro sono stati magistralmente presentati dalla professoressa Titina Maccioni, membro del Consiglio Direttivo e componente del settore cultura, la quale, oltre a proporre la lettura di alcuni brani, ha sottolineato come in questo saggio storico-antropologico, Seconda Carta abbia sapientemente voluto raccontare, attraverso una serie di interviste, la storia e la vita delle tabacchine tortoliesi (is piccioccas, le ragazze) dagli anni ’20 agli anni ’60. Durante la presentazione il Presidente Deias ha declamato alcuni versi tratti dalla poesia di Seconda Carta “Le mani delle donne”. Dal suo raccontare è emersa una scrittrice acuta, attenta ed ironica, che il pubblico presente ha potuto apprezzare ed applaudire.