Spettacolo Teatrale scritto, diretto ed interpretato da Valentina Picciau. Con il supporto registico e tecnico di Luca Azzena. Compagnia Filofficina Botteghe Cultura Attiva.
“ E rimasero, a noi solo, gli ultimi versi
mentre suonavano, corde e tamburi,
i passi della nostra fine
un popolo stanco, malato e vivo
che ancora aveva fame di storia”
Lo spettacolo per una sola voce recitante, si apre con un presagio di fine. La fine di un popolo, la storia di una terra a metà, divisa e nemica a se stessa. Una donna, Rosa degli Asfodeli, racconta attraverso la voce dei padri, delle madri e delle altre figlie di un paese della terra sarda vicende e luoghi, immagini e suggestioni di un popolo diviso tra il moderno ed il contemporaneo. Lo sfruttamento e la modernità. Ambientato negli anni settanta, ambientato a cavallo tra il nuovo mostro delle servitù militari, lo spopolamento, l’arrivo del nuovo mondo. La fine dei vecchi codici. L’inizio di una nuova poesia che molti non ebbero la gioia di incontrare. Rosa degli Asfodeli narra i suoi racconti ed i suoi ricordi, rivestendo di teli i cestiti e gli ornamenti appartenuti a una epoca ormai in declino per conoscere e abitare “ il nuovo mondo”.