LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ALIMENTOS SARDOS IN DIES DE FESTA” DI COSTANTINA FRAU L’8 MARZO A BORORE


di Gian Piero Pinna

Nella sala conferenze del “Museo del Pane di Borore, a cura del Centro Italiano Femminile, con inizio alle ore 16,00, il prossimo otto marzo, ci sarà la presentazione del libro di Costantina Frau “Alimentos sardos in dies de festa”, scritto in italiano e in sardo, corredato con circa 300 fotografie, ci sono condensate le radici delle tradizioni sarde. Interverranno il sindaco del paese Salvatore Ghisu, la giornalista dell’ANSA Maria Giovanna Fossati, l’autrice del libro Costantina Frau e la responsabile del Centro Dietologia dell’Ospedale “Zonchello” di Nuoro, Salvatorangela Cau. Coordina l’evento Maria Antonietta Cadeddu.

Quest’opera, prendendo come spunto le abitudini alimentari del passato, che avevano come costante il variare delle stagioni, arricchisce ulteriormente la già notevole produzione libraria di Costantina Frau, che in “Alimentos sardos in dies de festa”, ha condensato tante notizie sulle radici della sua terra, mettendogli l’abito buono e preservandole da l’oblio. Nella sua opera, la studiosa analizza anche le ricorrenze festose e ne enuncia le origini e le caratteristiche peculiari, ma il libro è reso anche particolarmente prezioso per le traduzioni quasi integrali in lingua sarda, nella variante utilizzata nella Sardegna centrale. Insieme alle pietanze e ai dolci, si analizzano le ricorrenze per le quali si confezionano, come per il carnevale, la Quaresima, il periodo pasquale, senza trascurare ricorrenze importanti della vita agropastorale, come la tosatura delle pecore, la mietitura del grano, la vendemmia e tanto altro ancora.

L’autrice nella sua opera, dimostra anche come la preparazione dei frutti e delle erbe selvatiche, non richieda più tempo di quelle coltivate, o di quelle pietanze elaborate che hanno perso le virtù salutari. È sufficiente lavarle, tagliarle a pezzi e cucinarle in modo semplice, senza trascurare il fatto che quando si ritrovano i sapori e i  saperi, allora c’è cultura, c’è identità, c’è benessere. Salvaguardare il modo di alimentarsi di un popolo, è anche valorizzare la sua storia, valorizzare ciò che la terra offre spontaneamente, per conoscerla e utilizzarne i frutti in modo ottimale per star bene con se stessi e gli altri, in quanto i sapori ancestrali della nostra Isola, inebrieranno sempre il cuore e la mente delle stesse dolci melodie che inebriavano l’antico popolo nuragico.

Un libro, dunque, che non parla solo di cucina, ma affronta tanti altri argomenti, il tutto con un piglio mai banale, quasi con rigore scientifico, in cui si ritrovano le nostre tradizioni, il folclore, le abitudini alimentari e la religiosità delle nostre popolazioni, in definitiva, è un vero e proprio studio antropologico, che è stato realizzato prendendo spunto dalla nostra gastronomia e allargando la visuale anche ad altri orizzonti.

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