di Fabio Marceddu
Nina Lepori è una donna minuta con un sorriso di una bellezza trascinante. A volte si fugge per ritrovarsi, altre volte ci si ritrova fuggendo o l’arte del cambio è scritto nel DNA, altre volte ancora si parte per darsi e dare nuove opportunità. Questa bionda di Sardegna viene da Villagrande Strisaili, il più Montagnoso paese dell’Ogliastra, sospeso fra il cielo e il mare. La formazione di questa Cagliaritana d’adozione avviene fra il Liceo Classico Dettori e la Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari. Sono anni, quelli a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta, che la vedono impegnata su vari fronti: conduce un telegiornale per un’emittente isolana, partecipa come attrice a diverse produzioni alternando le sue capacità artistiche a quella “canoniche” universitarie. La sua abilità e curiosità per le lingue (oggi ne domina cinque) la portano a Bruxelles per l’Erasmus dove ha la fortuna di accedere alla consultazione di documenti e alla bibliografia della Commissione Europea e prepara la tesi di laurea su alcuni aspetti della regolamentazione ambientale europea per le imprese. Dopo la laurea, col massimo dei voti, intraprende l’esperienza estera e si trasferisce in Germania ad Amburgo. Accanto all’intenso impegno di apprendimento della lingua tedesca (necessario per vivere in Germania), inizia a lavorare come consulente in un istituto di ricerche sociali e di mercato, dove tuttora lavora. Se deve scegliere un aggettivo per descrivere il comportamento dei tedeschi al lavoro, in società, nei rapporti in generale, sceglie la correttezza. La vita non è facile, ma qui funzionano i meccanismi di aiuto, che scattano quando ti nasce un figlio, perdi il lavoro o hai difficoltà a pagare un mutuo e un affitto.
Ed è per questo forse che comunque ha scelto di “ballare” nella Napoli teutonica (Amburgo), senza mai guardarsi alle spalle, ma immaginando un futuro post-lavorativo cullata dalle onde del mare salvifico della sua terra.