La prima edizione della marcia della Pace risale al 1987: il lungo corteo partì da Santa Mariaquas, il bel Santuario Diocesano dedicato alla Vergine delle Acque, patrona della Diocesi, veneratissima dai fedeli di Ales-Terralba, e da allora sono passati ventisei lunghissimi anni in cui la marcia ha attraversato la maggior parte dei Comuni della diocesi di Ales-Terralba.
Tanti i temi affrontati da questa manifestazione e portati ogni anno all’attenzione non solo della stessa Diocesi, ma anche di tutta la Sardegna.
La marcia vuole essere un momento forte di aggregazione e testimonianza, ma al tempo stesso invitare tutte le persone di buona volontà a dare un contributo per trovare soluzioni ai numerosi problemi che attanagliano il Medio Campidano, la Marmilla, la Sardegna tutta e più in generale il mondo intero. Infatti, oltre all’attenzione ai problemi locali, non è mai mancato lo sguardo verso i grandi temi della giustizia e della pace, facendo proprio il tema di riflessione che ogni anno viene scelto dal Papa per la Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio.
La marcia è ormai diventata un importante momento di riflessione di fine anno che riesce a radunare migliaia di persone in un cammino che si snoda per i tanti centri della diocesi. A marciare è soprattutto la gente comune, le associazioni ecclesiali e laiche, i religiosi, i volontari, gli amministratori comunali, provinciali, regionali, i sindacati e i politici e talvolta anche i parlamentari sardi, tutti con un’unica visione, il Bene comune.
La marcia si è poi spostata a Guspini, a Gonnosfanadiga, con la presenza qualificante di Monsignor Emilio Eid, Vescovo del Libano. Nel 1990, a Baressa, con S.E. Mons. Giuseppe Pittau S.J. , parla di solidarietà per la giustizia. Nel 1991 fa tappa per la prima volta a Villacidro con il tema “Pace per l’est, pace che viene dal lavoro”. Un tema ancora molto attuale, se si pensa che nei nostri centri (molti si stanno spopolando) la disoccupazione raggiunge valori altissimi e che un giovane su due è senza lavoro.
Poi la tappa a Terralba nel 1992 ed ancora San Gavino con Monsignor P.Sudar, Ausiliare di Sarajevo, e nel 1995 ad Ales, dove si chiede pace per l’Africa, con P.O.Matulungu, consigliere generale dei Gesuiti per l’Africa.
Nel 1996 da Montevecchio, luogo simbolo della cultura mineraria, ci si interroga con il tema “Quale pace senza lavoro?”. Dal Campidano la marcia ritorna in Marmilla prima a Villanovaforru, poi a Masullas-Mogoro, poi ancora Arbus, Villacidro, Sardara, Guspini per arrivare al 2004 con il percorso da Pauli Arbarei a Siddi con il tema “In marcia contro le povertà”. Nel 2005 la marcia fa tappa a Gonnosfanadiga, mentre nel 2006 ad Ales torna Monsignor Riboldi con il tema “La persona umana cuore della pace”.
Nel 2007 la marcia della pace ritorna a Villacidro colpita alcuni mesi prima dalla piaga degli incendi, col tema “Creato: tenda della pace”. Non a caso, il percorso si snoda attraverso i boschi percorsi dalle fiamme. Un creato che vasalvaguardato, perché lo sviluppo umano con il consumo e lo spreco delle risorse del creato sta rovinando pericolosamente in un cammino senza ritorno.
Nel 2008, a Sardara, il tema quanto mai attuale “Combattere la povertà – costruire la pace”, ha coinvolto tutte le comunità della diocesi, portando i consigli comunali a deliberare sul problema sempre più forte. Un corteo lunghissimo, composto da non meno di 4mila persone, ha così manifestato la volontà di combattere l’onda della povertà che sta avanzando nella nostra società sarda, d’Italia e del mondo e ci travolgerà se non la fermiamo.
Nel 2009 la lunga marcia da San Nicolò d’Arcidano a Terralba ha visto la partecipazione di oltre 4000 persone. Il tema “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato” ha creato l’occasione di trattare temi attuali quali la salvaguardia del creato. Mons. Michele Russo, Arcivescovo del Ciad, ci ha portato a sentire più direttamente i problemi del suo popolo alla ricerca di un giusto sviluppo.
Il 2010 ha affrontato il tema caldo delle persecuzioni dei cristiani in Africa: il tema “Libertà religiosa, via per la pace” ha dato spunto a Mons. Ghaleb Bader, Arcivescovo di Algeri, per raccontare la tragedia vissuta in Algeria.
La 25° Marcia della Pace, tappa raggiunta nel 2011, ha visto una grande festa soprattutto per i giovani con il concerto della Pace tenuto dal Gen Rosso; l’intervento di S.E. Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, è stato sul tema “Educare i giovani alla pace”.
Negli anni, con la Marcia hanno sfilato i rappresentanti di molti dei punti più “caldi” del pianeta, dove la pace è un anelito o dove è una conquista faticosa.