Il Cagliari più brutto della stagione stecca ancora davanti al pubblico di casa: stavolta contro il Chievo è una sconfitta senza appello, meritata e maturata senza mai creare pericoli: 0-2 con una partenza da dimenticare. Ormai gli avversari lo hanno capito: pressing alto per smorzare sul nascere la manovra offensiva rossoblù, che non riesce a trovare sbocchi alternativi. Così hanno fatto gli uomini di Maran, trovando la via del gol con la – ormai – consueta facilità: due gol in 10 minuti e per gli ospiti ecco la partita ideale, da poter gestire nelle propria metà campo tamponando e ripartendo. Stavolta il Cagliari non è neanche riuscito ad abbozzare una delle rimonte clamorose cui quest’anno ha abituato il pubblico. Ora la classifica preoccupa, la squadra di Zeman è terzultima a 11 punti, scavalcata proprio dal Chievo che ha fatto suo lo scontro diretto.
Primo tempo – Ancora un avvio da dimenticare, con il Chievo che sblocca subito, al 4°, con un’acrobazia di Meggiorini, rimesso in gioco da una deviazione aerea di Benedetti dopo mischia in area sugli sviluppi di un calcio piazzato. Al 6° Ibarbo mette in rete da pochi passi raccogliendo un colpo di testa di Rossettini, ma è in fuorigioco. Al 10° Paloschi firma il raddoppio: facile la deviazione sul cross dal fondo di Zukanovic. All’11° Meggiorini manca il colpo del ko mandando alto da buona posizione. Ed è sempre il Chievo, per due volte sul finire di tempo, a cercare con più convinzione la via della rete.
Secondo tempo – Zeman non indugia oltre: Longo, Donsah e Avelar per Cossu, Crisetig e Pisano. Ma è ancora il Chievo a provarci: il mancino a giro di Brisa in avvio di ripresa è fuori di poco. Risponde Ibarbo al 3°: spalle alla porta, lato corto dell’area di rigore, si libera con una giocata e prova il colpo di punta che finisce alto. Al 4° Farias temporeggia troppo e, da buona posizione, spara sulla schiena di un difensore. Poi la gara si addormenta, il Chievo controlla e qualche volta prende campo, come al 20° quando Cragno è costretto a deviare in angolo su tiro di Izco. Al 33° ci prova ancora Ibarbo, il suo sinistro impegna Bizzarri in tuffo. Al 41° Farias, dopo 30 metri di corsa, scarica per Longo che è anticipato in angolo prima del tiro a botta sicura. Troppo poco per impensierire un Chievo modesto ma perfetto. E per la prima volta Conti e compagni si guadagnano i fischi del Sant’Elia.
Era meglio quando si stava peggio…..
A Roma direbbero “arridatece Cellino!!!!!!”
seguendo il messia del calcio si può arrivare…..in serie B.