PER CONOSCERE LA SARDEGNA NURAGICA, ESPOSIZIONE AL MUSEO PIGORINI DI ROMA DAL 29 NOVEMBRE AL 21 MARZO 2015

il Museo Pigorini di Roma


riferisce Gemma Azuni

Attraversa il Tirreno l’importante mostra “L’isola delle torri. Giovanni Lilliu e la Sardegna nuragica” tenutasi a Cagliari, Cittadella dei Musei, Torre di San Pancrazio, marzo-settembre 2014, curata dalla Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano, unitamente alla Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro. L’esposizione approda a Roma nel Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, dal 29 novembre 2014 al 21 marzo 2015, grazie al fondamentale contributo della Fondazione Banco di Sardegna, del Comune di Cagliari e alla collaborazione delle Camere di commercio della Sardegna. La mostra si tiene sotto l’egida della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna e  della  Direzione Generale per le Antichità del MiBACT La Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” incrementerà il percorso offerto a Cagliari con la presentazione dei materiali sardi della propria collezione, fra cui alcuni significativi reperti legati al periodo nuragico. Per l’edizione romana della mostra sarà presente un’istallazione multimediale che condurrà i visitatori alla scoperta del complesso statuario protostorico di Mont’e Prama i cui scavi tutt’ora in corso stanno restituendo ancora materiali di eccezionale importanza. L’istallazione virtuale è stata curata dal CRS4, il centro di ricerca interdisciplinare che ha ideato il nuovo software per l’acquisizione in 3D delle statue recuperate negli anni ’70. La mostra sarà accompagnata da eventi fra cui una giornata di studi dedicata al centenario della nascita di Giovanni Lilliu, che ricorrerà il 13 marzo 2015; archeologo e intellettuale sardo, con la sua instancabile attività di studioso e divulgatore ha portato all’attenzione della Sardegna e del mondo la “civiltà nuragica”. Inoltre saranno presentati reperti frutto di recenti sequestri.
L’esposizione si svolge attraverso tre fili conduttori – il metallo, l’acqua e la pietra – proponendo al pubblico oltre 1000 reperti inediti o poco conosciuti utili a comprendere gli aspetti fondamentali della civiltà nuragica: l’architettura, il mondo del sacro e quello funerario, le tecnologie costruttive (in particolare quelle idrauliche), la società, l’economia, il territorio, la metallotecnica, l’arte. Emerge l’immagine di una Sardegna nuragica dinamica, aperta verso l’esterno, dal quale recepisce e rielabora, in un linguaggio originale, prestiti culturali e tecnologici innestandoli nel solco di una tradizione solida e ricca. I manufatti ritrovati in Sardegna e quelli di fattura nuragica arrivati nelle ricche tombe di esponenti delle aristocrazie italiche, sono gli indicatori di scambi commerciali e culturali, che percorrono il Mediterraneo sulla scia di antiche rotte mai abbandonate.
Grazie alla collaborazione con le Soprintendenze per i beni archeologici della Toscana, della Calabria e di Salerno, del Museo Castel Ursino di Catania, gli oggetti di fattura sarda saranno esposti con gli altri provenienti dai maggiori scavi tenutisi in tutta l’isola negli ultimi trent’anni.

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