di Paolo Pulina
Dopo l’appuntamento annuale del mese di marzo (in vista della rendicontazione alla Regione delle attività dell’anno precedente), i Presidenti dei 70 Circoli della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde nell’Italia continentale) si sono riuniti, insieme ai componenti del Comitato esecutivo, domenica 9 novembre 2014, a Milano, presso l’auditorium del Centro “Cardinale Schuster” per un esame generale della situazione.
La relazione introduttiva della presidente Serafina Mascia
Serafina Mascia ha preso le mosse dal richiamo dei documenti, inviati a più riprese alle autorità competenti e pubblicati nel sito della FASI http://www.fasi-italia.it/ , che testimoniano la caparbia volontà dell’organizzazione degli emigrati di ottenere risposte dai nuovi interlocutori politici (insediatisi nella Regione Sardegna dopo le elezioni del febbraio 2014) nonostante il loro lungo silenzio ufficiale negli inizi del loro mandato e l’attuale lentezza procedurale (innanzitutto per l’erogazione dei saldi 2013 e degli anticipi 2014).
La richiesta della nomina della Consulta dell’emigrazione per l’approvazione del piano annuale e pluriennale del settore Emigrazione, rivolta all’Assessore del Lavoro, Virginia Mura, nonché al Presidente della Giunta, Francesco Pigliaru (questione presentata anche al Presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, e al Presidente della Commissione consiliare, Raimondo Perra), è rimasta a lungo senza risposta.
Ci sono voluti mesi, fino all’incontro dell’Assessore con una delegazione delle Federazioni, per dare finalmente un avvio al dialogo: comunque tardi per correggere le dinamiche che hanno portato all’assestamento di bilancio per il 2014. A niente sono serviti i numerosi incontri con esponenti delle forze politiche e istituzionali. Solo in concomitanza con i lavori del Consiglio, in un comunicato diffuso dall’Ufficio stampa della Regione, l’Assessore Mura ha dichiarato che “in una delle prossime sedute della Giunta, forse già entro la prossima settimana [quella che comincia lunedì 10 novembre], approveremo la delibera che ricostituisce la Consulta per l’emigrazione”.
Nei mesi passati i rappresentanti della FASI, la presidente Serafina Mascia e il presidente onorario Tonino Mulas, che è stato anche Vicepresidente dell’Ufficio di Presidenza della Consulta uscente, hanno avuto contatti anche con i funzionari per le questioni riferite alle risorse economiche, spiegando chiaramente come quella cifra messa in bilancio l’anno precedente non era quella effettivamente assegnata. Ammesso che la Regione Sardegna abbia in mente di raggiungere degli obiettivi “nuovi”, finora comunque non dichiarati, sembrerebbe volerlo fare senza tenere in alcun conto l’esistenza della rete dei Circoli degli emigrati e disinteressandosi della meritoria opera di centinaia di volontari attivi nei campi dell’aggregazione sociale e della valorizzazione della cultura sarda (la FASI, con la sua rete di 70 Circoli, può a buon diritto considerarsi un’agenzia culturale del livello di quelle più significative operanti in Sardegna).
Le proteste della FASI e delle Federazioni dei Circoli esteri hanno almeno indotto diversi Consiglieri regionali di maggioranza e dell’opposizione a presentare delle interpellanze e così i membri della Giunta sono stati obbligati a confrontarsi pubblicamente con le richieste degli emigrati. Il dibattito sviluppatosi in Consiglio Regionale sulla “Questione Emigrazione” è forse l’unico evento positivo, per quanto ci riguarda, di questo difficile rapporto con la Regione nel 2014. È da sperare che serva per una diversa ripartenza, visto che tutti, maggioranza e opposizione, hanno lì dichiarato, in quell’assise che rappresenta il Popolo Sardo (sia quello di dentro che quello di fuori!), di riconoscere l’importanza e la valenza della rete degli emigrati. È bene però ricordare che le risorse economiche per l’anno 2014, a seguito del voto della maggioranza nella seduta del Consiglio Regionale del 17 ottobre 2014, relativo all’assestamento della manovra finanziaria 2014, hanno subìto – rispetto alle disponibilità nel Bilancio regionale 2013 – non un taglio lineare del 20 %, bensì un allarmante taglio reale pari al 53 % !
Per quanto riguarda poi l’affermazione, riportata dalla stampa, dell’Assessore al bilancio Raffaele Paci, e cioè che “ci sono 1.200.000 di residui che dobbiamo spendere”, è facilmente dimostrabile che questi residui sono in realtà le risorse stanziate per i progetti approvati nel 2013 ma poi bloccati e che essi comprendono anche le quote del saldo che i Circoli attendono delle spese rendicontate il 30 marzo 2013 all’Assessorato del Lavoro. Al danno si aggiunge la beffa, dato che l’esistenza di residui praticamente fa intendere che i Circoli non sarebbero stati capaci di spendere i fondi regionali! L’Assessore al bilancio non può sottrarsi a un confronto su queste cifre e sul significato reale di esse!
Nella drammatica incertezza delle risorse a disposizione, drasticamente diminuite (di 2/3 in 3 anni) e dei tempi di erogazione dei contributi, vengono penalizzati i Circoli, soprattutto quelli operanti all’estero. L’invito è comunque a risparmiare e a non azzardarsi a fare spese in questo clima!
Tutti questi temi potranno essere affrontati e risolti in sede di confronto Emigrati-Regione all’interno della Consulta regionale dell’emigrazione. La FASI chiede, per esempio, che per l’utilizzo dei fondi del contributo 2014 non venga considerata la distinzione fra spese per funzionamento e spese per attività (è stato un azzardo produrre attività, quando si dovevano già anticipare al buio le spese degli affitti, spesso fatte dai dirigenti di tasca propria! – si vada a vedere il calendario eventi di questo 2014 sul sito della FASI http://www.fasi-italia.it/ ).
La nomina dei due rappresentanti FASI nella Consulta regionale per l’Emigrazione
La presidente Mascia ha ricordato che già in aprile 2014 la FASI e le altre Federazioni erano state invitate a designare celermente i loro rappresentanti. I componenti dell’Esecutivo della FASI – anche a fronte delle spese ingenti che avrebbe comportato la convocazione di un Consiglio Direttivo Nazionale (come previsto dalla legge n. 7/1991) per questo singolo oggetto – avevano precisato alla Regione che i nomi votati all’unanimità dall’Esecutivo, cioè Serafina Mascia e Tonino Mulas, sarebbero stati sottoposti a ratifica nel successivo Consiglio Direttivo Nazionale di ottobre-novembre, anticipando questa ratifica con una consultazione via e-mail e via fax. Visto che la Consulta non era stata ancora nominata alla data del 9 novembre, il voto è stato riproposto in assemblea. I rappresentanti dei Circoli hanno espresso il loro voto di ratifica e confermato all’unanimità i due rappresentanti, calorosamente applauditi dai presenti in segno di apprezzamento del loro impegno, che dura ormai da molti mesi, nella difesa dei diritti degli emigrati.
L’intervento di Tonino Mulas
Il presidente onorario e responsabile per i trasporti Tonino Mulas ha sottolineato che gli emigrati sono coscienti della drammatica situazione socio-economica che si vive in Sardegna. Gli emigrati devono – ogni volta che c’è un nuovo Consiglio e una nuova Giunta – ricominciare però da capo a spiegare l’importanza dei Circoli sardi nel mondo. Questa funzione, in tempi difficili e di smarrimento, rischia comunque di essere rimossa nell’opinione pubblica e nella stampa. Sta a noi tutti, Federazioni e singoli Circoli, informare per riaffermarla. Se poi si aggiunge che la burocrazia ha il pregiudizio che nei Circoli si facciano solo feste conviviali, si comprende come rischi di diffondersi, presso i Sardi residenti, oppressi dalla crisi, la convinzione che gli emigrati sarebbero spreconi e assistiti parassiti. In realtà, il grande equivoco è che costoro scambiano le grandi feste popolari con migliaia di persone – che includono la promozione della musica, della cultura e del prodotto sardo e che sono il frutto del lavoro di centinaia di volontari dei Circoli – per abbuffate conviviali dei soci.
Questo è il nostro modo di autofinanziarci per mantenere la rete e l’attività dei Circoli: non bastano i soldi della Regione. Gli uffici, se volessero, potrebbero documentarlo. Basterebbe confrontare i dati:
1. la somma dei bilanci (introiti e uscite dei Circoli);
2. la somma della movimentazione finanziaria dei Circoli (bigliettazione, distribuzione prodotti, cene, feste popolari, tessere, sottoscrizioni);
3. la somma dei contributi ricevuti dalla Regione Autonoma della Sardegna.
Questa rimozione di un’immagine forte dell’emigrazione si spiega anche con il fatto che gli emigrati nell’Italia continentale non votano e che quelli che vivono all’estero non possono facilmente, anche per ragioni economiche, presentarsi ai seggi nei loro paesi sardi d’origine.
Ciò non toglie che come cittadini ed elettori siamo parte integrante delle comunità in cui viviamo. E ciò spiega anche la particolare attenzione di quei presidenti, sindaci, assessori e consiglieri ai quali i Circoli offrono rapporti con la comunità ospitante, volontariato, cultura, distribuzione dei prodotti tipici, promozione del turismo, rappresentanza.
Certo, occorre riflettere, come ha detto la giovane delegata di Pisa, Tiziana Etzo, sui nostri limiti e sulle nostre chiusure all’interno di qualche gruppo dirigente nella capacità d’accoglienza dei giovani. Non bastano i programmi del gruppo giovani a livello nazionale. Occorrono: apertura, spazi fisici e autonomia culturale e di partecipazione in ogni Circolo. Dove questo esiste, arrivano anche i giovani. L’esito dei programmi indirizzati al recupero d’interesse da parte dei giovani emigrati nei confronti dell’isola d’origine non è certo incoraggiante, vedi il blocco dei progetti dei giovani, compreso quelli per la promozione.
Per la FASI positivo è il segnale di questi ultimi anni, con una quindicina di presidenti sotto i 40 anni. Gli emigrati non chiedono elemosine. Chiedono che si investa, favorendo progetti e attività che aiutino il ricambio, incoraggiando la nuova emigrazione a entrare nella rete (che è sicuramente da ristrutturare), mentre la Regione dà a intendere che la rete non serve più e chiude quei centri di rappresentanza che sono il frutto del lavoro di migliaia di volontari legati, come pochi nel mondo, alla loro terra di origine.
Tonino Mulas ha poi ricordato la positività dei risultati di Eurotarget FASI-Viaggi, che ha mandato in Sardegna migliaia di persone (con un aumento percentuale molto significativo del numero degli utenti – +24% -, se si confrontano i dati 2013 con quelli disponibili fino a ottobre 2014). Questo dato può essere di conforto nella prospettiva di un autofinanziamento, che sempre più si rende necessario prefigurare a fronte della diminuzione dei trasferimenti delle risorse regionali. A questo scopo può servire anche il progetto “Sarda Tellus”.
Il progetto “Sarda Tellus” e il dibattito
Il progetto è stato illustrato ampiamente dal responsabile Massimo Cossu, dell’Esecutivo FASI.
Esso intende costruire una rete di promozione del prodotto sardo di qualità, attualizzando la funzione dei Circoli e degli spacci, realizzando campagne promozionali con “giornate del prodotto sardo”, istituendo un centro nazionale con un sistema di e-commerce, motivando e preparando una rete di volontari esperti del prodotto a livello di ciascun Circolo.
È stato detto che è un progetto forte, articolato, complesso, presentato e già approvato in Assessorato e che può essere aperto alle Federazioni europee. Per ora è fermo: bisognerà vedere se il contributo verrà sbloccato. In ogni caso la FASI partirà con le campagne promozionali nel 2015, 10 giornate su 10 tipologie, a partire da Natale 2014 con l’agnello IGP (punto fermo del progetto è la garanzia della qualità, ha sottolineato Bastianino Mossa, presidente del Circolo di Piacenza, veterinario e grande conoscitore del mondo agropastorale).
Sul progetto si sono pronunciati molti altri presidenti: Giuseppina Pira (Parma; anche sul dovere di preservare la vita delle associazioni), Antonello Argiolas (coordinatore Circoscrizione Centro Nord), Gesuino Piga (Pavia; anche sul federalismo teorizzato in Sardegna dall’Ottocento); Maria Vittoria Migaleddu (Acrase-Roma; anche sulla salvaguardia dello studio della lingua sarda); Gianni Deias (Pisa; anche sul mantenimento dell’autonomia regionale sulla tutela ambientale dell’isola); Gianni Casu (Carnate; anche sul bilancio etico che dovrebbe essere presentato da ogni Circolo per far capire la propria forza economica e culturale).
Facendo seguito al bilancio positivo tracciato da Serafina Mascia nella relazione, Maurizio Sechi, dell’Esecutivo, ha fornito le informazioni relative al modo in cui sul sito FASI – alla finestra ”Solidarietà Sardegna” – saranno documentati gli interventi che i diversi soggetti beneficiari (Comuni, ma non solo) hanno realizzato spendendo i fondi raccolti dai Circoli a favore di coloro – enti, aziende, o persone – che hanno subìto danni a seguito dell’alluvione “Cleopatra” abbattutasi in Sardegna nel novembre 2013.
Sui progetti per i giovani ha relazionato, in assenza del Coordinatore nazionale Giancarlo Palermo, il vice Stefano Pilu, che ha illustrato: a) il progetto “Musica in Circolo” e in particolare il tour del Tenore “Sos Emigrantes” (un gruppo di giovani sardi emigrati in continente: ha parlato per loro Stefano Pira), che ha prodotto un CD-demo; b) il progetto “Workshop sulla comunicazione interna ed esterna nell’associazione”, un progetto di notevole importanza per la formazione, l’aggregazione e il coinvolgimento dei giovani all’interno dei Circoli.
Sulle iniziative musicali ha preso la parola anche il cantautore Max Zaccheddu (Biella).
Sui temi della comunicazione, oltre a chi scrive, sono intervenute, sottolineando la necessità di investire sul rinnovamento dell’immagine del marchio FASI e Circolo FASI e di puntare sui social network, le giovani Tiziana Etzo (Pisa) e Stefania Calledda (Vicenza), e la presidente del Centro sociale culturale dei sardi di Milano, Pierangela Abis, che ha auspicato la creazione di una sottoscrizione per la voce “pubblicità sulle iniziative FASI” nelle pagine dei giornali sardi (Mossa aveva auspicato la ricerca di sponsor per “entrare” nelle trasmissioni televisive diffuse in Sardegna).
Giuseppe Fadda (Como) ha stigmatizzato l’irrispettoso comportamento (fatto di mancate risposte) della Regione nei confronti degli emigrati che vogliono esporre le proprie ragioni.
L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, nel recentissimo comunicato citato all’inizio di questo resoconto (in cui ha comunicato che, appena ricostituita la Consulta, avverrà l’immediato incontro con i rappresentanti per esaminare i problemi che riguardano il mondo dell’emigrazione), ha aggiunto: “La nostra attenzione nei confronti degli emigrati sardi non è mai venuta meno. Sappiamo quanto siano importanti i Circoli nel mondo, anche per veicolare l’immagine della nostra regione. Per quanto riguarda i finanziamenti, sono in fase di erogazione i fondi relativi al 2013, ed è imminente il pagamento di quelli del 2014. Confermiamo la nostra intenzione di riformare, con il contributo della Consulta, la legge regionale che disciplina il sistema dei Circoli degli emigrati e il loro finanziamento”.
Nell’attesa che la Regione dalle parole passi ai fatti, la FASI si impegna per organizzare al meglio la partecipazione a Roma dei rappresentanti dei Circoli all’udienza con Papa Francesco di mercoledì 10 dicembre 2014.
Note finali
- La mozione finale approvata all’unanimità dal Consiglio Direttivo Nazionale della FASI è già pubblicata in questo Blog:
- Al termine del Consiglio Direttivo Nazionale i Tenores di Neoneli hanno presentato in anteprima il progetto “Zuighes” (con diffusione delle prime copie del libro di Tonino Cau) e, accompagnati da Orlando e Eliseo Mascia, hanno offerto le emozioni del concerto “Zuighes”, impreziosito anche da un’esibizione di danza classica della ballerina Claudia Tronci.
di cuore vi auguro che si compia il vostro desiderio—