Allarme dai circoli sardi. Da Stoccarda, Paola Puggioni, un’artista olianese, lancia un appello alle istituzioni per scongiurare la serrata di queste importanti realtà culturali. Un anno fa Paola decise di trasferirsi in Germania. Una decisione sofferta, presa a malincuore, ma costretta. Nell’isola, per lei come per molti sardi, non ci sono prospettive, non c’é futuro. In Barbagia Paola aveva lasciato le due figlie, che fortunatamente la raggiungeranno qualche tempo dopo. «I primi sei mesi”-racconta-“sono stati un inferno. Andare avanti era durissimo, la lontananza, una lingua nuova, uno stile di vita completamente diverso. “Poi sono capitata per caso a Stoccarda, chiamata ad esibirmi per uno spettacolo. Da quel momento tutto é cambiato, lì ho conosciuto la mia famiglia adottiva». Adesso la giovane originaria del paese del Corrasi lavora in una panetteria e si é ambientata perfettamente nella sua nuova casa. A Stoccarda Paola Puggioni ha trovato la sua isola felice. «Una piccola Sardegna – racconta – rappresentata dal circolo “Su nuraghe”. Questa é la mia seconda abitazione dove ho trovato amici stupendi, che mi hanno accompagnato e sostenuto nei momenti di difficoltà e sconforto, di solitudine e tristezza».Qualche giorno fa é trapelata la volontà della giunta regionale di dare un taglio deciso al finanziamento ai circoli sardi, con l’annesso mancato pagamento delle spese anticipate dai vari centri nel mondo. Una mannaia, che rischia di far chiudere molte di queste ambasciate dell’isola e indebolire fortemente le attività delle restanti. Un’eventualità molto triste per quanti, come Paola Puggioni, hanno trovato in questi luoghi di ritrovo, di confronto, di scambio, di aiuto dei pilastri solidi, dei punti di riferimento irrinunciabili. Ed é per questo che, muovendo dalla sua personale esperienza, la solista olianese decide di rivolgersi alla politica, perché metta fine a quella che definisce “una vergogna”, ridando dignità e forza a queste belle succursali sarde. Francesco Pistis ha dedicato quarant’anni della propria vita ai circoli. Attualmente a Stoccarda ricopre la carica di tesoriere. La sua tempra di uomo ostinato e deciso lo spinge a non arrendersi, non ci sta alle logiche pretestuose del risparmio e del riordino dei conti. «É ridicolo -dichiara- affermare che con le nostre briciole si risolvono i problemi economici della Regione. In questo modo si realizzano solamente danni enormi, a discapito di quelli che sono canali di promozione, dal potenziale enorme». Alcune settimane fa, ad esempio, il gruppo “Battos moros” di Oliena é stato ospite del circolo nuraghe, in occasione della festa della birra. Un efficace modo per raccontare la Sardegna, attraverso i costumi, i balli e i riti, alla presenza di migliaia di persone. Da qui l’appello perché i circoli dei sardi nel mondo vengano mantenuti in vita.
* La Nuova Sardegna