Ci sono due questioni da tener ben presenti nell’affrontare il tema della Continuità territoriale da e per la Sardegna. La prima è che la filosofia che accompagna l’azione della Commissione europea è il libero mercato. Questa è la regola “aurea” a cui si attengono i funzionari delle varie commissioni. Le eccezioni alla libera circolazione delle persone e delle merci deve essere motivata e preventivamente autorizzata dalla Commissione Europea. La seconda è che Bruxelles – con la Decisione CE n° 1712 del 27.04.2007 – ha riconosciuto il diritto della Sardegna a dotarsi di una continuità territoriale aerea. Bisogna tener conto di queste cose per capire cosa sta accadendo sulla cosiddetta Continuità territoriale 2 (cioè i collegamenti aerei a prezzi agevolati degli aeroporti di Cagliari con Palermo, Napoli, Firenze, Bologna, Verona e Torino; di Olbia con Bologna e Verona e di Alghero con Torino e Bologna. Mentre la Continuità territoriale 1, riguarda i collegamenti aerei dei tre aeroporti sardi con Roma e Milano). L’errore che, secondo il mio modesto parere, è stato fatto dalla Regione in questa vicenda è quello di aver pubblicato il decreto sugli Oneri di Servizio Pubblico, cioè le regole a cui le compagnie si devono attenere nell’effettuare il servizio, senza aver cercato un preventivo confronto e parere con la competente Commissione Europea. In pratica la Regione doveva andare a Bruxelles e dimostrare, dati alla mano, i motivi per cui la Sardegna ha bisogno di attivare oneri di servizio pubblico con quegli aeroporti per garantire e facilitare le mobilità dei sardi, ma anche dei cittadini che in Sardegna vengono per motivi di lavoro, di studio, per le vacanze, etc. È chiaro, solo per fare un esempio, che se la Regione intende onerare un collegamento giornaliero da Cagliari a Palermo, in presenza di un collegamento con il vicino aeroporto di Trapani effettuato in regime di libero mercato, la Commissione solleva sicuramente qualche problema. Ma è altrettanto chiaro che se il collegamento con Trapani esiste per 1 o 2 voli alla settimana, la Regione avrà tutti gli strumenti e gli argomenti per imporre la sua scelta. Dipenderà naturalmente dalle determinazione con cui sarà capace di portare avanti le sue ragioni e dalla forza delle sue argomentazioni. D’altra parte, la sfida vera che ha davanti la Giunta regionale è quella di come far coesistere i voli low cost e la continuità territoriale. Abbiamo bisogno di tutte e due le cose e va respinto senza tentennamenti il tentativo di imporre una scelta fra l’una e l’altra modalità. Per questo bene ha fatto il presidente Pigliaru, proprio in queste ore, a sottolineare l’importanza dei voli low cost per la nostra Regione. L’attuale Giunta raccoglie, purtroppo, un’eredità piuttosto negativa conseguente all’azione confusa e inconcludente del passato governo regionale. Colpisce, per esempio, la campagna che certa stampa sta facendo in questi giorni sulle decisioni dell’Unione europea, a fronte del silenzio che la stessa stampa ha praticato quando la Giunta Cappellacci ha cancellato la cosiddetta Continuità territoriale 2.
COSA NON HA FUNZIONATO E COME RIMEDIARE. CONTINUITA’ TERRITORIALE 2: QUALE FUTURO?
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