Questo messaggio, promosso dalla Fondazione Sardinia, è stato discusso e fatto proprio dalle organizzazioni Irs, Partito dei Sardi, Progres, Rossomori, Sardigna Libera, Sardigna Natzione, Sel, Unidos, Confederazione Sindacale sarda, Confederazione dei Verdi e Sardegna Sostenibile e Sovrana. Nei prossimi giorni il messaggio verrà consegnato al comitato per il sì all’indipendenza della Scozia da una delegazione composta da diverse sigle che si recherà ad Edimburgo. La valenza politica del messaggio va oltre il contenuto dello stesso perché segna il primo tentativo riuscito di convergenza di forze politiche indipendentiste, sovraniste e progressiste su un tema specifico.
Messaggio delle donne e degli uomini di Sardegna al Popolo della Scozia
Care sorelle e cari fratelli scozzesi, la nostra presenza in Scozia in questo tempo cruciale per la vostra storia e per la storia d’Europa, la storia di tutti noi, vuole essere un sincero atto di vicinanza e ammirazione per quello che avete fatto e state facendo: arrivare pacificamente a sancire il diritto all’autodeterminazione coinvolgendo un’intera nazione in un grande momento di responsabilità collettiva e di sovranità popolare. Ciò che risalta e conforta, l’insegnamento che cogliamo dalla vostra esperienza, è che questa libertà di decidere, questa possibilità di scegliere se divenire Stato indipendente, voi l’avete conquistata con un lavoro di anni, giorno per giorno, con tenacia e pazienza, tanto nutrendo la vostra coscienza storica nazionale quanto governando attraverso il vostro Parlamento la vostra società, rendendola più prospera e più giusta. Voi ci avete mostrato che il referendum di autodeterminazione non è l’inizio di una storia ma il segno che una storia nuova è già iniziata. Una storia costruita attraverso il concorso e la partecipazione di ogni singola donna e uomo di Scozia, capaci di elevarsi al ruolo di quotidiani eredi della vostra splendida Dichiarazione di Arbroath: In verità non è per la gloria, non per le ricchezze, non per gli onori che noi combattiamo, ma per la libertà… per quella sola, a cui nessun uomo retto rinuncerebbe, anche a prezzo della vita stessa. Per questo, qualunque sarà il risultato del referendum, noi sappiamo che voi avete già vinto: il cammino per rimettere il futuro della Scozia nelle mani degli scozzesi, come avete efficacemente scritto, è tracciato. Noi siamo qui in rappresentanza di tanta parte della gente sarda, dei nostri partiti e del nostro Parlamento per tessere un legame che vorremmo che si facesse sempre più profondo. Ma soprattutto siamo qui a rappresentare il sentimento crescente del nostro popolo, un popolo che sempre più anela a riprendersi la sua sovranità e tornare a prendere in mano le redini della propria storia. Un popolo che ambisce a scrivere la sua costituzione, rinverdendo i fasti di quella Carta de logu che, come la vostra Dichiarazione di Arbroath, dalle profondità del medioevo ci chiede di continuare a lavorare per il bene “dessa republica sardisca”. Il vostro esempio ci sarà d’aiuto e di conforto nei momenti difficili. I vostri successi saranno motivo di entusiasmo come fossero i nostri. Viva la Scozia! Viva la Sardegna!
ma poi non piangete