di Paolo Rapeanu *
“Mi trovo qui per un breve periodo di vacanza, ho ritenuto utile poter guardare direttamente le zone in cui le forze armate fanno esercitazioni”. E’ un estratto delle uniche dichiarazioni rilasciate alla stampa da Roberta Pinotti, ministro della Difesa, durante il sopralluogo “inaspettato” compiuto in più zone della Sardegna sottoposte alle servitù militari. L’esponente del Governo Renzi ha visitato, spostandosi a bordo di un elicottero, Olbia, Sassari, Macomer, Oristano, Capo Frasca e Teulada. Altre due “visite”, non confermate, sarebbero state effettuate anche al Salto di Quirra e a La Maddalena. La Pinotti spiega che “con Pigliaru non abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa ma aperto un tavolo”, e il riferimento è, chiaro e limpido, alla vicenda “servitù militari”. “Vogliamo capire le ragioni della Regione e ragionare insieme per capire quali soluzioni possono esserci perchè ci possa essere una presenza delle forze armate nell’isola che conviva al meglio con le esigenze della popolazione”. Incalzata sull’ormai noto “decreto Competitività”, come accaduto durante la visita del suo collega che regge il dicastero dell’Ambiente (Gianluca Galletti, ndr), anche la Pinotti elargisce rassicurazioni a piene mani: ” A volte si danno dei titoli che rappresentano realtà in modo diverso, si può lavorare sul regolamento ma proprio questo regolamento non annulla le bonifiche, è anzi la prima strada per aprire il terreno alle bonifiche”.
Così la Pinotti. E, anche se il suo non è, cronologicamente parlando, il primo, l’intervento di Raffaele Paci è certamente il più “forte”, non fosse altro perchè il vicepresidente della Regione è della stessa parte politica della Pinotti. Tra le righe del suo intervento non si fatica a scorgere il malumore per la visita “inattesa” del ministro. “Ci fa piacere che i ministri vengano in Sardegna in vacanza e si preoccupino delle problematiche dell’isola, ma auspichiamo e riteniamo più opportuno che, in futuro, i rappresentanti del Governo prendano contatti e coinvolgano le Autorità regionali. La posizione della Regione sui poligoni militari è stata espressa più volte e resta la stessa”, sentenzia Paci, “non abbiamo firmato il protocollo di intesa, ma resta aperto il tavolo con il Governo. La Sardegna ha diritto a una diminuzione della pressione delle servitù militari e continua a chiedere a Roma indennizzi economici per i danni causati nelle e dalle aree militari. Con l’autunno dovrebbe essere portato in Aula il decreto Ambiente. Paci è certo: “Sarà l’occasione per far sentire la nostra voce e trovare una soluzione accettabile” in merito alle “aree militari, alle bonifiche e all’equiparazione delle soglie di inquinamento delle aree militari e industriali”. Concorde con Paci anche Pietro Cocco (capogruppo regionale Pd): “Opportuno prevedere il coinvolgimento del presidente Pigliaru su un argomento di fondamentale importanza come quello delle servitù militari che gravano sul territorio sardo. Su questi e sugli altri punti, il Partito democratico della Sardegna non è disposto a arretrare e continuerà a vigilare per il rispetto delle posizioni assunte”.
E le critiche “sparate” contro la ministro ad alzo zero, tra chi grida all’ennesimo “sopruso di Stato”, chi invita a “dare risposte alla Sardegna” e chi insinua il dubbi che la visita del ministro possa essere l’antipasto di “un impegno delle basi militari della Sardegna nello scellerato progetto di inviare armi italiane in Iraq”. Il primo a far sentire la sua voce è il leader e deputato di Unidos, Mauro Pili. “Cosa sia venuta a fare il ministro non lo ha detto certamente in un comunicato stampa, ma è certo che è venuta a concertare a suon di maialetti e buon vino la strategia per difendere i soprusi di Stato verso la Sardegna e i sardi”, tuona Pili, che rincara la dose. La Pinotti “se ne frega di essere in una regione a Statuto Speciale, ignora il Presidente della Regione, inutile e inesistente, e incontra direttamente i militari. Tutta la zona è presidiata da uno schieramento di militari e forze dell’ordine proprio a testimonianza della visita furtiva e vergognosamente tenuta nascosta. Quando un Ministro si muove con questo silenzio furtivo vuol dire che è pienamente consapevole dell’inganno che lo Stato sta compiendo ai danni della Sardegna e dei sardi. La sua presenza alla base di Teulada è un’offesa ulteriore del governo Renzi al popolo sardo”.Altri chili di furia verbale arrivano da Ugo Cappellacci, ex presidente della Regione, oggi consigliere regionale di Forza Italia. “Il Governo ci risparmi missioni più balneari che istituzionali. Piuttosto che rilasciare le solite dichiarazioni a buon mercato, il ministro convochi in Sardegna la conferenza regionale sulle servitù militari promessa a più riprese dagli esecutivi nazionali. È in quella sede, alla presenza della Regione e dei rappresentanti dei territori, che si devono prendere le decisioni sulle servitù militari. Lo diciamo pur non assumendo una posizione ideologica, ma nella ferma convinzione che non intendiamo subire scelte calate dall’alto. Con la Pinotti”, osserva sicuro l’ex governatore “siamo al terzo ministro in Sardegna che non incontra il presidente della Regione. Delle due è l’una: o sono venuti in vacanza oppure hanno un concetto sbagliato della nostra autonomia. Non vorremmo che fosse questo il nuovo rapporto con lo Stato centrale di cui fanno vanto il presidente Pigliaru e alcuni suoi assessori e di cui già ci eravamo fatti un’idea negativa dopo l’accordo patacca sul patto di stabilità. Ma la vera vergogna”, integra Cappellacci, “è che questa strana presenza in Sardegna di tre ministri coincida con una totale assenza del Governo sui temi cruciali per la nostra terra. È di oggi l’ennesimo appello della comunità di Olbia, gravemente colpita dall’alluvione del novembre 2013, ad un esecutivo che, in continuità con quello precedente, non ha ancora fatto niente. Dovrebbero arrossire per la vergogna, non per le scottature prese in spiaggia”. Sintentico Roberto Cotti, senatore sardo del M5S: “Spero che il sopralluogo del ministro Pinotti non abbia nulla a che vedere con gli intendimenti del Governo sulla possibile cessione di armi in Iraq. Mercoledì prossimo la commissione Difesa ed Esteri di Senato e Camera è convocata per una riunione straordinaria alla presenza del ministro, con tema i recenti sviluppi della situazione in Iraq. Spero che l’incontro non sia finalizzato ad acquisire il nullaosta all’invio di armi italiane in Iraq e, soprattutto, che la basi militari in Sardegna non siano in qualche modo coinvolte nello scellerato progetto”. *SardegnaOggi.it
VISITA SEGRETA??? COSA CI NASCONDE???