di Giovanni Runchina *
Che cos’hanno in comune gli spot tv di Prada e di Sony, la pubblicità per Volkswagen in Oriente e un cortometraggio sui tappeti di Nule? Nulla, almeno in apparenza. In realtà la firma è la medesima, quella di Carolina Melis. La art director cagliaritana ha messo il marchio su alcune tra le campagne di promozione più riuscite per clienti di primissimo ordine. L’ultima nel 2013 in Cina: «Sono stata quattro mesi a Pechino per curare la campagna di Volkswagen per il mercato cinese con l’agenzia Saatchi e la casa di produzione Pixomondo. È stata un’esperienza incredibile, sotto tutti i punti di vista, e credo irripetibile per molti aspetti».
Giramondo – «ho vissuto per vent’anni all’estero e al momento mi trovo a Cagliari, anche se non escludo di ripartire», – classe 1975, Carolina ha la multiculturalità nel dna e nella formazione; padre sardo e mamma danese, dopo il diploma al collegio del Mondo Unito dell’Adriatico si è trasferita in Danimarca e successivamente in Inghilterra per studiare danza e coreografia al Dartington College of Arts e animazione e illustrazione alla Central Saint Martins di Londra. Il suo lavoro, poco diffuso in Italia, lo spiega così: «Traduco al meglio l’idea di un’agenzia, scegliendo lo stile adatto a quanto si vuole comunicare; dalla palette di colori al tipo di fotografia passando per la musica. Creo quasi tutte le illustrazioni da sola e collaboro con studi di animazione per la produzione dei film». Una pianista dell’emotività che sfiora con tempismo perfetto tutti i tasti della suggestione sensoriale del pubblico televisivo. A Londra, dove è stata per quindici anni, ha collezionato una serie impressionante di esperienze: « Nel 2004 – racconta -sono entrata nella casa di produzione Nexus in qualità di regista. Per quasi un decennio mi sono occupata di animazione. Ho realizzato spot tv per Prada, Sony e Barclays, il cambio della veste del canale Bbc con spot animati in 3D; ancora, video musicali per Metronomy, Colleen, Vladislav Delay, Oh No Ono, Four Tet, e cortometraggi per Discovery Channel e Channel 4. Ho ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra i quali una nomination ai British Television Craft Awards per Hands – cortometraggio commissionato dal Consiglio d’Europa – e un Eurobest per la serie “BBC three World”. Come illustratrice e designer ho collaborato con Hermes e Sessun e con riviste del calibro di Vogue e Tank. Ho avuto l’onore di esporre le mie produzioni in contesti prestigiosi: il V&A Museum, il British Film Institute e l’Uppsala Konsert & Kongress». Carriera internazionale che non le ha fatto dimenticare la Sardegna: «Nel 2010 ho creato il cortometraggio Le fiamme di Nule prodotto dall’Isre, che racconta la storia di tre tessitrici. Da quel momento ho instaurato rapporti costanti soprattutto con quelle di Nule e di Ulassai». Passione che le ha fatto compiere un passo nuovo: «Da quando sono rientrata nell’isola in pianta stabile, mi sono concentrata sia sul design e l’illustrazione per riviste e libri sia su un progetto,Mio Karo, a cui tengo moltissimo. È un marchio di tappeti e tessuti ispirati ai motivi tipici della tradizione e realizzati qui nell’isola dagli artigiani di diverse località. Ho pensato – continua la creativa cagliaritana – di sfruttare le conoscenze acquisite nel campo della pubblicità per promuovere un mio design e le eccellenze locali. Tutto è ancora in fase embrionale ma sono abbastanza soddisfatta degli sviluppi. A giugno aprirò uno spazio a Porto Cervo, dove esporrò alcuni progetti legati alla tessitura. Un laboratorio sempre attivo condiviso con Mobilia, Antonio Nivola e Pierpaolo Ziranu, artigiani del legno e del ferro di Orani. Vogliamo condividere un luogo per progettare e sviluppare idee originali in loco; metteremo in mostra le bozze dei disegni, lo studio grafico e dei colori, le campionature, idee realizzate e non, modelli di progetti, i materiali. Insomma uno spazio che vuole dare risalto all’artigianalità e allo studio creativo». Dalla sua prospettiva la Sardegna rappresenta una miniera: «L’artigianato è una risorsa enorme, anche per i giovani designer. A chi vuole intraprendere questa carriera consiglio di studiare sia per comprendere bene i meccanismi della comunicazione, sia per individuare i soggetti cui proporre il proprio talento. La creatività da sola non è sufficiente perciò – conclude Carolina – è fondamentale girare il mondo per quanto è possibile così da acquisire esperienza, visione d’assieme e flessibilità».
* Sardinia Post