di Massimiliano Perlato
Da pelle d’oca, una emozione straordinaria. Nella giornata in cui sotto casa in piena Brianza ho atteso con gioia il passaggio della carovana del Giro d’Italia, cercando fra le formichine sulla bicicletta, l’esile figura di Fabio Aru, classe 1990 da Villacidro, ecco che la giovane promessa del ciclismo italiano firma un’epica impresa nell’arrivo a Montecampione. Quell’arrivo che nelle competizioni degli scorsi anni aveva visto il trionfo di Bernard Hinault e Marco Pantani. Personaggi che poi hanno fatto la storia del ciclismo. Per me Fabio non è una sorpresa visto che anche la scorsa stagione il corridore sardo fece una buona annata e si mise in mostra con delle prestazioni di qualità. Quest’anno intimamente aspettavo la sua esplosione ed ora il corridore dell’Astana è pronto a dichiarare battaglia inserendosi al quarto posto della classifica generale e soprattutto, opzionando per il suo futuro, straordinarie imprese. Non è ancora riuscito a prendersi la maglia bianca come miglior giovane (dove è secondo il classifica) visto la presenza di Majka. Perde ancora terreno Uran, la maglia rosa di leader, che anche oggi ha cercato di andare al suo passo e di perdere il meno possibile in vista della terza e ultima settimana di corsa. Perde lucidità anche Evans che resta sì secondo, ma sembra essere lontanissimo dalla forma avuta durante la prima settimana quando sembrava aver già chiuso il Giro. La giornata parte con la fuga da lontano tentata da un gruppetto di 12 corridori che provano a cercare la gloria in una delle tappe più importanti della Corsa Rosa. Con il passare dei km il gruppo maglia rosa rimonta e a questo punto arriva lo scatto decisivo di Hansen che si lascia dietro i compagni di fuga per tentare l’assalto vincente. Il corridore della Lotto viene però raggiunto e superato da Cardoso, ma lo stesso portoghese viene poi raggiunto dalla maglia blu Arredondo che si era lasciato alle spalle il gruppo maglia rosa grazie al contributo di Felline. I due però non riescono ad andare oltre e in testa si forma una nuova coppia, quella composta da Rolland e Deignan.Dietro ci sono i fuochi d’artificio: Aru scatta ai 2,2 km dal traguardo con Uran che prova ad inseguire ma il colombiano si stacca presto e per Fabio è il momento del trionfo con l’arrivo a mani levate a Montecampione
GRANDE FABIO !!!!!! FALLI VOLARE IN ALTO I 4 MORI…..FOLZA PARISI
Bravissimo Fabio, speriamo ci faccia ancora sognare. Una curiosità: per caso è parente dell’Aru ciclista anchegli intorno agli anni ’60?